Come avere acqua dolce nelle zone aride del mondo
L'acqua potabile è una risorsa rara in molti paesi. Nel 21 ° secolo, quasi un miliardo di persone nel mondo non hanno ancora accesso all'acqua potabile, mentre più di 2,5 miliardi non hanno un sistema di trattamento delle acque.
Alla luce di questi fatti, i ricercatori sono alla ricerca di soluzioni alternative per la produzione di acqua potabile, non trascurando, ovviamente, la soluzione che sembra essere la meno complessa: enormi riserve di acqua dolce tratte dagli icebergs, che non sono mai state sfruttate.
E visto che i progressi scientifici stanno sempre più avvicinando la realizzazione di tali progetti, ecco che si fanno avanti proposte sempre più concrete, come quella di colui che sugli icebergs si è incaponito oltremisura, George Mougin, un ingegnere francese da sempre affascinato dalla bellezza dei ghiacci, che da almeno 35 anni accarezza l'idea di trasportare un intero iceberg per migliaia di chilometri e destinato ad usi pratici. In questo momento, ad esempio l'iceberg potrebbe risolvere parte delle carenze idriche nello Yemen, uno degli stati arabi coinvolti nella rivoluzione del nord Africa.
Sul sistema di trasporto del progetto Mougin detiene una patente. Il progetto è apparentemente semplice: l'iceberg è ancorato a un rimorchiatore e viaggia così negli oceani.
Gli icebergs che si distaccano dai ghiacciai dei poli sono composti d'acqua dolce, e considerando le zone aride sparse nel mondo, si può benissimo comprendere qual fine si prefigge l'ingegnere francese.
George Mougin ha pensato ad un primo trasporto dalla Groenlandia alle isole Canarie, dove la montagna di ghiaccio servirebbe da riserva d'acqua dolce e la fusione rinfrescherebbe il clima come una sorta di gigantesco climatizzatore naturale. Il trasporto è già stato simulato in 3D, tenendo conto delle correnti oceaniche. Nel corso del viaggio di 141 giorni il trasporto dell'iceberg, dal peso di 7 milioni di tonnellate, richiederebbe 4000 tonnellate di combustibile e dopo un viaggio di 35 mila chilometri arriverebbe a destinazione perdendo solo un terzo della sua massa e sarebbe ancora in grado di approvigionare di acqua dolce una città di 50 mila abitanti, per la durata di un anno.
Immagine: rigotnomics.blogspot.com
Alla luce di questi fatti, i ricercatori sono alla ricerca di soluzioni alternative per la produzione di acqua potabile, non trascurando, ovviamente, la soluzione che sembra essere la meno complessa: enormi riserve di acqua dolce tratte dagli icebergs, che non sono mai state sfruttate.
E visto che i progressi scientifici stanno sempre più avvicinando la realizzazione di tali progetti, ecco che si fanno avanti proposte sempre più concrete, come quella di colui che sugli icebergs si è incaponito oltremisura, George Mougin, un ingegnere francese da sempre affascinato dalla bellezza dei ghiacci, che da almeno 35 anni accarezza l'idea di trasportare un intero iceberg per migliaia di chilometri e destinato ad usi pratici. In questo momento, ad esempio l'iceberg potrebbe risolvere parte delle carenze idriche nello Yemen, uno degli stati arabi coinvolti nella rivoluzione del nord Africa.
Sul sistema di trasporto del progetto Mougin detiene una patente. Il progetto è apparentemente semplice: l'iceberg è ancorato a un rimorchiatore e viaggia così negli oceani.
Gli icebergs che si distaccano dai ghiacciai dei poli sono composti d'acqua dolce, e considerando le zone aride sparse nel mondo, si può benissimo comprendere qual fine si prefigge l'ingegnere francese.
George Mougin ha pensato ad un primo trasporto dalla Groenlandia alle isole Canarie, dove la montagna di ghiaccio servirebbe da riserva d'acqua dolce e la fusione rinfrescherebbe il clima come una sorta di gigantesco climatizzatore naturale. Il trasporto è già stato simulato in 3D, tenendo conto delle correnti oceaniche. Nel corso del viaggio di 141 giorni il trasporto dell'iceberg, dal peso di 7 milioni di tonnellate, richiederebbe 4000 tonnellate di combustibile e dopo un viaggio di 35 mila chilometri arriverebbe a destinazione perdendo solo un terzo della sua massa e sarebbe ancora in grado di approvigionare di acqua dolce una città di 50 mila abitanti, per la durata di un anno.
Immagine: rigotnomics.blogspot.com
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