L'energia nucleare prossima ventura

Mentre in Giappone i tecnici della centrale nucleare di Fukushima tentano di ripristinare i sistemi di raffreddamento per fermare la reazione nucleare tra le barre scoperte sempre più arroventate, e in attesa di vedere come andrà a finire la questione sull'energia nucleare che tanto preoccupa il mondo dopo la mazzata giapponese, c'è chi, come Carlo Rubbia, guarda avanti, adocchiando altri materiali. 

Lo scienziato, che in questi giorni ha inaugurato il progetto "Icarus", sullo studio dei neutrini, collocato nei laboratori sotterranei del Gran Sasso, a proposito di Fukushima, ha detto che i problemi che si stanno riscontrando sono molto più classici, e più che il plutonio, sono il cesio, lo iodio, lo stronzio... materiali che si producono ogni qualvolta si produce una reazione nucleare.

Per il nostro premio Nobel, le energie rinnovabili non sono sufficienti da sole al fabbisogno ma invita alla riflessione sulle politiche energetiche e ricorda che la popolazione mondiale si è triplicata in soli 60 anni, mentre i consumi energetici sono aumentati di almeno 10 volte.

Probabilmente saranno le nuove generazioni a doversi trovare in emergenza energetica se i consumi aumenteranno in modo esponenziale. 

Per evitare i rischi del nucleare, dice Rubbia, si potrebbe utilizzare il torio, una risorsa più sicura del plutonio e dell'uranio, di cui al momento si alimentano le centrali nucleari.

"Per sviluppare mille megawatt occorrono ogni anno 3,5 milioni di carbone o, in un reattore nucleare, 200 tonnellate di uranio, mentre sarebbe sufficiente una tonnellata di torio".

"Non solo, con il  torio non si parlerebbe più di bomba atomica, di Chernobyl, e di scorie. Il reattore al torio non ha il problema delle fughe radioattive", ha spiegato il grande scienziato.

Il vantaggio principale di un reattore nucleare al torio è che non offre alcuna possibilità di una fusione. Esso genera anche energia a buon mercato, non produce sottoprodotti, e brucerà rifiuti esistenti di alto livello, nonché le scorte di armamenti nucleari.

Il torio è 3-4 volte più abbondante dell'uranio
, ed è ampiamente distribuito in molti paesi come una risorsa facilmente sfruttabile. La Cina ha quasi 300.000 tonnellate di riserve di torio, che è sufficiente per la nazione da utilizzare per 300 anni, secondo gli esperti citati dal China Daily


I cinesi hanno intenzione di entrare massimamente in questo programma e, a differenza di Europa e Stati Uniti, Cina e India sono molto interessate al torio.

Tuttavia, secondo il Daily Telegraph, anche il presidente americano Barack Obama sembrerebbe interessato allo sviluppo del torio per riuscire a porre fine alla dipendenza degli Stati Uniti dai combustibili fossili "entro tre-cinque anni".
 
La Cina, che aveva 10,82 gigawatt di capacità nucleare alla fine del 2010, vuole raggiungere una capacità nucleare sui 40 gigawatt entro il 2015 e superiore al 70 gigawatt entro il 2020. Al momento, alcuni dei reattori in costruzione nel grande paese asiatico (ne ha 14 in funzione, 26 in costruzione e 28 previsti) adotteranno una nuova tecnologia denominata sistema AP1000 e già dal prossimo mese inizierà la costruzione di una centrale nucleare con tecnologia di quarta generazione. 

Dulcis in fondo, per Rubbia, l'Italia è ricca di torio, soprattutto nella zona degli Appennini, in Umbria e in Abruzzo.   

Immagini: energyfromthorium.com - thegryphonsedge.wordpress.com


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