La lenta agonia del lago Orumiyeh
La minaccia di una catastrofe ecologica planetaria sta per abbattersi sul terzo lago salato del mondo. Dopo la tremenda agonia del lago d'Aral, situato tra Kazakistan e Uzbekistan, è la volta del lago Orumieh, il più grande lago del Medio Oriente, nel nord-ovest dell'Iran, nella parte dell'Azerbaijan, che per responsabilità del governo di Teheran,e con lo zampino del global warming, priverà la regione di importanti risorse ittiche e turistiche, lasciando sul terreno milioni di tonnellate di sale e di sabbia salata che i forti venti presenti nel luogo trasporteranno nei campi agricoli distruggendo raccolti e ogni forma di vita.
Ovvia la protesta di migliaia di manifestanti nelle settimane scorse a Tabriz e Orumiyeh, duramente represse dal governo iraniano, come mostrano molte pagine su Facebook. Il movimento verde invita gli iraniani a manifestare per la sopravvivenza del lago e in solidarietà con il popolo azerbaijano, allo stadio Azadi di Teheran nella giornata di oggi, nel corso della partita di calcio tra la squadra di Tabriz, il Traktor e l'Esteghlal della capitale.
Il lago di Orumieh ha più di 100 isole rocciose, che si aggiungono alla sua bellezza e seduzione mistica. Oltre al suo scenario naturale mozzafiato, è anche sede di un caleidoscopio di fauna selvatica, che comprende più di 200 specie di uccelli, rettili e anfibi vari e 27 mammiferi, tra cui il cervo iraniano giallo. Come il Mar Morto, la sua terra è ricca di minerali e sali usati per curare vari disturbi come reumatismi, problemi dermatologici e lo stress. Anche per queste sue peculiarità il lago è considerato Patrimonio dell'Umanità ed è protetto dall'UNESCO.
Tuttavia, il lago si è ridotto del 60% e potrebbe sparire completamente entro tre-cinque anni. La morte del lago non sarà solo una catastrofe per la sua fauna, ma modificherà in modo permanente il clima della regione, provocando la dispersione di circa 14 milioni di persone.
Immagine: www.greenprophet.com
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