Ebola, l'arma batteriologica che incute paura
Avevo letto le prime notizie sull'Ebola in Guinea il 30 marzo ma non mi aspettavo certo una diffusione così rapida e forse un uso batteriologico del virus. Quella che sembrava una notizia di poco conto è invece diventata un'emergenza globale. Si sa che in Africa, la salute è poco curata (mancano le strutture) e quindi si corrono questi pericoli.
La Guinea è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante abbia vaste ricchezze minerarie non sfruttate, con una economia stagnante, una disoccupazione giovanile al 60 per cento e un range di 178 su 187 paesi come Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite.
La maggior parte dei casi sono stati registrati nel sud della Guinea, ma la malattia si è diffusa nella capitale Conakry.
Il virus tropicale - descritto anche come " squalo molecolare", conduce alla febbre emorragica, causando dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza d'organi e sanguinamento inarrestabile.
L'ebola può essere trasmessa all'uomo dagli animali selvatici, e tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con altro sangue, feci o sudore, così come il contatto sessuale o la manipolazione non protetta dei cadaveri contaminati. MSF (medici senza frontiere) ha detto che la diffusione della malattia era stato esacerbata da persone che, per mestiere, viaggiano ai funerali e hanno contatto diretto coi corpi dei morti .
Per l'OMS l'ebola è una "crisi umanitaria, sociale, economica; una minaccia per pace e sicurezza internazionale".
Ieri Ban Ki-Moon ha annunciato la creazione di una missione speciale di emergenza (Unmeer) per contrastare l'ebola in Africa occidentale. Sarà inviato personale nei Paesi più colpiti (Sierra Leone, Guinea e Liberia), per contrastare la diffusione del virus. Nabarro, il coordinatore per l'emergenza, si è espresso più correttamente "serve una risposta internazionale 20 volte maggiore di quella attuale",
Adesso poi, una notizia ancora più inquietante va a cadere come un macigno sulla già grave emergenza mondiale sanitaria. L'Isis sarebbe pronto a sferrare un attacco con il virus ebola contro i suoi nemici. Lo si apprende da Site, il sito di monitoraggio dell'integralismo islamico sul web, annunciando di aver intercettato discussioni online tra affiliati dello Stato islamico sull'ipotesi di diffondere il virus ebola negli Stati Uniti e nei Paesi che fanno parte della Coalizione anti-Isis. . Poi, non va sottovalutato il connubio industria farmaceutica - terrorismo
La Guinea è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante abbia vaste ricchezze minerarie non sfruttate, con una economia stagnante, una disoccupazione giovanile al 60 per cento e un range di 178 su 187 paesi come Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite.
La maggior parte dei casi sono stati registrati nel sud della Guinea, ma la malattia si è diffusa nella capitale Conakry.
Il virus tropicale - descritto anche come " squalo molecolare", conduce alla febbre emorragica, causando dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza d'organi e sanguinamento inarrestabile.
L'ebola può essere trasmessa all'uomo dagli animali selvatici, e tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con altro sangue, feci o sudore, così come il contatto sessuale o la manipolazione non protetta dei cadaveri contaminati. MSF (medici senza frontiere) ha detto che la diffusione della malattia era stato esacerbata da persone che, per mestiere, viaggiano ai funerali e hanno contatto diretto coi corpi dei morti .
Per l'OMS l'ebola è una "crisi umanitaria, sociale, economica; una minaccia per pace e sicurezza internazionale".
Ieri Ban Ki-Moon ha annunciato la creazione di una missione speciale di emergenza (Unmeer) per contrastare l'ebola in Africa occidentale. Sarà inviato personale nei Paesi più colpiti (Sierra Leone, Guinea e Liberia), per contrastare la diffusione del virus. Nabarro, il coordinatore per l'emergenza, si è espresso più correttamente "serve una risposta internazionale 20 volte maggiore di quella attuale",
Adesso poi, una notizia ancora più inquietante va a cadere come un macigno sulla già grave emergenza mondiale sanitaria. L'Isis sarebbe pronto a sferrare un attacco con il virus ebola contro i suoi nemici. Lo si apprende da Site, il sito di monitoraggio dell'integralismo islamico sul web, annunciando di aver intercettato discussioni online tra affiliati dello Stato islamico sull'ipotesi di diffondere il virus ebola negli Stati Uniti e nei Paesi che fanno parte della Coalizione anti-Isis. . Poi, non va sottovalutato il connubio industria farmaceutica - terrorismo
Immagini: www.dw.de/- www.jobmeeting.it/
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