TURCHIA, l'hub d'investimenti energetico
Nel 2012, la capacità energetica installata in Turchia, che è membro dell'Unione europea, pur essendo un paese asiatico, era di 57.058 MW. E' previsto che aumenti a 125 GW installati entro il 2023.
Per la sua posizione geografica strategica tra i principali mercati in Europa e le principali fonti di approvvigionamento più a est, la Turchia ha una immensa portata nel settore energetico, e sta diventando un hub di investimenti. Paesi come Russia, Austria, Cina, Francia, Svezia, Germania e persino Stati Uniti stanno investendo pesantemente in Turchia. Ora è il turno dell'India, che sta valutando seriamente di fare della Turchia una destinazione di investimento.
Ragion per cui il Paese della mezzaluna, estremo bastione europeo e porta d'ingresso per il continente asiatico, come scrisse Montanelli in Storia d'Italia, situato in un luogo cruciale del pianeta e formidabile corridoio per il trasporto di risorse energetiche del Medio Oriente e le regioni Khazar verso l'Europa, srotola il red carpet per i produttori di energia indiani che stanno intensificando gli investimenti nel Paese, ponte tra Asia e le regioni dei Balcani, Mar Egeo, Mar Nero, bacino Caucus-Khazar, Asia centrale, Mediterraneo orientale e Medio Oriente
"Le aziende indiane possono vendere energia generata in Turchia sulla base tariffaria vigente. Inoltre, la Turchia offre anche vari incentivi per gli sviluppatori che utilizzano attrezzature di provenienza locale," ha detto Sanjeev Kathpalia, consulente per Investment Support and P Promotion Agency, dell'ufficio del primo ministro turco.
Ora sono molte le aziende indiane del settore pubblico e privato come Tata Power, Lanco, GMR, Essar, Reliance ed altre pronte a investire. Un investimento di quasi 100 miliardi di dollari dovrebbe entrare nel settore nei prossimi 10 anni, e l'India dovrebbe contribuirvi con almeno il 15 per cento degli investimenti totali.
Immagine: www.abo.net/en_
Per la sua posizione geografica strategica tra i principali mercati in Europa e le principali fonti di approvvigionamento più a est, la Turchia ha una immensa portata nel settore energetico, e sta diventando un hub di investimenti. Paesi come Russia, Austria, Cina, Francia, Svezia, Germania e persino Stati Uniti stanno investendo pesantemente in Turchia. Ora è il turno dell'India, che sta valutando seriamente di fare della Turchia una destinazione di investimento.
Ragion per cui il Paese della mezzaluna, estremo bastione europeo e porta d'ingresso per il continente asiatico, come scrisse Montanelli in Storia d'Italia, situato in un luogo cruciale del pianeta e formidabile corridoio per il trasporto di risorse energetiche del Medio Oriente e le regioni Khazar verso l'Europa, srotola il red carpet per i produttori di energia indiani che stanno intensificando gli investimenti nel Paese, ponte tra Asia e le regioni dei Balcani, Mar Egeo, Mar Nero, bacino Caucus-Khazar, Asia centrale, Mediterraneo orientale e Medio Oriente
"Le aziende indiane possono vendere energia generata in Turchia sulla base tariffaria vigente. Inoltre, la Turchia offre anche vari incentivi per gli sviluppatori che utilizzano attrezzature di provenienza locale," ha detto Sanjeev Kathpalia, consulente per Investment Support and P Promotion Agency, dell'ufficio del primo ministro turco.
Ora sono molte le aziende indiane del settore pubblico e privato come Tata Power, Lanco, GMR, Essar, Reliance ed altre pronte a investire. Un investimento di quasi 100 miliardi di dollari dovrebbe entrare nel settore nei prossimi 10 anni, e l'India dovrebbe contribuirvi con almeno il 15 per cento degli investimenti totali.
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