In vista di Parigi: i dati sulle emissioni cinesi sono sballati
A circa 100 giorni dal summit di Parigi, che sarà un appuntamento cruciale per regolare meglio la riduzione delle emissioni inquinanti a livello globale, un nuovo studio rivela che i ricercatori hanno registrato che la Cina ha prodotto 2,9 miliardi di tonnellate di carbonio dal 2000 al 2013, il 14 per cento in meno di quello inizialmente valutato.
Insomma, pare che tutti i dati raccolti sulle emissioni inquinanti prodotte dal gigante asiatico dal 2000 al 2013 siano sballati, e questo perchè lo studio, condotto, tra l'altro, da Zhu Liu, ricercatrice dell'Università di Harvard, è tornato sopra quei dati per cercare di trarne qualcosa di un po più affidabile.
Gli impegni proposti della Cina a ridurre le proprie emissioni di gas serra sono cruciali per un nuovo accordo internazionale sul riscaldamento globale, che i governi sperano di raggiungere a Parigi, a dicembre.
I ricercatori hanno detto che hanno analizzato le informazioni più dettagliate circa la qualità del carbone cinese, rendimento di combustione attraverso le industrie e il consumo totale di energia di quanto era stato precedentemente utilizzato.
Lo studio rivela che il carbone utilizzato come combustibile in Cina, in genere è meno ricco di carbonio e viene bruciato in modo meno efficiente di quanto gli scienziati supponevano. Ciò significa che ogni tonnellata di carbone bruciato ha prodotto meno anidride carbonica di quanto si pensasse (e meno energia, e più cenere).
Tuttavia, i fatti dimostrano che, mentre gli Stati Uniti producono il 15 per cento delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale, la Cina ne produce quasi il 29 per cento. Quasi tre quarti della crescita delle emissioni globali di carbonio dalla combustione di combustibili fossili e produzione di cemento tra il 2010 e il 2012 si sono verificati in Cina.
Negli Stati Uniti Obama sta lavorando per aumentare la sua influenza e credibilità con le altre nazioni. in vista del trattato globale sul clima che si terrà a Parigi. Oggi annuncerà una serie di iniziative a cui dedicherà più di 1 miliardo di dollari in fondi governativi per sostenere progetti di energia pulita e per finanziare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie energetiche. Inoltre, gli Stati Uniti hanno promesso di ridurre le emissioni globali del 26 per cento al 28 per cento entro il 2025, rispetto al 2005. Peccato però che l'anno scorso il presidente Obama abbia firmato un accordo che prevede che mentre gli Stati Uniti tagliano le emissioni del 25 per cento entro il 2025, la Cina può continuare ad aumentarle fino al 2030...
Immagine: thinkprogress.org
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