Nazioni Unite: raggiunto accordo sull'inquinamento plastico e marino


L'assemblea ambientale delle Nazioni Unite ha raggiunto un accordo sull'inquinamento plastico e marino.

Nella IV Assemblea dell'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA-4), che si è chiusa lo scorso venerdì a Nairobi, ha raggiunto un accordo generale provvisorio in attesa della firma, che entrerà in vigore nel 2030, e non nel 2025 come inizialmente previsto, per porre fine all'inquinamento marino da plastica e microplastiche. La conferma arriva dal ministro dell'ambiente dell'Estonia Siim Kiisler, e dal direttore esecutivo Joyce Msuya, e il ministro norvegese dell'ambiente, Ola Elvestuen

Tuttavia, la dichiarazione finale dell'UNEA-4  (che si è svolta dall'11 al 15 marzo 2019 a Nairobi, in Kenya, sul tema "Soluzioni innovative per le sfide ambientali e produzione e consumo sostenibili), lascia fuori il problema sulla deforestazione.

In Brasile non è stato possibile sostenere o firmare accordi che vadano contro la legislazione del proprio paese, in quanto consente una percentuale di abbattimento non accettata in altri paesi.

Il ministro dell'ambiente estone ha spiegato che non voleva essere "diplomaticamente scorretto" e non poteva confermare se paesi come il Brasile e gli Stati Uniti avrebbero ostacolato gli accordi finali su alcune questioni come la deforestazione.

Il diritto forestale del Brasile, meglio noto come Codice Forestale del 1965, consente alla proprietà privata di disboscare il 20% e proteggere il restante 80% di un appezzamento di terra.

Collegato al tema della deforestazione, quello dei diritti delle popolazioni indigene "era incluso, ma non era chiaro a che punto sarebbero stati inclusi", ha spiegato Kiisler.

Mentre invece in relazione alla promozione delle energie rinnovabili in Africa, Msuya ha affermato che "attualmente ci sono progetti ambiziosi nel continente, ma dobbiamo dare loro una spinta", secondo l'agenzia EFE.

Immagini:  picgra.comwww.bbc.com

Fonti: www.maritimeherald.com

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