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Visualizzazione dei post con l'etichetta gas naturale

Nel 2017 l'Australia diventerà il primo esportatore mondiale di GNL

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Nel 2017 l'Australia diventerà il primo esportatore mondiale di GNL (gas naturale liquefatto), superando il Qatar. Con 34 miliardi di dollari la giapponese Inpex Corporation ha annunciato la tanto attesa decisione finale di investire nel progetto Ichthys , un offshore nel Browse Basin, con una stima di 40 anni di vita di trattamento del gas. al largo dell'Australia Occidentale, in una Joint Venture tra INPEX che detiene una partecipazione del 72,805 per cento del progetto e Total col 24 per cento. Il gas sarà poi esportato dal Mar di Timor nell'impianto di trasformazione a terra a Darwin attraverso una pipeline di 850 km sottomarini. Nel mese di dicembre, Inpex ha firmato circa 70 miliardi di dollari di vendite di GNL accordandosi con un consorzio formato di cinque utility giapponesi tra cui Tokyo Electric Power Co, Tokyo Gas, Osaka Gas, Kyushu Electric Power Co e Kansai Electric Power Co., che acquisterà un totale di 4 milioni di tonnellate all'anno per 1

2012: gas liquefatto e carbone la faranno da padroni

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Con la lenta e talvolta ambigua crescita delle energie alternative, e dopo il disastro nucleare di Fukushima che ha inferto una gran batosta all'energia nucleare, stanno ritornando in pista a grande richiesta gas e carbone. Adesso, anche l'Hedge Fund, che si può definire come "qualsiasi fondo che non sia un convenzionale fondo d'investimento " investe su navi da trasporto del gas liquefatto, battendo addirittura quelle che trasportano petrolio e carbone.  Difatti, le petroliere che trasportano il gas naturale liquefatto via mare faranno guadagnare nel 2012 più che nel 2011 appena trascorso. Il gas liquefatto ( LNG)  trasportato dalle navi cisterna andrà a soddisfare circa il 25 per cento della richiesta quotidiana nel Regno Unito, e quest'anno farà guadagnare fino a 200.000 dollari al giorno rispetto ai 140.000 della fine del 2011. Questo, è quanto dichiara Andreas Vergottis, direttore di Tufton Oceanic (OCEHEDU) Ltd. a Bloomberg show. Questo significa il

South Stream: l'attuazione del progetto dipende solo dall'Ucraina

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L'attuazione del progetto per la costruzione del gasdotto South Stream dipende dai negoziati con l'Ucraina. Lo riferisce a  Interfax Alexei Miller, amministratore delegato di  Gazprom. Commentando le prospettive per il progetto South Stream, nel contesto dei negoziati sulla cooperazione nella sfera del gas con l'Ucraina, Miller ha detto: "South Stream è sempre stato legato all'Ucraina." Ad oggi , l'Ucraina è il principale fornitore di gas russo verso l'Europa. Nel gennaio 2006 e 2009, le controversie tra Ucraina e Russia hanno portato a una battuta d'arresto nel transito del gas russo verso l'Europa. Gazprom ha affermato più volte che è impossibile controllare i volumi di transito del gas attraverso l'Ucraina, in quanto il paese regola l'afflusso di gas più a suo piacimento, piuttosto che come stipulato nel quadro del relativo contratto di approvvigionamento di gas. La capacità di progettazione delle due nuove condotte di gas -

Spitsbergen, la mecca petrolifera della Russia

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Il vasto territorio della Russia si estende su terra e mare, e anche in terre straniere. In una fetta di Norvegia, nell'arcipelago delle Svalbard, c'è l'isola di Spitsbergen, scoperta dal navigatore olandese Willem Barents che la battezzò, appunto Spitzbergen (Montagne aguzze). Sull'isola la Russia gode di diritti speciali per l'attività industriale sin dai tempi del periodo sovietico e dopo il crollo dell'URSS, la zona è diventata ancora più importante per la Russia. Agli occhi occidentali, la statua di Lenin che incombe ancora sulla città di Barentsburg è un monumento alle fallite ambizioni sovietiche. L'insediamento, un tempo fiorente comunità mineraria, è in uno stato pietoso. Eppure, dietro la sua facciata degradata si può vedere una scritta dipinta sul muro che i russi non la stanno lasciando, anzi intendono tornarvi. Gli insediamenti russi su Spitsbergen hanno l'erba verde a causa di diversi carichi di terra nera portata in loco dalla Siber

Congo: la fuga violenta degli stupratori

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Donne stuprate e altre violenze fisiche subite dagli abitanti di un villaggio della repubblica Democratica del Congo. Lo ha denunciato Medici senza Frontiere , dopo aver notato quante erano le persone che avevano subito violenze per farsi curare: più di 100 le vittime picchiate e stuprate in soli due giorni. Oltre 60 donne sono state violentate dai militari dell'esercito congolese fuggiti da una base militare a 10 chilometri (sei miglia) da Fizi. Lungo il loro percorso, questa armata brancaleone abbandonata da tempo in mezzo al deserto e formata da reggimenti diversi, compresi gruppi locali armati, è sospettata di aver violentato più di 150 donne e ragazze nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. Il processo di integrazione nelle forze armate è iniziato dopo una guerra regionale che  ha devastato la Repubblica Democratica del Congo tra il 1998 e il 2003 e il nuovo esercito manca ancora di formazione e di disciplina. La Repubblica Democratica del C

Speranze verdi, gas e riscaldamento globale

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Mentre attualmente Italia (subito dopo il referendum che ha bocciato l'energia nucleare) e Corea del sud in un workshop stanno esaminando insieme i possibili percorsi da prendere per limitare gli effetti dell'inquinamento, mettendo in campo soluzioni che vanno ad esplorare nuove ed innovative soluzioni tecnologiche utilizzate in chimica, come i bioreattori a membrana, che mirano a minimizzare gli effetti negativi imposti dallo sviluppo delle industrie in tutto il mondo, l 'International Energy Agency (IEA) avverte che la domanda globale di gas naturale (NG) nel 2035 raggiungerà i 156.000 miliardi di metri cubi all'anno, contro i 108 miliardi di metri cubi nel 2007. La Cina sarà il più grande consumatore mondiale di questa energia e consumerà tanto gas quanto l'intera Unione Europea (UE) al tasso di oggi. Al contrario, l'estrazione mondiale di gas può costringere i prezzi ad una  maggiore domanda nei prossimi anni. Oggi la Russia consuma gas naturale q

South Stream e Nabucco: la guerra del gas

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L'instabilità politica in Africa e Medio Oriente, con i timori che una fusione nucleare in Giappone possa spingere i governi nazionali in Europa a porre un freno ai loro programmi nucleari, rende  Gazprom South Stream sempre più attraente. Con il mercato europeo, che in seguito alle turbolenze negli stati del Nord Africa che producono gas naturale andrà a perdere fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all'anno, soprattutto per il conflitto in Libia, e che potrebbero arrivare addirittura a 50 miliardi se il conflitto si allargasse anche alla vicina Algeria, l'interesse per il gigantesco pipeline,  sta crescendo ed ora vede entrare in campo anche la tedesca BASF che entrerebbe nel progetto col  15%,  portando 2 miliardi di dollari (1,2 miliardi di sterline) nel Consorzio che realizzerà il gasdotto erodendo la quota di ENI sinora socio paritario di Gazprom.

L'alba del nuovo impero

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Mi è sempre piaciuta la geografia. Quando ero un giovanissimo studente spesso mi facevo bello coi compagni e i professori, chiedendo loro di mettermi alla prova, interrogandomi sulle capitali del mondo. In verità, forse ne conoscevo circa una cinquantina, non di più! Probabilmente il periodo storico del 1700 è quello mio preferito, soprattutto perchè era il tempo della primissima globalizzazione: grandi viaggi via mare con velieri maestosi carichi di merci e d'individui pronti a conquistare il tanto spazio a disposizione che il mondo offriva, via terra e via mare... Ergo dunque, che scaturisce da qui la mia passione verso la geografia, tramutatosi col tempo in geopolitica, materia con la quale tenterò di affrontare un viaggio, nel tentativo di provare a capire dove si sta spostando l'asse strategico del pianeta. A questo viaggio, che man mano scriverò su questo blog, darò il titolo "L'alba del nuovo impero" , poichè credo che nei prossimi 10, 15 anni... a rigua