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Trivellazioni della British Petroelum nel Mediterraneo ? Mmh...

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Tra qualche settimana prenderanno il via 5 trivellazioni al largo delle coste libiche, a poche centinaia di chilometri dalla Sicilia, da parte della British Petroleum nel Golfo della Sirte , a circa 1700 metri in profondità, poco più della Deepwater Horizon , la piattaforma petrolifera al largo della Louisiana, da cui ha avuto origine il più grave disastro ambientale nella marea nera . Ovviamente, la presenza nel cagionevole Mediterraneo di pozzi estrattivi della BP collocati di fronte alle coste siciliane e alle isole di Lampedusa e Pantelleria , diviene preoccupante. Ma com'è lo stato delle trivellazioni in Italia, chiede il cronista del TGuno al direttore generale del Ministero dello Sviluppo ? Italia Nostra , l'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione parla di 95 permessi per nuove trivellazioni di cui 25 a mare. In Italia per le trivellazioni l'iter è ancora lungo. Quelle attuali , non sono a

Riflessioni d'inizio giugno

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Il fattaccio di sangue avvenuto nel Mediterraneo, di fronte alle sponde dello stato d'Israele, è molto grave e merita un severo ammonimento. Questo, poichè la vita umana, sebbene sia considerata carne da macello, è ancora molto importante, qualunque sia il colore della sua pelle o la sua estrazione sociale.  Assassinii, stermini, massacri, violenze dovrebbero essere atti condannati sempre. E se proprio si deve morire per cause giuste o alti ideali, deve accadere nei campi di battaglia, in mezzo ai professionisti della guerra o nei luoghi dove si annida il potere tirannico, e non in mezzo alla popolazione civile inerme e indifesa e neanche in nome di chissà quali "missioni divine". E' difficile stabilire dove sta la ragione quando in ballo ci sono le vite umane. Se la Palestina vive ancora oggi la sua martoriata storia è colpa di una politica internazionale che si è presa la briga di dirimere le controversie d'una situazione sempre più incandescente... senz

Il fattaccio di sangue sul Mediterraneo meridionale

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Un assalto finito nel sangue: si contano almeno una ventina di morti e decine di feriti. La marina israeliana ha assaltato nella notte una nave del convoglio dei pacifisti Freedom Flottilla , a favore della Palestina, che intendeva forzare il blocco imposto da Israele a Gaza, per soccorrere la popolazione della Striscia con 10 mila tonnellate di viveri. " Mavi Marmara vi state avvicinando ad un'area di ostilità, c'è il blocco navale ", avverte il capitano della marina israeliana, invitando l'equipaggio della più grande delle sei navi, di una ong turc , a dirigersi nel porto israeliano di  Ashdod, dove gli aiuti umanitari verranno trasportati via terra a Gaza.  Tuttavia, l'appello cade nel vuoto, in quanto gli organizzatori della flottiglia intendono forzare il blocco navale.  A quel punto le lance israeliane circondano le 6 navi a 40 miglia dalla costa in acque internazionali, e scatta l'assalto delle teste di cuoio, i cui piani prevedono il seq

Il mistero delle antiche carte nautiche

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E' avvolto nel mistero la sorpendente precisione di alcune antiche carte nautiche.  Dove e come i cartografi medievali, sebbene armati tutt'al più di una bussola, una clessidra e una serie di mappe portolane , hanno sviluppato straordinarie ed accurate carte nautiche dell'Europa meridionale, del Mar Nero e delle coste del Nord Africa, come se stessero guardando giù da un satellite, quando all'epoca nessuno era stato più in alto di una cima d'albero? Questo è il quesito che si pone John Hessler , mago matematico e bibliotecario senior cartografico presso the Library of Congress . Hessler, una mattina della scorsa settimana andando a curiosare nel sotterraneo della biblioteca, ha scovato un inestimabile grafico datato 1559, con un elenco dettagliato di alcune informazioni nautiche, disegnato dalle mani di Mateo Prunes , il cartografo maiorchino. La carta nautica del Mediterraneo e del Mar Nero era impressa sulla pelle di una singola pecora. Si tratta di una rara

Mare Nostrum o Toxic Patch?

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Ci sono tutti gli ingredienti per uno spettacolare film d'azione alla James Bond, in cui il cattivo è una organizzione criminale tipo Spectre , specializzata nel traffico di rifiuti tossici, ben ramificata nei meandri della società civile. D'ora in poi, grazie alle sue gesta poco edificanti, di cui si sapeva già abbastanza , ma che un collaboratore di giustizia ha ulteriormente rivelato, (dopo 17 anni, grazie ad un robot telecomandato, è stato rinvenuto nelle acque del Tirreno, sepolto tra le alghe a 500 metri di profondità, un grosso mercantile, probabilmente il Cunski , fatto inabissare al largo di Cetraro nel 1992), il mare Nostrum potremo cominciare col chiamarlo Toxic Patch , se si pensa che sono almeno 40 i cargo affondati, inspiegabilmente nel Mare Mediterraneo, negli anni 80 e 90, colati a picco coi loro carichi misteriosi, tra i quali certamente rifiuti tossici nocivi e rifiuti radioattivi, che hanno generato fiumi di denaro nelle tasche della criminalità organizza

Mediterraneo: "Un mare d'inferno"

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Sempre più caldo e acido, con una proliferazione di mucillagini dall'Adriatico al Tirreno: il Mediterraneo soffoca e si presenta ogni estate con un malanno in più o più grave. A rischio non solo l'ambiente ma anche la nostra sicurezza alimentare e il turismo. A lanciare l'allarme rosso per il Mare Nostrum è Greenpeace in un inedito dossier dal titolo " Un mare d'inferno, il Mediterraneo e il cambiamento climatico ", che per la prima volta mette tutte insieme, nero su bianco, le emergenze documentate. Il rapporto di Greenpeace evidenzia come il cambiamento climatico non agisce in isolamento, ma insieme a troppi altri fattori di degrado quali l’inquinamento, la distruzione delle coste e la pesca eccessiva e distruttiva.