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L'amuleto della libertà 3 - racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE D’un tratto, la quiete del luogo fu scossa dal rumore assordante di un clacson che si udiva sempre più vicino. Fatti pochi passi Truman raggiunse il robusto portone realizzato con vecchie travi di quercia e dal piccolo pertugio poté dare un'occhiata all'esterno.  Di sopra alcuni ragazzi corsero ad affacciarsi, mentre altri raggiunsero il cammino di ronda. La signorina Martin, presentendo che potesse essere Donald, tirò un sospiro di sollievo e facendosi spazio tra i giovani si trovò un posto in prima fila.   Dal fondo della strada si vide salire un grosso  Suv  bianco che procedeva suonando ripetutamente il clacson, facendo fuggire  al suo passaggio  nugoli di uccelli .  Tutti, in una  sorta di  tensione  e  trepida  attesa  erano ansiosi di vedere cosa stesse succedendo.  Ancora strombazzando il SUV imboccò il viottolo con andatura più lenta, fermandosi  proprio dinnanzi i l professor Truman, uscito in quel momento  nello spiazzo s

Il grande progetto della costruzione del Canale del Nicaragua

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Anche il Nicaragua avrà il suo Canale. Difatti il Parlamento nicaguarense  ha approvato una legge che getta le basi per la su costruzione. Esso collegherà il Mar dei Caraibi all'Oceano Pacifico. Il progetto avrà un costo di circa 30 miliardi di dollari e la sua costruzione sarebbe in grado di accogliere navi più grandi di quelle che possono passare attraverso il Canale di Panama, anche dopo l'allargamento. Secondo il presidente Ortega, la costruzione della grande opera farà sparire la disoccupazione nella nazione sudamericana portandola "fuori dalla miseria". L'opera, lunga 200 km sarà pubblica al 51%. Cina, Russia, Giappone, Brasile e Venezuela si sono detti interessati al progetto, che dovrebbe essere completato entro 10 anni. Secondo il rappresentate del Nicaragua presso l'Inter-American Development Bank (IDB)  Francisco Mayorga , che è un esperto di economia, il lavoro, che collegherebbe gli oceani Atlantico e Pacifico, segnerà la storia Nicaragu

Il lato devastante del land grabbing

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Si chiama land grabbing, ovvero saccheggio del territorio. Un fenomeno crescente in Africa ma anche in altre zone svantaggiate del mondo in cui le popolazioni non riescono a fermare la posizione straniera delle proprie risorse. Adesso però sta nascendo una nuova consapevolezza e persino i popoli indigeni di Panama cercano di ribellarsi. Violazione dei diritti unami, mancanza di assenso libero e preventivo e poi contratti iniqui, affitti irrisori, vendita di terreni in cambio di promesse di posti di lavoro e nuove infrastrutture ma anche assenza di studi adeguati sull'impatto ambientale. Dietro al " land grabbing ", l'accaparramento di terre nei paesi a sud del mondo c'è tutto questo. La corsa all'acquisto senza regole sale nel biennio 2007-2008 per la crisi dei prezzi, ma le multinazionali, solamente in Africa, dal 2000 ad oggi si sono aggiudicate una superficie pari a 8 volte la Gran Bretagna. Il land grabbing fa male a tutti ed è un esempio di un eg

Panama: quanto è difficile trovare l'accordo sul clima

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Il mondo è diviso sul nuovo piano di lotta contro il riscaldamento globale. Si sta svolgendo  a Panama , fino al 7 ottobre,  la terza parte della 16a sessione del Gruppo di lavoro, che anticipa la Conferenza UNFCCC (COP17) che si svolgerà a Durban dal 28 novembre al 9 dicembre 2011.  Un nuovo piano per frenare il riscaldamento globale rischia di diventare un campo di battaglia tra nazioni ricche e povere e potrebbe mettere in soffitta una volta per tutte le negoziazioni per il patto di Kyoto sul clima. Il protocollo di Kyoto del 1997 riguarda solo le emissioni dei paesi ricchi, che producono meno di un terzo di inquinamento da anidride carbonica derivante da attività umane e la sua prima fase è in scadenza alla fine del 2012. Le nazioni più povere vogliono estenderlo, mentre molti paesi ricchi parlano di un patto più ampio che comprenda tutti i grandi inquinatori. Australia e Norvegia hanno proposto negoziati su un nuovo accordo, ma non sarebbe pronto di certo, entro il 2013.