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Visualizzazione dei post con l'etichetta riscaldamento globale

Pacifico e Atlantico rallentano il global warming

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I ricercatori della Penn State University hanno elaborato un nuovo studio che indica in una "falsa pausa" il recente rallentamento del riscaldamento globale causato dall'uomo negli ultimi dieci anni quale risultato diretto della compensazione da raffreddamento da cicli naturali nell'Oceano Pacifico e Atlantico. Un effetto che si riverserà nei prossimi decenni e che vedrà un aumento delle temperature globali. I ricercatori hanno attribuito il rallentamento del riscaldamento a oscillazioni naturali del clima, che sono interne al sistema climatico e che necessariamente non segnalano alcun rallentamento del riscaldamento globale causato dall'uomo. " Sappiamo che è importante distinguere tra la variabilità del clima di origine antropica e quella  naturale per poter valutare l'impatto dei cambiamenti climatici causati dall'uomo su una varietà di fenomeni tra cui siccità ed eventi meteorologici estremi " ha detto in un comunicato Michael Mann , cl

Effetto serra: il grande aiuto viene dalle praterie marine

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Le praterie di posidonia (seagrass meadows ) sono molto legate alle emissioni di gas a effetto serra e svolgono un ruolo importante nel ridurre la quantità di anidride carbonica  nell'atmosfera. Esse fungono da serbatoi di carbonio su scala globale e la conservazione e la rivegetazione delle aree fortemente colpite, può aiutare a mitigare le emissioni di origine antropica Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che la scomparsa della posidonia potrebbe contribuire al rilascio di anidride carbonica conservata per secoli sotto il mare. Queste insolite piante fiorite marine sono chiamate "fanerogame ", hanno foglie  lunghe e strette e crescono in grandi prati sottomarini che assomigliano ad un pascolo frequentato da una gran varietà di creature marine che si alimentano di biomassa e sedimenti. Ma rappresentano anche più del 10% di immagazzinamento di CO2 dell'oceano e, per ettaro, valgono almeno il doppio dell'anidride carbonica immagazzinata dalle fore

Con un nome i tremendi cicloni asiatici diventano più familiari

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Gli tsunami non hanno nomi . Dieci anni dopo il terribile tsunami del 2004 in cui sono rimasti colpite le coste di diversi paesi asiatici, tra cui l'India, di quel tragico evento si ricorda solo l'anno della tragedia. Perchè allo tsunami non è mai stato messo un nome, né ai terremoti o alle alluvioni. Probabilmente alla maggior parte delle persone può sembrare assurdo che si mettano dei nomi alle catastrofi naturali. Eppure è stata pratica comune per un po di anni dare nomi a fenomeni naturali di tipo altamente distruttivo come il ciclone. Meno di 15 anni fa, poche persone in India associavano i cicloni ai nomi. I cicloni erano solo terribili tempeste che sorgevano nella Baia del Bengala e colpivano, con una sorta di regolarità maligna, le coste di Andhra Pradesh o Odisha o del Bengala Occidentale, o nel vicino Bangladesh. I cicloni sono stati identificati con l'anno della loro comparsa, e ricordati per la devastazione che hanno causato. Ma sono rimasti senza nome.

Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo

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Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo. Questo la dice lunga sull'imprevedibilità degli effetti presunti del riscaldamento globale. In realtà, secondo uno dei maggiori esperti del riscaldamento globale, il polo Nord e il polo Sud non si stanno sciogliendo, anzi, i poli sono molto più stabili di quello che gli scienziati del clima avevano previsto e potrebbero essere molto più spessi di quanto si pensasse. Per anni gli scienziati ci stanno dicendo che i due poli si stanno sciogliendo a un ritmo allarmante a causa del riscaldamento globale, alzando pericolosamente il livello dei mari della Terra, minacciando la vita degli animali di Artico e Antartico. Ma l'incertezza che circonda il cambiamento climatico e  le calotte di ghiaccio polari ha raggiunto un nuovo livello alla fine del mese quando la ricerca ha suggerito che il ghiaccio antartico è attualmente in crescita. E si potrebbe anche fornire la prova che la popolazione dell'orso polare non è

Clima: il Summit di Lima e l'aiuto della NASA

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La recente preoccupazione nel campo del cambiamento climatico ha sollevato un sacco di domande che meritano di essere approfondite. Ci sono poi crescenti timori della pressione sul summit di Lima, Perù, che anticipa il vertice di Parigi del prossimo anno. Un vertice che viene considerato l'ultima spiaggia per invertire la curva delle emissioni e limitare l’aumento della temperatura globale. Il vertice sul cambiamento climatico globale è iniziato nella capitale peruviana con un senso di urgenza ed ottimismo. Molti leader del mondo si vedranno impegnati a discutere la questione delle emissioni di gas serra e di stabilire un nuovo accordo per contenere la quantità prodotta dai paesi chiave come Stati Uniti  e Cina. Al vertice di Lima  (LIMA COP20 CMP10) sarebbe già cosa buona gettare le basi per un nuovo accordo sul cambiamento climatico da vergare al Summit di Parigi. L'incontro si apre anche col timore che il clima possa esacerbare le condizioni meteorolog

Il global warming porterà ad un incremento dei fulmini.

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  In uno studio appena uscito sulla prestigiosa rivista Science, un team di ricercatori fornisce una previsione allarmante: il riscaldamento globale può portare ad un aumento significativo una magnitudo (carica elettrica scaricata a terra) di fulmini. " Anche con il riscaldamento di pochi gradi Celsius, è possibile ottenere alcuni impatti climatici molto grandi - in questo caso, un aumento del 50 per cento dei fulmini" , dice l'autore dello studio D avid Romps , ricercatore presso la University of California , Berkeley La ricerca è stata effettuata con assistenza di informazioni da una rete statunitense di rivelatori di fulmini. Romps spiega che ci sono due fattori centrali che fissano la fase atmosferica per un fulmine. La prima è la quantità di acqua o precipitazione, e il secondo è l'instabilità dell'atmosfera, una situazione che permette all'aria di salire rapidamente " Per simulare un fulmine durante un temporale, c'è bisogno di acqua in tu

Clima: la casa brucia, facciamo il possibile

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"Se i due giocatori più importanti sul clima sono in grado di accordarsi da due prospettive molto diverse, il resto del mondo può vedere che è possibile fare progressi reali ". lo ha detto in un comunicato Timothy Wirth , un ex funzionario dell'amministrazione Clinton e attuale vice presidente della Fondazione delle Nazioni Unite. Negli ultimi 20 anni si sono registrati concreti passi avanti nel contenimento dei gas serra. Per gli esperti, mentre il riscaldamento globale raggiunge livelli non toccati da stratosferici secoli, con conseguente scioglimento dei ghiacci, innalzamento delle acque oceaniche, desertificazione e deforestazione, le grandi potenze industriali si contrastano in ogni modo sui tagli che spetterebbero a ciascuno sulle proprie emissioni. Il sistema, così concepito, ha troppe falle per avere un proseguio. Gli Stati Uniti se la prendono principalmente con l'onnivoro colosso cinese sempre più assetato di energia, esentato sin qui dai limiti po

Il ciclone in Sicilia: per fortuna, il pericolo è passato

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La costa sud orientale della Sicilia se l'è vista brutta, ma per fortuna il pericolo è passato. La burrasca su Malta, dove l'occhio del ciclone si è posato, ieri e fino a stanotte ha messo in allarme la costa sud orientale della Sicilia e le coste ioniche. Una spirale fatta di venti fortissimi con raffiche oltre i 60 nodi. Un incrocio di venti con diverse convergenze: venti da su che spingono a nord e venti da nord che spingono a sud. MeteoWeb. eu ha caratterizzato la tempesta come come un vero e proprio uragano . E' nello stretto di Sicilia che l'uraganosi è formato investendo in parte la costa di Lampedusa e di Linosa. Interessate soprattutto le province di Siracusa, Ragusa, Caltanisetta e parzialmente quella di Agrigento. Questi venti hanno prodotto mareggiate di particolare intensità, con brusco innalzamento del livello del mare, anche se a seguito dell'impatto con la terraferma il ciclone ha cominciato col perdere forza. I cicloni tropicali medite

Vertice sul clima di New York: speriamo non siano solo chiacchiere

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Che non sia mai che al Vertice sul clima di New York,  le proposte che si vanno facendo restino "le solite chiacchiere" .  Anche se sarà poi il Summit di Parigi  del novembre 2015 a determinare l'andamento della società. L'alta tensione che si vede per le strade di New York, dove sono scese migliaia di persone per protestare contro un modello economico che spinge verso un aumento della produzione senza limitare l'inquinamento, è solo una minima parte di quello che potrebbe accadere qualora, in tutto il mondo, milioni e milioni di persone, giovani soprattutto, si riversassero per le strade delle loro città a  manifestare duramente in contestazioni che finirebbero inevitabilmente in un grande sfacelo. Allo stato delle cose i gas serra non accennano a diminuire: 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica saranno riversati in atmosfera, più  2,3 % rispetto al 2013.  Stati Uniti, Cina e India sono i peggiori trasgressori. Per la prima volta, le emiss

La buona notizia: il buco di ozono si è ristretto

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A volte, con molta comprensione, basta poco per trovare la soluzione che ci vuole. Quando questo avviene, il mondo può davvero stare insieme ed evitare una catastrofe ambientale prima che sia troppo tardi. Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite ritiene che strato di ozono che protegge la Terra sta restringendosi,  iniziando a recuperare - dopo molteplici sforzi nel 1980 per eliminare gradualmente i CFC  (clorofluorocarburi) - sostanze chimiche che sono state ampiamente utilizzate nei frigoriferi e condizionatori  d'aria. Queste sostanze chimiche hanno già mangiato un enorme "buco" nello strato di ozono sopra l'Antartide, e il danno si è subito diffuso più a nord.  Ma l'emergenza resta il riscaldamento globale, che andrebbe affrontato con la stessa urgenza. La ricostruzione dello strato di ozono che protegge la terra dalle radiazioni ultraviolette del Sole è a buon punto, grazie all'azione concertata contro i gas distruggi -ozono ", si legge nel r

Iraq: il califfato del terrore

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In un mondo senza Dio, tutto è destinato a bruciare... e l'uomo ancora non l'ha compreso. Questo nostro bel pianeta azzurro, datoci in gestione da Colui che tutto ha creato, e che l'uomo sta distruggendo insensatamente con un continuo disboscamento e un uso sempre più sfrenato dei combustibili fossili, pone seri problemi ambientali. La combustione di combustibili fossili produce circa 21.300 milioni di tonnellate (21,3 gigatonnellate) di anidride carbonica (CO2) all'anno, ma i processi naturali, quelli non provocati dall'uomo, ne possono assorbire solo circa metà di tale importo. Ma il mondo sta bruciando anche per altri motivi, che nulla hanno a che fare con l'ambiente e il riscaldamento globale. Il punto dolente è proprio laddove ha avuto inizio la storia dell'Umanità: l'antica Mesopotamia, la Siria e la Terra Santa, luoghi dove la mano dell'uomo irresponsabile continua a fomentare morte, atrocità, distruzione...  " Non si fa la g

Uragani 2014 negli USA

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Oggi, nel giorno dell'indipendenza americana, quando l'uragano Arthur ha già toccato le coste degli Stati Uniti all'altezza della Carolina del Nord, creando non pochi problemi a New York, milioni di americani della costa est si preparano al temuto impatto col primo uragano che apre la stagione nordamericana. Alcuni rapporti da parte del NOAA ( National Oceanic and Atmospheric Administration), a proposito dell'uragano Arthur, hanno iniziato menzionando il riscaldamento globale. Qui la diatriba tra le diverse correnti scientifiche come sappiamo è infinita. Per il NOAA il 2014, sostenuti dall'Oceano Atlantico, verranno sperimentati tra le otto e 13 tempeste chiamate tropicali, 3-6 uragani normali e 1-2 uragani più rilevanti, superiori alla categoria 3. Inoltre, sembra che grazie agli effetti del fenomeno meteorologico El Niño che si diffonde wind shear  (  ( variazione di velocità ed intensità del vento )  tutto il bacino Atlantico, verrà inibitala crescita d

L'irrefrenabile riscaldamento globale

Bentrovati cari lettori. La notizia che tratto oggi non può rimanere inosservata nel pampleth di notizie riportate da questo blog. Insomma, rendersi conto che gli effetti dei grandi parchi eolici sul clima locale sarebbero più limitati di quanto si ritenesse... beh, lascia meditare. Proprio ora che ci sarebbe un gran bisogno di trovare meccanismi atti a risolvere almeno in parte l'assillante problema che è diventato questo irrefrenabile riscaldamento globale. Anche perché le news che giungono dal mondo e dagli organismi preposti che meglio di altri informano sulle questioni ambientali, non è che ci confortano più di tanto. Sentite questa, tratta da Televideo e meteoweb.eu. Clima, nuovo studio Ue: nel Vecchio Continente sempre più caldo e alluvioni A fronte di un aumento di 2 gradi della temperatura mondiale rispetto ai livelli preindustriali, che e’ il limite fissato a livello internazionale per contenere i rischi del riscaldamento globale, in Europa il termometro pot

Microturbina italiana V/S il forte aumento dei combustibili fossili

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Greenpeace International dice che l'estrazione globale di carbone e di gas naturale rischia di far aumentare le emissioni di combustibili fossili di un quinto entro il 2020, mettendo a repentaglio gli sforzi nel tentativo di arginare l'aumento delle temperature. Entro il 2020 si prevede un aumento di combustibili fossili in 14 parti del mondo, tra cui Australia, Iraq, Golfo del Messico e Artico, che andrebbero ad aggiungere 6,34  gigatonnellate (6,34 miliardi di tonnellate) l'anno di anidride carbonica in atmosfera entro il 2020. Secondo la   International Energy Agency già si bruciano combustibili fossili per 31,2 miliardi di tonnellate di CO2 l'anno, e le temperature globali aumenteranno di 3,6 gradi Celsius (6,5 gradi Fahrenheit), se i gas serra saliranno a 37 miliardi di tonnellate nel 2035. Per questo, sebbene al momento appare una battaglia impari contro l'aumento dei combustibili fossili, è da considerare un'ottima notizia quella provenient

Elezioni americane: Mitt Romney e il global warming

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A poche ore dalle elezioni negli Stati Uniti il candidato repubblicano Mitt Romney continua imperterrito nelle sue ormai proverbiali gaffes, prendendosela stavolta, dopo il drammatico passaggio dell'uragano Sandy, con gli effetti distruttivi del global warming. Negli ultimi giorni prima del voto, due gruppi di attivisti ambientalisti, eseguono annunci televisivi basati sulle sprezzanti osservazioni di Romney sui cambiamenti climatici. Gli attivisti stanno seguendo il candidato in campagna elettorale, asfissiandolo in ogni dove con domande sui cambiamenti climatici. I due nuovi annunci anti-Romney vedono il candidato repubblicano alle prese con osservazioni fuori luogo sull'innalzamento del livello del mare e sul riscaldamento globale con scene di devastazioni dopo il passaggio di Sandy. " Io non sono in questa gara per rallentare l'ascesa degli oceani o per guarire il pianeta ", dice un Romney dall'aspetto rilassato e divertito. Gli attivisti hanno

Materie prime alle stelle per via del "global weirding"

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Tanto per non farci mancare niente, in un mondo già in completa crisi, arriva un altro conto salato da pagare: quello delle materie prime alimentari, che stanno tutte aumentando creando problemi un po' ovunque. Da rammentare che la primavera araba del 2011 ha avuto proprio origine dagli aumenti dei prezzi alimentari. Alla Borsa delle materie prime agricole di Chicago [ Chicago Mercantile Exchange (CME)] in soli trenta giorni c'è stato un vero boom: il prezzo del mais è schizzato in alto vertiginosamente, toccando addirittura uno storico +42%. Ma anche soia e grano hanno seguito il trend con un significativo più 17% la prima è più 34% il secondo. Due sono le principali cause di questi rialzi. l'aumento della domanda per sfamare la maggior parte della popolazione mondiale e il famigerato clima che col " global weirding " sta facendo vedere i sorci verdi a tutti. Negli Stati Uniti le temperature torride hanno bruciato le coltivazioni. Campi di mais, pannocchie

Il futuro prossimo? Waterworld !

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Ricordate Waterworld , il film post apocalittico con   Kevin Costner del 1995? Ebbene, in quel film si narra delle traversie di un marinaio in  un futuro (attorno al 2500) in cui le calotte polari  si sono completamente sciolte, e il livello del mare è salito di molte centinaia di metri, lasciando l a maggior parte della Terra sott'acqua. Rammento bene quel film e quello che più mi è rimasto impresso, che a ben riflettere, in questi giorni in cui Caronte la fa da padrone preferirei, è quell'immensa distesa di mare... Scherzi a parte! Purtroppo per gli scienziati l'innalzamento del livello del mare dal riscaldamento globale è inarrestabile. Una nuova ricerca indica che non importa ciò che è stato e sarà fatto per fermare il riscaldamento globale, il livello del mare continuerà a salire per parecchi secoli.  L ' articolo dei ricercatori dello U.S. National Center for Atmospheric Research, U.S.  organismo di ricerca sul clima e il Centre for Australian Weather

Si, il pianeta è in cattive acque ma intanto la NASA dice che...

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Il  Summit della Terra di Rio  si sta avvicinando , e  migliaia di persone si stanno preparando a questo importante appuntamento, che avrà luogo in uno dei momenti più difficili degli ultimi decenni, dal punto di vista economico e ambientale. Su quest'ultimo punto  scienziati e ambientalisti, in base a quanto riportato dal  Programma Ambientale delle Nazioni Unite,  inviano un messaggio forte e chiaro a tutti quanti:  il pianeta è in cattive acque. Il rapporto mostra che il mondo ha compiuto progressi significativi solo su quattro dei 90 obiettivi ambientali più importanti concordati attraverso il processo delle Nazioni Unite.  Le cose positive provengono da ll'eliminazione di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono, dal graduale abbassamento di piombo nella benzina, dal crescente accesso alle fonti di approvvigionamento idrico e l'incoraggaimento  sulla ricerca di fonti di inquinamento marino.  Quanto a tutte le altre 86 questioni,  tra le quali la protezio

Raggiunta una pietra miliare nei livelli del riscaldamento globale

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L'aria del mondo ha raggiunto una nuova e preoccupante pietra miliare per l'anidride carbonica, il principale inquinante del riscaldamento globale, lo dicono gli scienziati. Stazioni di monitoraggio attraverso l'Artico hanno misurato più di 400 parti per milione d'intrappolamento di calore gas in atmosfera. Il numero non è una sorpresa perché è sta aumentando ad un ritmo sempre più incalzante. Anni fa, passò il segno a 350 ppm, di cui molti scienziati dissero che era è il più alto livello di sicurezza per l'anidride carbonica. Adesso ammonta globalmente a 395. Finora, solo l'Artico ha raggiunto il livello di 400, ma il resto del mondo seguirà a breve. I ricercatori del governo indicano come deprimente e preoccupante questa pietra miliare. Gli scienziati dicono che i livelli di biossido di carbonio non sono mai stati così elevati da almeno 800.000 anni. Immagine:  cbc.ca

La farfalla che si fa beffa del global warming

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Eccezionalmente, almeno in questa occasione il riscaldamento globale non produce solo guai. Come si sa   il contributo antropico ma anche quello delle attività vulcaniche come pure le fasi di raffreddamento globale e i cambiamenti nei regimi di precipitazione hanno ripercussione sull'ambiente e sul clima che minaccia l'esistenza di molte specie di animali, come l'orso polare, gli elefanti in Mali, i leoni del Serengeti e i coccodrilli in Malawi... Tuttavia, nel caso della piccola e rara Argus butterfly le cose vanno diversamente. Nel corso di circa 25 anni, la farfalla ha trovato difficoltà spingendosi a vivere nel nord della Gran Bretagna dove ha trovato un vero e proprio banchetto a sua disposizione che la sta facendo prosperare meglio di prima. In questa sua nuova condizione la farfalla si è addirittura ingrandita e vive in una zona che non è minacciata dal riscaldamento globale. Lo dice un recentissimo pubblicato sulla rivista Science. Decenni fa, l'Argus