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Durban: un barlume di speranza per il Fondo verde sul clima

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman Anche se non ci sono i presupposti per dare seguito alla proroga del Protocollo di Kyoto, qui a Durban ci si avvia alla conclusione della 17 ° Conferenza delle Parti (COP17) della convenzione quadro delle Nazioni Unite 'sui cambiamenti climatici (UNFCCC), che registrano già da martedì colloqui ad alto livello per tentare di superare le differenze su questioni importanti rimaste impantanate. Purtuttavia, un barlume di speranza aleggia sulla realizzazione del Fondo verde per il clima. I colloqui ad alto livello sono concentrati su due questioni spinose lasciate irrisolte nel corso dei colloqui preliminari,  e che sono il periodo di impegno ai sensi del protocollo di Kyoto e l'istituzione del GCF (Green Climate Fund), il fondo verde per il clima. In un discorso ai delegati, il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha invitato la comunità internazionale a "mantenere l'impulso" nella lotta contro il cambiamento cli

Durban: un altro vertice inconcludente

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman   Comincia oggi la settimana cruciale per trovare un accordo soddisfacente sul clima. Fino a qualche tempo fa l'argomento sui cambiamenti climatici veniva trattato con più convinzione e senso di responsabilità, ma i morsi della crisi economica hanno reso i politici meno propensi nel fermare i cambiamenti climatici. Ministri e leader del mondo si sono raccolti a migliaia nel fine settimana per elaborare un piano efficiente sul come salvare il pianeta. Eppure pochi di noi sembrano averlo notato. Nonostante gli avvertimenti apocalittici sulle temperature che stanno raggiungendo livelli record con le emissioni di carbonio che aumentano sempre più rapidamente, i delegati alla conferenza Onu sul clima, come lo è stato a Cancun, vale anche qui a Durban, sono ben lungi dal raggiungimento di un accordo. Purtuttavia, secondo l' International Energy Agency , senza ulteriori sforzi aggressivi per ridurre le emissioni, il mondo mancherà l'occ

Durban: sfilano per le strade del centro i manifestanti

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman Proprio prima di mezzogiorno, migliaia di persone si sono riunite a Dr Pixley Kaseme Street  (ex West Street) per manifestare il loro parere sui cambiamenti climatici. La marcia si è poi diretta verso l'International Convention Centre dove si sta svolgendo la Conferenza. I manifestanti si confronteranno poi con una serie di relatori tra cui Zwelinzima, Segretario Generale del Congress of SA Trade Unions General e il succo delle argomentazioni saranno poi consegnate al segretario Christiana Figueres alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Quattro Nyalas della polizia e un grande cannone ad acqua ha preceduto la marcia, mentre la polizia in assetto antisommossa ha seguito il corteo scortata da un aereo da ricognizione e un elicottero della polizia, ben visibili da tutti. I manifestanti - parte della società civile, sindacati, organizzazioni religiose, oltre ad artisti e musicisti - hanno marciato rumorosamente m

Durban: si prevedono defezioni importanti sulla conferenza del clima

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman   Con l'avvio dei negoziati sul clima a Durban, l'attenzione è focalizzata sul probabile ruolo dei gruppi dei paesi importanti. L'esito della conferenza sul clima delle Nazioni Unite sarà in gran parte decisa dal gioco di forze tra il Basic (Brasile, Sud Africa, India e Cina) , gruppo formato due anni fa, l' Unione europea , e The Umbrella Group dei paesi sviluppati, guidati dagli Stati Uniti e composto da Russia, Giappone, Canada, Australia e altri che si oppongono ad impegni giuridicamente vincolanti sul clima. Per il primo di questi gruppi sono fondamentali tre punti: la pressione sui membri di intraprendere gli impegni vincolanti nell'immediato futuro (che si oppone a causa del suo status in via di sviluppo) , il destino del Protocollo di Kyoto, l'unico efficace accordo legale sul clima e le prestazioni dei paesi sviluppati del nord del mondo per quanto riguarda i loro impegni per finanziare le azioni climatiche

Proteste a perdifiato al vertice sul clima di Durban

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman   Grande movimento di protesta su questo vertice sul clima di Durban che si è aperto all'insegna dell'incertezza. Il timore è che l'argomento clima sia accantonato dai governi, più impegnati con la crisi economica che con quella climatica.    Oltre a " Occupy COP 17 ", di cui abbiamo fatto cenno nel post precedente, anche i membri della Trans African Caravan of Hope (nell'immagine), una campagna sulla giustizia climatica, prendono parte a una protesta davanti la sede COP17 a Durban. Quasi 200 nazioni hanno cominciato i colloqui sul clima globale, con una rincorsa contro il tempo per salvare il Protocollo di Kyoto volto a ridurre le emissioni di gas serra. E la crisi incombe sul "green fund ", ovvero sui 100 miliardi di dollari all'anno promessi ai Paesi poveri per tagliare le emissioni e sul prolungamento del protocollo di Kyoto, in scadenza nel 2012 e mai firmato dall'America, tant'è c

Da oggi il clima a giudizio nella Conferenza di Durban

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Dal nostro inviato a Durban John Keyman Posta sulla costa orientale del Sud Africa, affacciata sul caldo Oceano Indiano, e avvolta da un clima tropicale, che ne fa uno dei luoghi più belli per trascorrere l'inverno, la città di Durban  si affaccia su una lunga spiaggia dorata che è probabilmente il punto più meticcio dell'intero continente. Qui è facile scorgere  famiglie di ogni colore, eleganti matrone passeggiare sulla sabbia, surfisti che si divertono come matti tra le onde e bancarelle che vendono l'acqua del mare, a loro parere terapeutica, in bottiglie colorate, ma anche impiegati e manager, che se fino a poco prima vedevano la città con un senso di frustrazione dalle finestre dei loro uffici, ora se ne vanno in giro per le strade per una corsa veloce all'ora di pranzo e poi gettare la cravatta e la giacca , fornirsi di una pagaia e andare felici per mare. Durban è in realtà tutta sulla spiaggia. E 'sede dell'unico museo di navigazione de

L'Impronta dell'acqua per le aziende

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La crescente scarsità di acqua in varie parti dell'Africa sta generando un imperativo per le imprese affinchè comprendano meglio le loro "impronte operative dell'acqua". Si prevede che il cambiamento climatico e la crescita della popolazione possano diventare barriere critiche alla produzione commerciale. A livello globale, la domanda d'acqua si pensa oltrepassi la disponibilità di un incredibile 40% entro il 2030, e questa situazione sarà ben peggiore in Africa, dove l'urbanizzazione e  un migliore tenore di vita aggiungerà  pressione su questa risorsa limitata. In realtà. in molti punti caldi del continente nero il futuro è già arrivato. Sono ormai molte le grandi città che si affidano sui rifornimenti in diminuzione delle scorte di acqua freatica. Entro il 2025 ben 230 milioni di persone dovranno affrontare la scarsità d'acqua e altre 460 milioni saranno paesi con punti critici di rifornimento. Il Rapporto globale  2010 Carbon Disclosure Projec