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COP21: il secondo giorno

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E' attorno al carbone, il più micidiale dei combustibili fossili di cui la Cina è il primo produttore al mondo e maggior consumatore, la sfida in corso al COP21. L'economie emergenti affamate di energia non riescono a fare a meno del carbone, che comporta comunque un costo ambientale ma anche economico e sanitario insostenibile. La sostituzione graduale di questo combustibile fossile a grande impatto ambientale, che in passato ha reso grande il mondo occidentale, è un obiettivo imprescindibile e un punto fermo ed è già in vigore: fino al 2020 i Paesi sviluppati debbono dare 100 MLD di dollari ai Paesi in via di sviluppo ma non sarà dato nulla dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per interventi che vanno a finanziare progetti che utilizzano il carbone. Nella giornata di oggi qui a Le Bourget sarà presentata  “FairCarbon” , la prima piattaforma online italiana per lo scambio di crediti di carbonio volontari certificati, che sarà analizz

COP21: il primo giorno

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Il tanto atteso vertice sul clima si spera possa riformulare l'azione come un'opportunità, non una minaccia alla ricchezza . Così nell'articolo del Financial Times di oggi. E probabilmente sarà questo il leit motiv che aleggerà al COP21 di Parigi. Sin dagli albori del vertice sul clima, come quello di Rio più di 20 anni fa, i tentativi di forgiare gli accordi  internazionali per combattere il cambiamento climatico sono stati frenati e spesso ostacolati da questioni di equità tra i Paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati. Mentre i paesi ricchi riconoscono una schiacciante responsabilità per la crescita storica delle emissioni, ragionevolmente sostengono però che l'azione correttiva non può essere attuata solo da loro, perchè non sarà sufficiente a frenare i futuri aumenti a livello globale, con Paesi poi come Cina e India, grandi inquinatori, figuriamoci! Il mondo in via di sviluppo nel frattempo si sofferma sul raggiungimento della prosperità del

E' iniziata la Conferenza sul clima di Parigi

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Ci siamo. Inizia oggi ufficialmente la XXI Conferenza Onu sul clima che durerà 12 giorni. Il Presidente francese Hollande e il segretario generale Onu Ban Ki-moon sono arrivati a Le Bourget per dare il benvenuto ai 150 leader di tutto il  mondo che partecipano all'importante appuntamento. Ma in un certo senso il grande evento è cominciato ieri in una Place de la République piena di scarpe, circa 22 mila, posate in ordine, per terra, in un angolo della Piazza, sotto gli occhi sbalorditi d'una angelica Marianne che svetta dall'alto del monumento a lei dedicato al centro della piazza. Indossa una toga e nella mano destra tiene un ramo di ulivo mentre nella mano sinistra le tavole della legge. Tra quelle scarpe ci sono anche quelle di Papa Francesco, consegnate personalmente da un cardinale brasiliano amico del Pontefice argentino. Essendo vietata qualsiasi manifestazione, per fatti contingenti, ovviamente, le scarpe sono state posate in ordine in un angolo, a voler sotto

Nel Myanmar una frana in una miniera di giada uccide 100 persone

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Una frana nei pressi di una miniera di giada nello stato del Kachin , nel nord del Myanmar, ha ucciso circa 100 persone (ma il totale del numero delle vittime non è ancora definito) e ha lasciato più di 100 dispersi, la maggior parte di loro gente locale che rovistava tra gli scarti e i rifiuti in una enorme discarica lasciata incustodita dalle compagnie minerarie , molte delle quali di proprietà di famiglie di ex generali, aziende dell'esercito, gruppi etnici armati, compari e signori della droga, che stanno facendo decine o centinaia di milioni di dollari l'anno attraverso il loro bottino nella città di Hpakant, un'aspra regione strategica inserita tra Cina e India. In nessun luogo della Terra esiste giada in quantità e qualità come a H pakant.  Il Myanmar è strettamente identificato con le risorse naturali quali giada, rubini e teak ma finora il suo popolo non ne ha beneficiato. Lo afferma Global Witness , un gruppo di pressione ambientale che studia l&#

Summit sul clima di Parigi e Giubileo a Roma: due appuntamenti da brivido

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Le prossime due settimane saranno giorni cruciali per il vecchio continente. In una Parigi provata e sotto attacco da parte degli islamici radicali del Califfato, avrà inizio lunedì 30 il Summit sul clima, che sta impegnando ingenti forze di sicurezza affinché tutto proceda nel migliore dei modi. A Roma, invece, l'8 dicembre avrà inizio il Giubileo straordinario con l'apertura della Porta Santa in San Pietro. Due ribalte internazionali che possono far gola ai terroristi dello Stato islamico. Per l'Isis il summit sul clima di Parigi potrebbe essere il vero obiettivo da colpire poichè l'ultima cosa che si vuole è un accordo globale sul clima che, nel corso del tempo, può limitare il consumo globale di combustibili fossili. E questo è sicuramente un risultato che non solo ISIS, ma tutti i principali esportatori di petrolio vogliono evitare. Nel territorio del Califfato, secondo alcune stime, la produzione di greggio è di circa 34.000-40.000 barili al giorno, che f

L'oscena proposta di uccidere 1000 bisonti nel Parco Nazionale di Yellowstone

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Per ridurre la migrazione di animali annuale in Montana, il Parco Nazionale di Yellowstone propone di uccidere questo inverno circa 1.000 bisonti selvaggi, uno su cinque, per lo più i vitelli e le femmine. I funzionari del parco si incontrano oggi con i rappresentanti delle tribù degli indiani d'America, lo stato e le altre agenzie federali per decidere il piano. Esso segna la continuazione di un controverso accordo raggiunto nel 2000 tra il Montana e il governo federale che era inteso a prevenire la diffusione della malattia brucellosi dal bisonte al bestiame. Quasi 5.000 bisonti vagavano nel parco questa estate. Un inverno rigido potrebbe guidarne migliaia nelle aree del sud-ovest del Montana. Cacciatori, comprese la tribù con diritti del trattato nell'area di Yellowstone, sono in attesa di ucciderne più di 300 questo inverno; altri sarebbero stati catturati e macellati o utilizzati per la ricerca. " Attraverso l'accordo legale, il National Park Service

La Conferenza sul clima di Parigi non sarà una passeggiata

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Da Parigi John Keyman La Conferenza sul clima di Parigi non sarà una passeggiata. Sarà un percorso arduo da scalare tra pericoli in agguato da ogni parte. Tuttavia, nonostante l'atroce attacco del 13 novembre il vertice sul clima si farà lo stesso. Parigi sta curandosi le ferite ma tra la gente si avverte la tensione che sale di giorno in giorno.  La Conferenza sul clima si svolgerà al Salon du Cheval presso il Parc des Expositions (immagine sotto) di Parigi Le Bourget , non distante dall'aeroporto di solito utilizzato per il Paris Air Show oltre che dall'aviazione e da jet d'affari (perfetto per i VIP che possono volare dentro e fuori, senza mai lasciare il complesso aeroportuale e congressuale) . L'evento offre al mondo una disperato bisogno di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e limitare il riscaldamento globale a 2 ° C.  Il  governo francese sta discutendo le possibili misure di sicurezza . Sono infatti previsti diecimila o p