Un nuovo ordine mondiale?
Annan era in buona compagnia, mentre diceva queste cose. Al suo tavolo, infatti, erano accomodati personaggi del calibro di Rupert Murdoch, che noi tutti conosciamo; Stephen Green, presidente HSBC; Werner Wenning, del gruppo chimico tedesco Bayer; Anand Mahindra, gruppo industriale indiano e Maria G. Ramos, direttore esecutivo per il Sud Africa, Transnet. Un bel parterre, non c'è che dire!
"L'attuale architettura di gestione globale degli affari è rotta e deve essere rifissata", ha affermato Annan, davanti i leader politici e industriali del mondo. "Abbiamo nuovi giocatori sulla scena mondiale, i quali hanno bisogno di essere integrati e far sentire la loro voce."
Cosa abbia voluto dire l'ex segretario generale delle Nazioni Unite è abbastanza chiaro e fa parte del suo background politico, assunto fino a poco tempo fa, con "il mestiere d'inferno, come lui stesso l'ha definito, nelle vesti di segretario dell'Onu. Facendo, infatti, riferimento al Consiglio di sicurezza dell'ONU, che dà posti permanenti e il potere di veto a Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia, Annan ha detto: "Non possiamo mettere in moto un nuovo ordine mondiale sulla base dei paesi che hanno vinto una guerra 60 anni fa. E' concorrenza sleale o cooperazione. Viviamo in un mondo interdipendente e l'unico modo per andare avanti è quello di cooperare".
Immagine: www.aje.it
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