Un nuovo ordine mondiale?

La recessione economica mondiale (50 milioni di disoccupati nel 2009 - 200 milioni ridotti in povertà), è esposta ad una "crisi della governance globale" che può essere affrontata radicalmente solo con la riforma delle Nazioni Unite, ha detto ieri l'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, presso il World Economic Forum di Davos, in Svizzera.

Annan era in buona compagnia, mentre diceva queste cose. Al suo tavolo, infatti, erano accomodati personaggi del calibro di Rupert Murdoch, che noi tutti conosciamo; Stephen Green, presidente HSBC; Werner Wenning, del gruppo chimico tedesco Bayer; Anand Mahindra, gruppo industriale indiano e Maria G. Ramos, direttore esecutivo per il Sud Africa, Transnet. Un bel parterre, non c'è che dire!

"L'attuale architettura di gestione globale degli affari è rotta e deve essere rifissata", ha affermato Annan, davanti i leader politici e industriali del mondo. "Abbiamo nuovi giocatori sulla scena mondiale, i quali hanno bisogno di essere integrati e far sentire la loro voce."

Cosa abbia voluto dire l'ex segretario generale delle Nazioni Unite è abbastanza chiaro e fa parte del suo background politico, assunto fino a poco tempo fa, con "il mestiere d'inferno, come lui stesso l'ha definito, nelle vesti di segretario dell'Onu. Facendo, infatti, riferimento al Consiglio di sicurezza dell'ONU, che dà posti permanenti e il potere di veto a Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia, Annan ha detto: "Non possiamo mettere in moto un nuovo ordine mondiale sulla base dei paesi che hanno vinto una guerra 60 anni fa. E' concorrenza sleale o cooperazione. Viviamo in un mondo interdipendente e l'unico modo per andare avanti è quello di cooperare".

Immagine: www.aje.it

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