Feroce massacro a colpi di machete in una notte nigeriana

Tremenda vendetta, terrore, macabri massacri nei pressi della città di Jos nello Stato del Plateau, al centro della Nigeria.
 

Secondo la Human Rights Watch, la lega dei diritti umani, le vittime sono state almeno 250, ma altre fonti parlano di 500, quasi tutti contadini del gruppo etnico locale Berom, prevalentemente cristiano. Ad attaccarli, con assalti in tre villaggi, bande di pastori di etnia Fulani, del nord  del Paese, a maggioranza islamica, ma anche altri musulmani del Nord dello Stato del Bauchi. 

Sono scesi col favore del buio dalle montagne armati di machete, pieni di livore (per i 400 morti di gennaio, uccisi, sempre nella zona di Jos, durante altri scontri a parti invertite, la cui miccia fu la costruzione di una moschea in un quartiere cristiano), ed eccitati dal massacro imminente. Hanno cominciato a sparare nelle case, per costringere la gente ad uscire, che in preda al terrore è uscita all'aperto per essere... massacrata a colpi di machete.

Sebbene il più popoloso tra i paesi del continente africano sia continuamente ferito da guerriglie e scontri interni tra diverse etnie o gruppi religiosi, stavolta non sembra che a scatenare questo massacro sia dipeso da motivi di  religione, ma rivendicazioni sociali, economiche, lotta per il controllo delle fertili terre agricole contese da allevatori e coltivatori: da una parte i pastori nomadi musulmani di etnia Faluni, dall’altra gli agricoltori cristiani Berom.  


Sono dieci anni che si susseguono i massacri nelle terre fertili  della Nigeria centrale. 

Sullo sfondo, in realtà c'è un altro protagonista che si chiama cambiamento climatico (e siccità) che spinge all'urbanizzazione e costringe i nomadi a premere sulle terre fertili, così mentre i pascoli si riducono, gli scontri e i morti aumentano, soprattutto nel nord del Paese. 

Nel Plateau in particolare, perdura da anni lo scontro fra gli agricoltori stanziali direligione cattolica, e i nomadi musulmani Fulani, per il controllo delle fertili terre agricole che si trovano nella parte meridionale della regione.

Gli scontri arrivano in un periodo di incertezza nel Paese causata dalla malattia presidente Umaru Yar'Adua. Il presidente ad interim Goodluck Jonathan è stato nominato dall'Assemblea Nazionale a governare al posto del presidente malato, ed ha già mandato lo scorso gennaio truppe a Jos per reprimere la violenza, ma la sua autorità nel paese non sembra avere un grande seguito.

Quello accaduto a Jos è solo un nuovo capitolo di una vera e propria faida fratricida, che si ripresenta dopo un periodo di apparente tranquillità. Per timore di nuove rappresaglie le autorità locali invitano alla calma e hanno messo in stato di allerta l'esercito.

Torneremo a parlare di Nigeria in occasione del post ad essa dedicato, in quanto squadra africana partecipante ai prossimi  Campionati del Mondo di calcio 2010 in South Africa. C'è da dire che un tempo... la regione del delta del Niger era ricchissima di pesce e di coltivazioni agricole, ma essendo poi stata appaltata ad attività di estrazione e ricerca di petrolio delle multinazionali straniere... si può ben comprendere cosa sia diventato oggi e perchè si cercano, con mostruosa violenza, altre terre fertili...


Notizie by sierraexpressmedia.com - reuters - greenreport.it
Immagini: sierraexpressmedia.com - news.sky.com/

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