Forti inondazioni mettono a dura prova la Cina

Forti inondazioni nel sud della Cina, cominciate il 13 giugno, stanno provocando ingenti danni a persone e cose nel sud del paese. Molti sono stati costretti ad abbandonare le loro case, in previsione dell'arrivo di nuove piogge.

Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua, al momento, il bilancio provvisorie delle vittime è salito a 147 morti e 93 dispersi. In decine di fiumi le acque hanno superato il livello di guardia.

Ogni anno la Cina sostiene gravi inondazioni lungo il corso del possente Yangtze e di altri grandi fiumi, ma le inondazioni di quest'anno sono  particolarmente pesanti, colpendo almeno milioni di persone in nove province delle regioni del sud e lungo la costa orientale.

Sinora, le piogge torrenziali e le inondazioni hanno colpito oltre 15 milioni di persone, distruggendo migliaia di case e provocato perdite economiche per 19.700 milioni di yuan.

La televisione di Stato CCTV ha mandato in onda immagini di salvataggi effettuati in barca, camion e elicotteri.

Le acque hanno registrato una forte impennata nel superamento dei livelli di sicurezza in decine di fiumi, tra cui il Pearl River, nel cuore della potenza industriale cinese del Guangdong. I forti temporali hanno fatto straripare fiumi, crollare ponti, danneggiato autostrade, ferrovie, causando frane e interruzioni nelle scorte alimentari, ostacolando i soccorsi.

Per le province meridionali e le regioni di Yunnan, Guizhou e Guangxi, già colpite recentemente dalla peggiore siccità del secolo, l'inondazione ha lasciato milioni di persone senza acqua potabile e distrutto più di 5.000.000 di ettari di colture.

Di fronte a questa immane sciagura il premier cinese Wen Jiabao, che ha visitato una delle province più colpite, quella di Guangxi, ha chiesto un impegno supplementare per combattere le inondazioni nel sud della Cina. "Nei prossimi giorni, le forti piogge colpiranno le aree a sud. Siamo di fronte ad una prova più grande, quindi abbiamo bisogno di prepararci meglio per evitare il disastro" ha detto ieri sera alla televisione di stato, aggiungendo: "Siamo in un periodo cruciale, dobbiamo essere ben preparati e accelerare l'organizzazione del lavoro in risposta alle catastrofi".

Sembra proprio che l'anno della Tigre, in questo 2010, stia facendo danni a non finire (terremoti, inondazioni, siccità) a quella che oggi viene considerata come la più grande potenza del pianeta.

E' forse per questo che la Cina ha deciso di dedicare più attenzione al grosso felino, accogliendo con favore l'impegno del Wwf.

Speriamo voglia fare altrettanto dal punto di vista economico, al G20 di Toronto, nell'Ontario (26-27 giugno), spiccando un grande balzo risolutivo verso la piena partecipazione all'economia globale.

Immagine: www.time.com/

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