L'arrivo dell'uragano Alex nel Golfo del Messico preoccupa gli esperti

Alex, la prima tempesta della stagione atlantica 2010 si è formato nei Caraibi occidentali ed è giunto gia nel Belize, in America centrale, accompagnato da venti che soffiano oltre i 95 chilometri orari. Secondo gli esperti Alex dovrebbe attraversare lo Yucatan e poi disperdersi senza creare problemi.

Tuttavia, sebbene l'arrivo della tempesta si stia spostando verso ovest-nord-ovest, lontano dal luogo del disastro della British Petroleum, sta tenendo lo stesso il Messico e gli Stati Uniti col fiato sospeso, in quanto potrebbe diventare un uragano nelle prossime 48 ore, e potrebbe  mutare direzione improvvisamente, andando perciò ad ostacolare le già difficili operazioni di contenimento della marea nera.

Il timore che Alex possa riacquistare forza una volta giunto sulle acque calde al largo delle coste del Messico, ha costretto la Bp a far evacuare i suoi dipendenti dalla zona. Un forte vento potrebbe distribuire il petrolio su un'area più estesa, trasportandolo nel litorale e nell'entroterra. Intanto, per la prima volta la notte scorsa la fuoriuscita di petrolio da Deepwater Horizon ha colpito le coste del Mississippi - in precedenza aveva solo colpito le isole al largo della costa.

Ma dopo Alex, come si è detto in un precedente post, arriveranno Bonnie, Colin, Danielle, Earl, Fiona... e secondo il National Hurricane Center la frequenza e la potenza degli uragani quest'anno potrebbe essere molto alta e si teme che uno di questi uragani possa creare non poche difficoltà nell'area del pozzo della BP, che da circa 60 giorni sta riversando in mare tonnellate di greggio. Perciò gli esperti, che sono molto preoccupati, stanno studiando una contromossa: sganciare cioè un sifone sul pozzo almeno 5 giorni prima dell'arrivo di ogni uragano... ma nessuno però è in grado di fare previsioni certe.


Immagine: : www.cfnews13.com

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