Aumentano le isole di plastica nell'Oceano Pacifico
Il miliardario David de Rothschild, rampollo d'una delle famiglie più ricche del pianeta, è giunto da poche ore nella baia di Sidney, dopo un viaggio iniziato a San Francisco il 31 marzo, via Western Samoa e Nuova Caledonia prima di arrivare in Australia, attraversando il Pacifico con il suo catamarano Plastiki, (in memoria delle gesta del norvegese Thor Heyerdal - il cui nipote fa parte dell'equipaggio - che nel 1947 sulla zattera Kon-tiki attraversò il Pacifico), costituito da 12.500 bottiglie di plastica. Le sue 9.000 miglia (15.000 km) di viaggio vogliono dire al mondo d'imparare a riciclare e prestare più attenzione all'ambiente, non gettando soprattutto immondizia negli oceani.
L'equipaggio è stato ispirato a intraprendere il viaggio dopo aver letto un rapporto dell'UNEP 2009 che ha rivelato che 13.000 pezzi di rifiuti di plastica galleggiano su ogni chilometro quadrato di oceano e che otto milioni di pezzi di rifiuti entrano negli oceani del mondo tutti i giorni.
Sospinti da una vela di plastica riciclata, così pure l'albero, e da pannelli solari i sei membri dell'equipaggio hanno vissuto e affrontato le correnti per 125 giorni, in una cabina di appena 6 metri per quattro, mangiando cibi in scatola e vegetali coltivati a bordo.
La traversata oceanica si poneva l'obiettivo di vedere la gigantesca Great Pacific Garbage Patch (l'isola di plastica), una vera discarisca fluttuante tra pezzi di plastica che il mare non è riuscito a distruggere, che galleggia tra il Giappone e le Hawaii.
Secondo un calcolo di de Rothschild, negli Stati Uniti si gettano a mare 2 milioni e mezzo di bottiglie all'ora... il che, contando la durata delle ore del suo viaggio si può facilmente dedurre quanta plastica in più è stata gettata nell'oceano.
Il viaggio ha fatto poi scoprire all'equipaggio che di isole di spazzatura galleggianti ce ne sono molte più del previsto al largo del Giappone e delle Hawaii, di cui nessun paese vuole però assumersene la responsabilità...
CVD, come volevasi dimostrare!
Il Plastiki sarà ora in mostra al Sydney Maritime Museum.
L'equipaggio è stato ispirato a intraprendere il viaggio dopo aver letto un rapporto dell'UNEP 2009 che ha rivelato che 13.000 pezzi di rifiuti di plastica galleggiano su ogni chilometro quadrato di oceano e che otto milioni di pezzi di rifiuti entrano negli oceani del mondo tutti i giorni.
Sospinti da una vela di plastica riciclata, così pure l'albero, e da pannelli solari i sei membri dell'equipaggio hanno vissuto e affrontato le correnti per 125 giorni, in una cabina di appena 6 metri per quattro, mangiando cibi in scatola e vegetali coltivati a bordo.
La traversata oceanica si poneva l'obiettivo di vedere la gigantesca Great Pacific Garbage Patch (l'isola di plastica), una vera discarisca fluttuante tra pezzi di plastica che il mare non è riuscito a distruggere, che galleggia tra il Giappone e le Hawaii.
Secondo un calcolo di de Rothschild, negli Stati Uniti si gettano a mare 2 milioni e mezzo di bottiglie all'ora... il che, contando la durata delle ore del suo viaggio si può facilmente dedurre quanta plastica in più è stata gettata nell'oceano.
Il viaggio ha fatto poi scoprire all'equipaggio che di isole di spazzatura galleggianti ce ne sono molte più del previsto al largo del Giappone e delle Hawaii, di cui nessun paese vuole però assumersene la responsabilità...
CVD, come volevasi dimostrare!
Il Plastiki sarà ora in mostra al Sydney Maritime Museum.
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