Golfo del Messico: nulla sarà come prima

Dopo vani tentativi, volti a interrompere il flusso della perdita del pozzo della British Petroleum che ha causato la mare nera nel Golfo del Messico, finalmente si è riusciti ad arrestare la fuoriuscita di petrolio, ma, probabilmente, nulla sarà più come prima: ci vorranno perlomeno dai 30 ai 50 anni per rimediare alle conseguenze del più grave disastro ecologico nella storia degli Stati Uniti d'America.

In quasi quattro mesi le acque del Golfo hanno inghiottito l'equivalente di 5 milioni di barili di greggio, su cui, nel tentativo di salvare il salvabile,  sono stati riservati 7 milioni di litri di solventi. 

Per gli ambientalisti, quello che non si vede non è scomparso.

Quel subdolo liquido scuro, così vitale per la nostra vita tanto da essere definito oro nero, che a 1500 metri di profondità, fluendo nell'acqua schiarisce per la presenza di gas naturale, sale in superficie scomponendosi in molecole piccolissime, penetrando nei meccanismi ecologici ancora più a fondo, tramandandosi nelle catene alimentari dei vari organismi. Non è un caso se nel Golfo le valve dei coralli non riescono più ad attecchire e a mantenere in vita le colonie.   

Valutare l'impatto ambientale scaturito da questa grave impudenza umana, che ha coperto la superficie di oltre 1500 chilometri quadrati, ora è molto difficile.

Ancora oggi, in Alaska, sin da quando nel 1989 avvenne l'incidente della petroliera Exxon Valdez, che, sempre per grave impudenza umana andò a cozzare contro una barriera corallina al largo della costa, e dove trovarono la morte centinaia di uccelli, lontre e foche soffocate dalle acque nere, gli animali, continuano ad ingerire rifiuti tossici.

Alla BP, oltre la questione d'ingenti risarcimenti, si chiede l'impegno a finanziare centri di recupero della fauna, come quello di Miami, dove 45 pellicani, salvati dalla marea nera, sono stati curati e puliti dal petrolio che li ricopriva e presto saranno liberati come altri due fortunati pellicani. 


Immagine: apexnewsnetwork.com

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