Perù: la vita difficile dei figli del ghiacciaio
Ci sono luoghi nel mondo dove accadono cose così raccapriccianti che paragonarle all'inferno in Terra è niente. Questo luogo si trova sulla Cordigliera delle Ande, in Perù, sul ghiacciaio La Ananea, a 6000 metri d'altezza, nel villaggio considerato il più alto del mondo, La Rinconada, praticamente un campo profughi: 10° in estate, meno 26° d'inverno.
La Rinconada in Perù significa "il cantuccio", un luogo in cui abbondano miniere d'oro (circa 400) sepolte tra i ghiacci. La legge orale che regola questo inferno, in cui la popolazione in pochi anni ha raggiunto oltre le 30 mila unità, è una pratica antica chiamata cachorreo. Nell'ambito di questo sistema di pagamento, i minatori per 30 giorni non ricevono la paga, solo il 31esimo giorno, considerato un giorno di vacanza, hanno la possibilità di raccogliere quel po' di metallo prezioso che li renderà, se avranno fortuna, liberi. Ma il più delle volte il risultato è scarsissimo. E allora si ricomincia daccapo, schiavi, topi senz'anima.
Molto spesso sono i bambini, soprannominati chichiqueros, "figli del ghiacciaio", che masticano foglie di coca, dal sapore amaro che però fa passare la fame e il freddo, che vengono usati per cercare l'oro in miniera, perchè sono piccoli e i cunicoli hanno un diametro di 90 centimetri. Si lavora a turni di 10 ore, giorno e notte. La maggior parte di questi angeli dalla faccia sporca sono nati qui, e qui finiranno di vivere prima di aver compiuto 20 anni. Le loro mani sono gonfie e scarnificate dal gelo, i polmoni consumati dalle esalazioni di mercurio. La pelle squamata, l'igiene inesistente. Nessuno ha mai visto una cassetta di pronto soccorso e l'ospedale più vicino è a tre settimane di cammino. Per cosa poi?
La Rinconada in Perù significa "il cantuccio", un luogo in cui abbondano miniere d'oro (circa 400) sepolte tra i ghiacci. La legge orale che regola questo inferno, in cui la popolazione in pochi anni ha raggiunto oltre le 30 mila unità, è una pratica antica chiamata cachorreo. Nell'ambito di questo sistema di pagamento, i minatori per 30 giorni non ricevono la paga, solo il 31esimo giorno, considerato un giorno di vacanza, hanno la possibilità di raccogliere quel po' di metallo prezioso che li renderà, se avranno fortuna, liberi. Ma il più delle volte il risultato è scarsissimo. E allora si ricomincia daccapo, schiavi, topi senz'anima.
Molto spesso sono i bambini, soprannominati chichiqueros, "figli del ghiacciaio", che masticano foglie di coca, dal sapore amaro che però fa passare la fame e il freddo, che vengono usati per cercare l'oro in miniera, perchè sono piccoli e i cunicoli hanno un diametro di 90 centimetri. Si lavora a turni di 10 ore, giorno e notte. La maggior parte di questi angeli dalla faccia sporca sono nati qui, e qui finiranno di vivere prima di aver compiuto 20 anni. Le loro mani sono gonfie e scarnificate dal gelo, i polmoni consumati dalle esalazioni di mercurio. La pelle squamata, l'igiene inesistente. Nessuno ha mai visto una cassetta di pronto soccorso e l'ospedale più vicino è a tre settimane di cammino. Per cosa poi?

In questo inferno, qualche giorno fa, travolti dalla disperazione che questi luoghi offrono, tre giovani hanno tentato di rubare dell'oro, ma gli abitanti di San Antonio Puno Putina, vicino a La Rinconada Ananea, abrutiti dalla disperazione, dalla fatica, dalla paura dei loro padroni, dove l'esostenza scivola via in 5000 stamberghe di lamiera, dove l'inverno è facile morire congelati, hanno pensato bene di bruciare vivi questi ladruncoli, senza un giusto processo.
Nella stesura del presente post ho dovuto fare una ricerca abbastanza impegnativa, poichè molti siti peruviani non permettono l'accesso quando si parla di questo argomento.
Fonte: Notizie da un pianeta malato
Immagini: oddpedia.blogspot.com - chnm.gmu.edu
Commenti
Posta un commento
Sono ben accetti commenti seri, mentre verranno cancellati i commenti offensivi e boccacceschi.