Nigeria: violenza e stragi senza fine
I cristiani fuggono in massa dal nord della Nigeria (popolato in gran parte dai musulmani) e da stragi che sembrano non avere fine. Sono nel mirino dei fondamentalisti islamici Boko Haram, gruppo legato ad Al Quaeda. Una linea di sangue cominciata a Natale con le bombe nelle chiese, A seguito dei fatti il presidente nigeriano Goodluck Jonathan ha dichiarato lo stato di emergenza in quattro Stati del nord.
Sinora è salito a 200 morti il bilancio dell'attacco di venerdì nella città di Kano, la seconda città più grande della nazione, nel nord della Nigeria, dopo gli attentati che hanno colpito otto siti governativi. Ma il numero dei morti è destinato ad aumentare in quanto gli ospedali non sono attrezzati per affrontare l'afflusso e la gravità delle lesioni. Circa 50 persone sono rimaste ferite e sono tuttora in corso le operazioni di ricerca e salvataggio.
Gli attacchi, con esplosioni e sparatorie (le armi sono state fornite direttamente da Al Quaeda), sono stati effettuati su vari siti tra cui stazioni di polizia, ufficio passaporti, il quartier generale di sicurezza dello stato e l'ufficio immigrazione.
Durante l'attacco, gli assalitori sono entrati in una stazione di polizia, e hanno liberato i detenuti e bombardato. Un testimone ha contato almeno 25 esplosioni. Poi su Kano è calato un silenzio di morte, interrotto solo dal latrare dei cani.
Il gruppo islamico Boko Haram - il cui nome significa "l'educazione occidentale è un sacrilegio" - ha rivendicato la responsabilità delle esplosioni in una telefonata al Trust Daily.
I membri del gruppo hanno ricevuto una formazione militare in Somalia, acquisendo una maggiore resistenza per la natura sofisticata delle operazioni. Negli ultimi mesi Boko Haram, che si sta rivelando una organizzazione oscura con una gamma di obiettivi, ha attaccato i cristiani e le Nazioni Unite, ma per chi conosce meglio le loro intenzioni, il suo obiettivo principale resta "la costituzione" e la polizia, colpevole dell'uccisione del suo ex capo nel 2009.
Ieri, su un video su Internet, uno dei tanti inquietanti video che siamo abituati a vedere, il capo spirituale di Boko Haram Muhammad Abubakar Shekau, ha rivendicato gli attentati che stanno sconvolgendo la Nigeria e promette la morte a coloro che tradiscono la religione islamica o simpatizzano con il governo della Nigeria. Il gruppo è stato accusato per mesi di spargimenti di sangue capillare, con chiese e stazioni di polizia tra gli obiettivi.
Tutto questo ha gravemente scosso il Paese. Ma questo è ancora un processo dinamico, e c'è chi rimane ottimista per la democrazia in Nigeria, che sta viaggiando verso il futuro con una economia in forte espansione.
Immagine: usafricaonline.com
Sinora è salito a 200 morti il bilancio dell'attacco di venerdì nella città di Kano, la seconda città più grande della nazione, nel nord della Nigeria, dopo gli attentati che hanno colpito otto siti governativi. Ma il numero dei morti è destinato ad aumentare in quanto gli ospedali non sono attrezzati per affrontare l'afflusso e la gravità delle lesioni. Circa 50 persone sono rimaste ferite e sono tuttora in corso le operazioni di ricerca e salvataggio.
Gli attacchi, con esplosioni e sparatorie (le armi sono state fornite direttamente da Al Quaeda), sono stati effettuati su vari siti tra cui stazioni di polizia, ufficio passaporti, il quartier generale di sicurezza dello stato e l'ufficio immigrazione.
Durante l'attacco, gli assalitori sono entrati in una stazione di polizia, e hanno liberato i detenuti e bombardato. Un testimone ha contato almeno 25 esplosioni. Poi su Kano è calato un silenzio di morte, interrotto solo dal latrare dei cani.
Il gruppo islamico Boko Haram - il cui nome significa "l'educazione occidentale è un sacrilegio" - ha rivendicato la responsabilità delle esplosioni in una telefonata al Trust Daily.
I membri del gruppo hanno ricevuto una formazione militare in Somalia, acquisendo una maggiore resistenza per la natura sofisticata delle operazioni. Negli ultimi mesi Boko Haram, che si sta rivelando una organizzazione oscura con una gamma di obiettivi, ha attaccato i cristiani e le Nazioni Unite, ma per chi conosce meglio le loro intenzioni, il suo obiettivo principale resta "la costituzione" e la polizia, colpevole dell'uccisione del suo ex capo nel 2009.
Ieri, su un video su Internet, uno dei tanti inquietanti video che siamo abituati a vedere, il capo spirituale di Boko Haram Muhammad Abubakar Shekau, ha rivendicato gli attentati che stanno sconvolgendo la Nigeria e promette la morte a coloro che tradiscono la religione islamica o simpatizzano con il governo della Nigeria. Il gruppo è stato accusato per mesi di spargimenti di sangue capillare, con chiese e stazioni di polizia tra gli obiettivi.
Tutto questo ha gravemente scosso il Paese. Ma questo è ancora un processo dinamico, e c'è chi rimane ottimista per la democrazia in Nigeria, che sta viaggiando verso il futuro con una economia in forte espansione.
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