South Stream: allo studio un nuovo percorso del gasdotto per bypassare l'Ucraina
Con il vero inverno alle porte, in Europa la domanda di gas sta crescendo velocemente, perciò si richiede una più rapida attuazione dei progetti in corso. I progetti devono essere redditizi e competitivi, confrontati agli itinerari attuali o previsti. A tal fine, vengono proposte alcune soluzioni per abbattere sia i costi e i tempi necessari per la realizzazione del progetto South Stream.
Il primo ministro Vladimir Putin ha incaricato il gigante del gas Gazprom ad accelerare la costruzione di un gasdotto sotto il Mar Nero in un apparente tentativo di mettere sotto pressione l'Ucraina, il principale fornitore di gas russo verso l'Europa e molto legato al progetto South Stream, la cui co-proprietà è di Gazprom, la francese EdF, l'Eni e la tedesca Wintershalla.
Putin, nei commenti televisivi, ha detto all'executive di Gazprom Alexei Miller, che "sarebbe opportuno" avviare la costruzione del gasdotto alla fine del prossimo anno, e non nel 2013. La mossa rischia di mettere sotto pressione l'Ucraina, attualmente il membro principale della via di esportazione del gas.
Il continuo disaccordo tra Mosca e Kiev, che ha portato a due guerre del gas, deriva in gran parte da Mosca che sta cercando di controllare, o almeno gestire, la condotta di esportazione attraverso l'Ucraina. Ma Kiev vuole pagare il gas molto meno di quanto richiesto dalla Russia: 250 dollari i per 1.000 metri cubi invece di 400. Sinora i colloqui svolti sono riusciti a produrre un accordo e un nuovo round fissato per metà gennaio.
Il nuovo percorso auspicato da Putin entra in mare vicino a Novorossiysk e attraverserebbe il Mar Nero alla profondità di oltre 2.000 metri, passando attraverso Turkish EEZ, con una capacità di flusso pari a 63 miliardi di metri cubi. Il percorso è stato accorciato di circa 500 chilometri, di cui 150 sottomarini e con profondità minore rispetto al percorso North Stream nel Mar Baltico.
La Turchia ha già concesso alla Russia il permesso di costruire la sezione del gasdotto nelle sue acque.
Immagine: english.ruvr.ru
Il primo ministro Vladimir Putin ha incaricato il gigante del gas Gazprom ad accelerare la costruzione di un gasdotto sotto il Mar Nero in un apparente tentativo di mettere sotto pressione l'Ucraina, il principale fornitore di gas russo verso l'Europa e molto legato al progetto South Stream, la cui co-proprietà è di Gazprom, la francese EdF, l'Eni e la tedesca Wintershalla.
Putin, nei commenti televisivi, ha detto all'executive di Gazprom Alexei Miller, che "sarebbe opportuno" avviare la costruzione del gasdotto alla fine del prossimo anno, e non nel 2013. La mossa rischia di mettere sotto pressione l'Ucraina, attualmente il membro principale della via di esportazione del gas.
Il continuo disaccordo tra Mosca e Kiev, che ha portato a due guerre del gas, deriva in gran parte da Mosca che sta cercando di controllare, o almeno gestire, la condotta di esportazione attraverso l'Ucraina. Ma Kiev vuole pagare il gas molto meno di quanto richiesto dalla Russia: 250 dollari i per 1.000 metri cubi invece di 400. Sinora i colloqui svolti sono riusciti a produrre un accordo e un nuovo round fissato per metà gennaio.
Il nuovo percorso auspicato da Putin entra in mare vicino a Novorossiysk e attraverserebbe il Mar Nero alla profondità di oltre 2.000 metri, passando attraverso Turkish EEZ, con una capacità di flusso pari a 63 miliardi di metri cubi. Il percorso è stato accorciato di circa 500 chilometri, di cui 150 sottomarini e con profondità minore rispetto al percorso North Stream nel Mar Baltico.
La Turchia ha già concesso alla Russia il permesso di costruire la sezione del gasdotto nelle sue acque.
Immagine: english.ruvr.ru
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