Teniamo d'occhio le nostre coste

A Baywalk, lungo Roxas Boulevard a Manila, i tifoni trascinano dietro tonnellate di rifiuti in balia di forti onde. La stessa cosa accade in altre zone costiere.

Attraverso la negligenza e l'indifferenza dell'uomo, la spazzatura ha ormai invaso di scarti i nostri mari, così che si crea il caos tra le creature marine.
In mezzo all'Oceano, nel Pacifico settentrionale, a circa mille miglia dalle Hawaii, vi è un enorme agglomerato di
spazzatura chiamato The Great Pacific Garbage Patch. Si tratta di una raccolta di rifiuti marini . La spazzatura varia da bottiglie di vetro e lattine in alluminio per rifiuti sanitari. La stragrande maggioranza dei detriti marini è di plastica.

Secondo i rapporti, gli scienziati hanno raccolto fino a 750.000 pezzi di plastica in un solo chilometro quadrato del Great Pacific Garbage Patch.

Questa è la ragione per cui un gruppo di persone ha iniziato una campagna per ripulire le zone costiere.

E' un piccolo sforzo rispetto a un compito immane, ma bisogna comunque cominciare da qualche parte.

La Ocean Conservancy’s International Coastal Cleanup è dal 1986 sul campo. All'inizio erano una manciata di volontari che raccolgono spazzatura lungo la costa del Texas. Ventotto anni dopo, è diventato il più grande volontario globale, ispirando milioni di volontari e operatori in tutto il mondo ad agire per conto del mare. .

Quasi 650.000 persone hanno partecipato nel  2013 Cleanup, , con eventi organizzati in 44 stati e in più di 90 paesi e sedi in tutto il mondo.

L'obiettivo di Ocean Conservancy è quello di avere un oceano sano, e fiorente.

Qui in Italia, adesso che la stagione marina volge al termine,
prendiamo esempio dai volontari che agiscono per Ocean Conservancy’s International Coastal Cleanup, e hanno sinora raccolto milioni e milioni di chili di spazzatura sulle coste di mezzo mondo. Muoviamoci anche noi e cominciamo col tenere d'occhio le nostre belle coste.

Immagini: abscbnnews.tumblr.com/ - marinebuzz.com

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