Giappone: energia rinnovabile in sosta temporanea
Mentre la produzione di energia pulita è in aumento, la rete nazionale non è in grado di farvi fronte.
Due utility giapponesi, responsabili di circa un quinto della potenza della nazione, stanno lottando per integrare l'energia solare e l'energia eolica nelle loro reti.
Okinawa Electric Power e Shikoku Electric Power hanno seguito Kyushu Electric Power, che da energia a quasi 9 milioni di clienti residenziali e business nell'isola meridionale di Kyushu, in una sorta di temporanea sosta per i progetti sulle rinnovabili.
La decisione delle tre utility nipponiche rischia di minare la spinta del Giappone di espandere la fornitura di energia rinnovabile. Un forte contrasto con lo sforzo da parte dei responsabili politici che invece vogliono promuovere e incrementare l'energia rinnovabile. Le grandi aziende di servizi del Giappone sono recalcitranti al programma di governo, che offre alle aziende che forniscono queste fonti di energia il diritto di praticare prezzi artificiosi ed elevati.
Dal 2011, quando lo tsunami ha portato al crollo della centrale nucleare di Fukushima, il Giappone ha investito molto nelle fonti rinnovabili e nel fotovoltaico in particolare, introducendo incentivi per incoraggiare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Se tutti i progetti solari su cui il Giappone ha rilasciato una licenza fossero andati a buon fine, oggi il Paese de Sol del Levante avrebbe una capacità totale di rinnovabili sui 68 gigawatt - quasi il doppio di quella della Germania, il più grande consumatore mondiale di energia solare.
Immagine: www.fepc.or.jp/
Due utility giapponesi, responsabili di circa un quinto della potenza della nazione, stanno lottando per integrare l'energia solare e l'energia eolica nelle loro reti.
Okinawa Electric Power e Shikoku Electric Power hanno seguito Kyushu Electric Power, che da energia a quasi 9 milioni di clienti residenziali e business nell'isola meridionale di Kyushu, in una sorta di temporanea sosta per i progetti sulle rinnovabili.
La decisione delle tre utility nipponiche rischia di minare la spinta del Giappone di espandere la fornitura di energia rinnovabile. Un forte contrasto con lo sforzo da parte dei responsabili politici che invece vogliono promuovere e incrementare l'energia rinnovabile. Le grandi aziende di servizi del Giappone sono recalcitranti al programma di governo, che offre alle aziende che forniscono queste fonti di energia il diritto di praticare prezzi artificiosi ed elevati.
Dal 2011, quando lo tsunami ha portato al crollo della centrale nucleare di Fukushima, il Giappone ha investito molto nelle fonti rinnovabili e nel fotovoltaico in particolare, introducendo incentivi per incoraggiare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Se tutti i progetti solari su cui il Giappone ha rilasciato una licenza fossero andati a buon fine, oggi il Paese de Sol del Levante avrebbe una capacità totale di rinnovabili sui 68 gigawatt - quasi il doppio di quella della Germania, il più grande consumatore mondiale di energia solare.
Immagine: www.fepc.or.jp/
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