Caffè, resterà forse un bel ricordo ?
Il caffè, la seconda merce più scambiata dopo il petrolio, ha visto crescere circa 25 milioni di agricoltori in più di 60 paesi tropicali, il che lo rende una fonte di reddito non trascurabile per molte nazioni in via di sviluppo.
Le aree di coltivazione nel mondo sono quattro: il Sud America (Brasile, Colombia e Perù); America Centrale e Caraibica (dal Messico fino a Panama ), Africa e l'Asia (Vietnam, India e Indonesia).
Il caffè di qualità arabica rappresenta il 70 per cento della quota di mercato globale del caffè. Ma è particolarmente sensibile agli aumenti di temperatura, che riducono la crescita, fioritura e fruttificazione e lo rendono più suscettibile ai parassiti di caffè.
Con le temperature globali previste in aumento di 2-2,5 gradi Celsius nei prossimi decenni, un rapporto prevede che alcuni dei principali paesi produttori di caffè subiranno gravi perdite, riducendo le forniture e facendo salire i prezzi.
Difatti, la coltivazione del caffè da pianta arabica é messa a rischio estremo dall'aumento delle temperature e dei regimi pluviometrici perturbati. Le misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra sono ugualmente importanti, ma si stanno rivelando difficili per gli agricoltori di acquisire crediti di compensazione di carbonio.

Sicchè quello che è stato apprezzato per il suo sapore delicato e aromatico, oltre ad essere un'ancora di salvataggio economico per milioni di piccoli agricoltori, potrebbe rivelarsi una grave minaccia per il mercato globale del caffè, con potenziali ripercussioni sulle condizioni di vita dei contadini ed, appunto, spingendo i prezzi in alto.
Immagini: magazine.good.is - gastronomychef.blogspot.it/
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