Blue economy: una luce brillante all'orizzonte


 We are tied to the ocean. And when we go back to the sea, whether it is to sail or to watch, we are going back from whence we came.  (Siamo legati al mare. E quando torneremo al mare, sia che si tratti di navigare o di guardare, stiamo andando indietro da dove siamo venuti.)  John F. Kennedy

Attualmente le economie terrestri del mondo lottano con tassi annui di crescita intorno al 2% del prodotto interno lordo, l'economia globale marina, o "blue economy", è una luce brillante all'orizzonte.

I nuovi sviluppi nel campo delle industrie marine vanno dalla diversificazione dell'acquacoltura alle nuove biotecnologie e prodotti farmaceutici, delle energie rinnovabili marine (energia eolica e delle onde), e miniere nelle profondità marine.

La Commissione europea dispone di una strategia di "crescita blu", riconoscendo che le industrie marine stanno crescendo ad un ritmo superiore rispetto a quelle sulla terraferma in Europa. E in aree come il sud-est asiatico, gli oceani contribuiscono direttamente al benessere di centinaia di milioni di persone.

In Australia, un nuovo rapporto nazionale (ne abbiamo parlato qui) prevede che il contributo delle industrie marine al Prodotto Interno Lordo dell'Australia crescerà tre volte più veloce nel prossimo decennio rispetto al resto dell'economia ( 100 miliardi di dollari nel 2025).

Così ha concluso recentemente The Economist Intelligence Unit :

Come luogo di traffico globale e commercio, e come fonte significativa di cibo ed energia, il contributo dell' oceano è già importante. Questo secolo è destinato a diventare una forza economica. Ma i ricercatori hanno anche notato molte sfide da affrontare, tra cui "come creare prevedibili flussi finanziari per gli investitori che stanno dietro i preziosi servizi ecosistemici offerti dall'oceano". 

Probabilmente il termine "blue economy" ancora non è chiaramente definito. The Economist recentemente ha adottato questa definizione operativa: Un'economia sostenibile dell'oceano emerge quando l'attività economica è in equilibrio con la capacità a lungo termine degli ecosistemi oceanici per sostenere questa attività e rimanere elastica e sana. La crescita economica non è sufficiente; abbiamo anche bisogno di fare un lavoro migliore di gestione sostenibile delle risorse oceaniche.

Sono state le piccole isole, come le Seychelles e le Mauritius, ad aprire la strada della blue economy per chiedere l'utilizzo delle risorse marine e dei servizi ecosistemici per essere sostenibili.  A livello internazionale si sono sviluppati nuovi approcci alla contabilità ambientale.

Questa esigenza di attività marine verdi e più sostenibili è stata anche influenzata dai cambiamenti climatici. Nei gangli dell'economia che coinvolgono i valori dell'ecosistema si nasconde la vecchia necessità di controllare  l'impatto delle industrie marine, come la pesca eccessiva e l'inquinamento.

Il mare è un pozzo inesauribile di cose preziose e vitali per la nostra esistenza e se lo trattiamo bene, comprese le sue spiagge, ci ricompenserà e non ci farà mancare niente. 

Per chi volesse saperne di più, QUI su theconversation.com 

Immagine: www.nature.org

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