Messico: il terremoto del secolo

Un enorme terremoto di magnitudo 8.2° della scala Richter, 1000 volte più forte di quella che ha colpito Amatrice, ha colpito giovedì alle 23:50 (04:50 GMT venerdì), il sud del Messico, al confine col Guatemala. L'epicentro è stato localizzato nell'Oceano Pacifico a circa 90 km dalla costa, a 70 km di profondità.

Il fatto che, in una zona così sismica non si verificasse un terremoto da alcuni secoli, era
nell'ordine delle cose. Difatti quello di ieri è stato il terremoto più potente degli ultimi 100 anni perchè generato dallo scontro di due placche telluriche.

Il Messico si trova in una posizione geologica critica a causa dell'interazione di 5 placche tettoniche i cui movimenti vengono constantemente misurati ed ogni anomalia viene segnalata da un sistema di sirene nazionali. Le placche sono: Nord America, Cocos, Pacific, Rivera e Caraibi, il tutto sulla temibile Ring of the fire (l'Anello di Fuoco), un'area importante nel bacino dell'Oceano Pacifico dove si verificano numerosi terremoti ed eruzioni vulcaniche. Questa cintura a forma di ferro di cavallo si estende per circa 25000 miglia (40.000 chilometri) dal nord ovest della Nuova Zelanda alle Filippine, a nord-est del Giappone, ad est dell' Alaska, e a sud dell' Oregon, California, Messico, e la Cordigliera delle Ande del Sud America. La maggior parte dei vulcani del mondo si trovano lungo il Ring of Fire. 

Circa il 90% dei terremoti mondiali e l'81% dei più grandi terremoti del mondo si verificano lungo the Ring of the fire.

Per uno strano caso la sirena questa volta ha suonato 36 ore prima del sisma, e quando si è attivata per dare il vero allarme, in molti hanno pensato che si trattasse di un altro errore.

Il National Seismological Service riporta in media la presenza di 15 terremoti al giorno. Il terremoto attuale è stato il risultato di un contatto tra la Cocos Plate e la Placca del Nord America La placca Cocos si è incuneata al di sotto dell'altra placca, localizzata nella regione orientale dell'oceano Pacifico allo sbocco del Golfo di California,  creando il fenomeno della subduzione, un fenomeno geologico che ha un ruolo chiave nella teoria della tettonica delle placche.

Il potente sisma, che è stato avvertito anche a  Città del Messico a 1000 km di distanza dall'epicentro, ha smosso gli edifici come fossero di cartapesta, causando panico a centinaia di chilometri di distanza. Macerie e devastazione ovunque. Tanti lampi in cielo, probabilmente scariche elettriche dovute all'energia che si libera nell'aria.

Nel 1985 un'altra potente scossa rase al suolo Città del Messico, uccidendo più di 10 mila persone.

Il presidente messicano Peña Nieto ha detto che 50 milioni di messicani hanno sentito il terremoto e che 1.85 milioni di case hanno perso l'energia elettrica. 


Immagini: www.bbc.com - www.independent.co.uk

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