Land grabbing: un problema urgente per le comunità indigene di tutto il mondo


Interessante questo articolo sul land grabbing e le comunità indigene, in cui, in molti casi, si denunciano stati o corporazioni che hanno preso o sfruttato terre legalmente protette, per portarvi le industrie del disboscamento, dell'estrazione mineraria, del fracking e dell'agricoltura intensiva, le quali recano inquinamento e malattie alle comunità e alle terre, acque e popolazioni adiacenti.

Circa 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo, compresi 370 milioni tra le comunità indigene, dipendono dalla terra e dalle risorse naturali ivi detenute, utilizzate e gestite collettivamente.

Ciò significa che un terzo della popolazione mondiale è vulnerabile all'accaparramento di terre da parte di attori più potenti. Come afferma la campagna “Land Rights Now”, le popolazioni indigene proteggono oltre il 50% della superficie terrestre del mondo, ma formalmente gli viene riconosciuta la proprietà solo per il 10%.

Lo United Nations Declaration on the Rights of Indigenous Peoples sancisce i diritti delle popolazioni indigene all'autodeterminazione e al controllo e alla gestione collettiva delle loro terre e risorse. Ma molti governi nazionali continuano a non rispettare questi diritti o il principio del consenso libero, preventivo e non hanno attuato la Dichiarazione delle Nazioni Unite.

Per le popolazioni indigene, la "terra" è molto più che il luogo dove coltivare, pescare, raccogliere o cacciare il cibo: come membri della Indigenous Terra Madre network ripetutamente sottolineano, "la terra è identità. È cultura e conoscenza tradizionali. Se ci porti via dalle nostre terre, uccidi le nostre identità e culture e la nostra sovranità alimentare, producendo povertà, sfollamenti e conflitti. Il benessere è legato alla terra. La pace e l'armonia arriveranno solo se siamo collegati alla nostra terra ".

Anche se si affrontano le conseguenze dei cambiamenti climatici, l'attuale paradigma dello sviluppo continua a spiazzare le popolazioni indigene e le comunità locali per fare spazio a grandi nuovi progetti che sfruttano le risorse forestali, idriche, minerali e di pascolo;  sviluppare la terra per il turismo; e mettere da parte enormi aree come la natura preserva. Il problema è reale ed urgente per le comunità indigene in ogni continente.

Il corretto riconoscimento dei diritti alla terra delle comunità indigene e locali è essenziale per la giustizia e l equità e le pratiche tradizionali di gestione del territorio e dei sistemi alimentari,  lungi dall'essere antitetici per il paesaggio e la conservazione della biodiversità, sono una componente necessaria di qualsiasi tentativo di realizzare un autentico sviluppo sostenibile in un ambiente globale abitabile.

Il land grabbing interessa molte parti del globo. Pare abbia preso piede pure alle Maldive.

Secondo l'ex presidente Mohamed Nasheed i cinesi hanno preso il controllo di ben 17 isole delle Maldive. A quanto pare, i cinesi hanno promesso di investire quasi 40 milion di dollarii in ognuna di queste isole e questo ha sollevato dubbi circa lo scopo dietro l'acquisizione di queste isole...

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 Immagini: www.bilaterals.org - www.asianews.it

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