Il futuro del nostro cibo é a rischio


 I ricercatori avvertono del collasso della biodiversità globale

L'ONU mette in guardia sulla disponibilità di cibo globale minacciata dall'estinzione delle specie.

Un calo della biodiversità globale sta mettendo a rischio la nostra capacità di produrre cibo, avverte un nuovo rapporto delle Nazioni Unite.

Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, la biodiversità nei prodotti alimentari e in agricoltura "è indispensabile per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile".

Tuttavia, negli ultimi anni la biodiversità a livello genetico, di specie e di ecosistema è in declino, riducendo la nostra capacità complessiva dei sistemi alimentari e agricoli di rispondere allo shock e allo stress derivante dai cambiamenti climatici.

Lo sfruttamento eccessivo del suolo e dei mari, l'uso massiccio di pesticidi dannosi, i cambiamenti di uso del suolo in cui le foreste lasciano spazio ai terreni agricoli e ai prati per le città, costituiscono alcuni dei principali motivi per cui la biodiversità globale è in forte declino.

Un rapporto pubblicato all'inizio del mese nella rivista Biological Conservation ha avvertito che oltre il 40% delle specie di insetti potrebbe estinguersi nei prossimi decenni, un evento che potrebbe avere effetti "catastrofici" sul pianeta.

Anche gli animali di grandi dimensioni non se la passano bene, con oltre il 25% delle razze di bestiame locali a rischio di estinzione. Solo il 7% non è ritenuto a rischio, mentre il futuro per la maggior parte delle altre razze è poco chiaro.

Secondo il rapporto il calo della biodiversità è causato da una serie di importanti tendenze globali tra cui il cambiamento climatico, i mercati internazionali e la demografia, che a loro volta stanno dando origine ad altre sfide come il cambiamento dell'uso del suolo, l'inquinamento, l'uso eccessivo, il sovrasfruttamento e la proliferazione di specie invasive. Le interazioni tra queste tendenze possono spesso esacerbare i loro effetti. 

Secondo la FAO, il numero in calo di impollinatori da uccello a ape sta minacciando le fondamenta stesse del sistema alimentare globale. Negli ultimi due decenni, il 20% della superficie vegetata della terra è diventato meno produttivo. Grazie alle efficienti tecniche di monocoltura, due terzi della produzione agricola mondiale possono essere attribuiti a sole nove specie (canna da zucchero, mais, riso, grano, patate, soia, olio di palma, barbabietola da zucchero e manioca).

Il problema sta attirando una crescente attenzione a livello globale, che dovrebbe essere ripreso all'incontro del G7 di aprile, al World Conservation Congress di giugno e ad un'importante convention internazionale a Pechino il prossimo anno .

Fonte: edition.cnn.com

Immagine: phys.org

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