"Last Ice Area" l'ultimo lembo di ghiaccio dove le foche e gli orsi polari possono ancora sopravvivere
Il ghiaccio marino più stabile dell'Artico sta scomparendo in modo allarmante
La copertura del ghiaccio in un'area marina protetta nell'estremo nord - potenzialmente l'ultimo rifugio per gli animali artici che dipendono dal ghiaccio marino per la loro sopravvivenza - sta scomparendo due volte più velocemente del ghiaccio nel resto dell'Oceano Artico. Che succederà dopo, allorché il cambiamento climatico avrà sciolto la copertura del ghiaccio durante tutto l'anno e resterà solo il ghiaccio più antico e denso della regione ?
Un nuovo studio offre un terribile avvertimento che anche questo ghiaccio è a rischio.
La scoperta fa parte di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters che rivela anche che l'area è composta da due sottoregioni dinamiche.
Tuttavia, questo ghiaccio marino più vecchio e più solido non è stabile come si pensava una volta, e sta svanendo molto più velocemente del previsto.
Nel 2019, il ghiaccio marino artico ha raggiunto il massimo il 13 marzo, coprendo circa 6 milioni di miglia quadrate (15 milioni di chilometri quadrati). Tale estensione è in realtà inferiore alla maggior parte dei 40 anni precedenti, secondo il National Snow and Ice Data Center (NSIDC). Ha raggiunto invece il suo minimo il 18 settembre, a 1,6 milioni di miglia quadrate (4 milioni di km quadrati).
La prognosi per il ghiaccio artico in un mondo afflitto dal riscaldamento globale è avvilente. I modelli climatici prevedono che la maggior parte del ghiaccio al di fuori della Last Ice Area potrebbe svanire per sempre entro i prossimi decenni, lasciando la Last Ice Area come unico rifugio per la vita marina che dipende dal ghiaccio, come quella delle foche, orsi polari e alghe.
"Entro l'anno 2060, l'Artico sarà ciò che la gente definisce come libera dai ghiacci, che è un'area di ghiaccio perenne a meno di 1 milione di chilometri quadrati [386.102 miglia quadrate]. E gran parte di quel ghiaccio sarà nella zona dell'ultimo ghiaccio ," ha spiegato Kent Moore, professore di fisica presso l'Università di Toronto Mississauga e
autore principale dello studio.
Fonti e immagine: www.utoronto.ca - www.livescience.com
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