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Alluminio, il metallo che ci porta nello spazio

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Scienziati della Purdue University hanno preparato un nuovo propellente solido con risultati esplosivi. Il carburante, una combinazione di nano-alluminio e ghiaccio, è un nuovo tipo di razzo a carburante ecologico tipo propellente solido, che potrebbe un giorno essere utilizzato in missioni nello spazio. Con il bisogno di minimizzare il consumo di carburante a bordo, è stato testato con successo un piccolo razzo che ha raggiunto 1.300 metri con sette centimetri di nano alluminio e ghiaccio. In meno di un secondo il razzo aveva accelerato a circa 200 miglia all'ora. Il nuovo carburante potrebbe essere usato nelle missioni sulla luna o su Marte, riducendo drasticamente la quantità di carburante a bordo. " In teoria è possibile ottenere temperature molto elevate utilizzando alluminio e acqua, ma la cinetica sarebbe così lenta e sarebbe difficile da bruciare realmente per far funzionare il razzo " ha detto Steven Son, professore della Purdue University in Indiana, che h

Alla ricerca del pianeta ad hoc

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Alle 13:36 (ora italiana) del 9 ottobre 2009 la sonda Lcross ha impattato alla velocità di 9000 km orari, la gola del cratere Cabeus , nei pressi del polo sud lunare. La prima fase della missione, per verificare l'esistenza di acqua sulla Luna, in diretta per la prima volta su Internet sul sito dell'ente spaziale americano, è stata effettuata. L'importante, secondo gli scienziati che partecipano a questa straordinaria impresa, è l'aver sollevato con la potente deflagrazione tanta polvere lunare, alta oltre 10 km, la quale contiene in se tutti gli elementi della superficie del nostro satellite, che potranno essere analizzati in estremo dettaglio, per verificare se c'è una presenza di acqua abbondante. Il primo annuncio da parte della Nasa non dovrebbe richiedere molto tempo, già lo si potrebbe avere nel giro di una, due settimane, ancor prima se venisse scoperto qualcosa di veramente eclatante. Molti si domandano se questa esplosione può portare a conseguenze

Acqua per tutti, tutti per l'acqua

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"Acqua per tutti, tutti per l'acqua" , è quanto si è prefissato il patron del Cirque du Soleil , Guy Laliberté , col suo viaggio "tutto da ridere" che ha preso il via, a bordo della Soyuz TMA-16, il 30 settembre dal Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan, assieme all'astronauta statunitense Jeffrey Williams e al cosmonauta russo Maxim Surayev. Sebbene il re dei clown, che nel 1984 ha fondato il grandioso Cirque du Soleil (quattro mila artisti provenienti da ogni angolo del pianeta) , e che prima di diventare miliardario è stato anche trampoliere, mangiatore di fuoco e clown, abbia fatto sganasciare dalle risate l'equipaggio e gli spettatori presenti al cosmodromo prima della partenza, la missione spaziale che durerà 12 giorni, mantiene integro tutto il suo spirito scientifico. Difatti Guy Laliberté , che non è uno sciocco, con questa sua trovata costatagli circa 35 milioni di dollari, intende sensibilizzare l'umanità alla preziosità dell'acqua. S

Ci sarà una prima guerra lunare per l'elio 3?

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La futura partita sull'acqua e sull'energia si giocherà sulla Luna? Adesso che è stato trovato un sottile strato di acqua sul suolo lunare , facendo tornare prepotentemente alla ribalta il nostro caro satellite, dal tempo in cui Neil Armstrong pronunciò una delle frasi più famose della storia " Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo enorme per l'umanità" ; visto che l'utilizzo dell'acqua sul nostro pianeta è destinata a rivestire un’importanza sempre più rilevante nei rapporti tra gli Stati , con il rischio di dare origine a violenti conflitti; tenendo presente che le riserve di combustibili fossili hanno raggiunto livelli critici e le fonti energetiche rinnovabili non sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico , tant'è che per il 2035 si prevede il collasso energetico; considerando che sotto la superficie lunare c'è un'abbondanza di elio 3 , un elemento che viene considerato alla stregua di un carburante no

DD45, l'asteroide che sembrava più piccolino...

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DD45 è un macigno di 40 metri di diametro che va a spasso nello spazio, e ha rasentato il nostro bel pianeta azzurro a circa 70 mila chilometri di distanza. Dal 1973 mai nessun altro asteroide è passato così vicino alla Terra. Se avesse colpito il pianeta avrebbe provocato una catastrofe naturale con una potenza simile a quella di 1000 bombe atomiche, al pari, dicono gli scienziati, di quello che il 30 giugno 1908 si abbatte sulla Siberia , cancellando in un sol colpo 2000 chilometri quadrati di foresta. Eppure, dalle fotografie realizzate lo scorso 27 febbraio, DD45 era poco più di una stellina visibile ai telescopi. Al momento, noi terrestri non siamo in grado di modificare l'orbita di questi asteroidi killer, poichè il tempo che intercorre tra la loro rivelazione e la possibilità di raggiungerlo con un mezzo spaziale è troppo breve. Ci vorrebbero perlomeno una decina di anni di preavviso per poter essere in grado, appunto, di deviarne la traiettoria. L'asteroide 2009 D

Stop al global warming con un "ombrellone" di 100 mila miglia quadrate

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Gli scienziati affermano di poter combattere il riscaldamento globale mediante lo sparare nello spazio trilioni di specchi per deviare i raggi del sole, formando un gigantesco ombrellone di 100 mila miglia quadrate. Secondo l'astronomo Roger Angel , della University of Arizona , il trilione di specchi potrebbero essere sparati sulla Terra usando un enorme cannone con una canna da 0,6 miglia. Il "pistolone" potrebbe caricare 100 volte la potenza delle armi convenzionali e avrebbe bisogno di una zona esclusiva di parecchie miglia prima d'essere sparato. Malgrado gli evidenti ostacoli, compreso il lato economico (si parla di 350 trilioni di dollari) , il dottor Angel confida che il suo progetto possa decollare. Egli ha detto: "Quello che abbiamo sviluppato è sicuramente efficace e un metodo garantito per funzionare. " I test sono in corso, ma pensiamo di essere pronti per il lancio entro 20 o 30 anni. Il dottor Angel si è già assicurato un finanziamento dall

Ibuky nello spazio per studiare il global warming

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Il Giappone ha lanciato il primo satellite al mondo che studierà nello spazio i gas responsabili dell'effetto serra. Il satellite "Ibuki" , che significa "soffio ", e che aiuterà gli scienziati a calcolare la densità del diossido di carbonio e del metano derivanti da quasi la metà della superficie terrestre, è stato inviato in orbita insieme ad altri sette sonde su un razzo giapponese H2A. "Ibuki" che ogni 100 minuti orbiterà attorno alla Terra ad un'altezza di 666 chilometri, registrerà dati ogni tre giorni sulle concentrazioni, in un totale di 56.000 punti del globo per cinque anni. Il Giappone, che reputa il global warming una delle questioni più urgenti d'affrontare, si è fortemente impegnato a ridurre le emissioni di CO2. Per Yasushi Tadami, un funzionario del ministero dell'Ambiente giapponese impegnato nel progetto, " il vantaggio di Ibuki è che può controllare la densità di emissioni di CO2 e di ga