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Nucleare e geotermia: approvati i decreti

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Il decreto approvato ieri consentirà al governo di individuare il percorso per riavviare il nucleare in Italia. Il provvedimento definisce i criteri per l'idoneità dei territori. Le aree dove verranno realizzati gli impianti saranno indicate dalle imprese interessate, nel rispetto della normativa. Le centrali dovranno rispettare le caratteristiche previste dalla normativa. Per quanto riguarda le autorizzazioni si tratta di un'unica autorizzazione per la realizzazione dell'esercizio dell'impianto. E'  prevista la più ampia partecipazione delle Regioni interessate (dalla realizzazione del sito a tutto il funzionamento) , degli Enti locali e delle popolazioni, anche attraverso consultazioni. Sono previsti benefici economici per i cittadini, le imprese e gli enti locali, nel cui territorio verrà realizzato la centrale. Si tratta di meno tasse e della riduzione della bolletta energetica, del Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi-urbani) , dell'addi

Global warming: più emissioni dal suolo

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Un gruppo di ricerca finlandese del Finnish Environment Institute ha chiesto una revisione delle stime sui cambiamenti climatici dopo che le loro scoperte hanno mostrato che le emissioni dal suolo potrebbero contribuire molto di quanto si pensasse al riscaldamento climatico. " L'errore è abbastanza gravi da richiedere revisioni delle stime sul cambiamento climatico" , han detto in comunicato, aggiungendo che tutti i modelli climatici usati sinora per le emissioni del suolo hanno stime tutte sballate, basate su misurazioni ricevute utilizzando un metodo errato. Mentre le emissioni dal suolo erano note per avere una notevole influenza sul riscaldamento climatico, gli studi precedenti hanno preso in considerazione misure a breve termine, "distorcendo sistematicamente le stime sulle emissioni del global warming".  Gli scienziati finlandesi hanno fatto esperimenti nelle foreste boreali, usando le misure al radiocarbonio, che ha dimostrato che i residui più abbo

The oarfish, il pesce più lungo del mondo

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Lunghezza straordinaria di un gigantesco pesce, the oarfish , il pesce remo, trovato per la prima volta vivo, negli abissi marini attorno al Golfo del Messico e catturato da un team nato dalla collaborazione tra scienziati marini e imprese del settore energetico come BP, Shell, Chevron e Petrobras che operano nel Golfo del Messico.   Utilizzando un veicolo comandato a distanza   (ROV), che consente agli scienziati di osservare la vita di mare a  profondità  altrimenti irraggiungibili, si è riusciti ad avvicinarsi allo strano e inquietante ospite sottomarino, scambiandolo dapprima per un tubo di perforazione calato in acqua. Poi ingrandendo l'immagine di quello strano tubo verticale luminoso con il loro sofisticato strumento, si sono accorti che il pesce era lungo fino a 17 metri (55 piedi).  Questa osservazione, da parte degli scienziati nel Golfo del Messico, potrebbe essere la prima del pesce nel suo habitat naturale. I pesci remo sono tra i più lunghi al mondo. Non solo

Biocarburanti da mangrovia e salicornia

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I ricercatori del Masdar Institute in the United Arab Emirates stanno lavorando (in un'azienda agricola di circa 2 chilometri quadrati)   ad un progetto che unirà i pesci e l'allevamento dei gamberetti con la coltivazione di alberi di mangrovie e salicornia ( nell'immagine) , una pianta con ricchi semi oleosi, che può essere convertita in combustibile. Lo scopo è quello di produrre biocarburanti senza togliere la terra dalle colture alimentari o con grandi quantità di acqua dolce, che, secondo Scott Kennedy, assistente universitario all'istituto di Masdar che sta conducendo il progetto, sono due delle imperfezioni principali dei combustibili biologici convenzionali,  Il progetto è sostenuto da parecchie aziende importanti: Boeing, Etihad Airways (la compagnia aerea nazionale degli Emirati Arabi Uniti),e UOP Honeywell,  che fornirà la tecnologia per la conversione della biomassa di precursori chimici e combustibili. Kennedy e i suoi colleghi affinano una tecnica

Iqaluit, un freddo, freddo G7

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Probabilmente non sarà molto apprezzato dai Grandi del mondo, ma il fatto di incontrarsi ad  Iqaluit , che significa "luogo con molti pesci" nella lingua Inuktitut nativa, in un comune di circa 6.000 anime, accessibile solo per via aerea o via mare, dove con i l maltempo i viaggiatori rischiano di restare bloccati per giorni -   "Con tutto il rispetto, i canadesi sono pazzi di organizzare in un luogo come quello ," ha detto un funzionario europeo che non ha voluto essere nominato - vuol significare che il Canada, in veste di ospite dell'importante summit, voglia ribadire il suo interesse naturale per il Passaggio a Nord Ovest, la rotta che il riscaldamento globale ha permesso di riscoprire, e che sta mettendo in serio imbarazzo un po tutti. Tant'è, e forse non è un caso, che a questo vertice, dove conta avere più un giubbotto di pelle di foca Loaner, che può proteggerti da una temperatura anche al di sotto -40 gradi Celsius (-40 gradi Fahrenheit), piuttos

Nel bel mezzo della jungla africana, di notte....

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BENTROVATI  AMICI E' un posto strano per un gruppo di francesi che dimorano in una tendopoli. Bakouma è uno dei più profondi e più oscuri angoli della giungla africana. Da Bangui , capitale della Repubblica Centroafricana senza sbocco sul mare, ci vogliono diversi giorni per traversare gli 800km di pista di sporcizia in questa zona della foresta vergine nel mezzo del continente nero. Di solito si vedono aerei leggeri  che atterrano in una pista di atterraggio vicina. La maggior parte dei circa 160 abitanti della giungla sono scienziati, ma non sono lì a contare le farfalle. Essi fanno parte del team che elabora i programmi d'una miniera di uranio, per conto della Areva , il colosso francese del nucleare. Si aspetta che il progetto venga approvato dal governo, sperando di cominciare l'anno prossimo, la preparazione del terreno. Bakouma non è un caso isolato. È solo un esempio di  spiegamento silenzioso e sospetto intorno al globo. Dopo decenni,come se fosse stata u

Copenaghen: un summit freddo, freddo

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Sebbene la Danimarca, patria dell'energia eolica, sia stato il primo paese al mondo a creare un ministero per l'ambiente, e da cio si era pensato che un vecchio hangar ristrutturato, a venti minuti dalla capitale danese, potesse essere il miglior biglietto da visita per organizzare la 15esima Conferenza internazionale dell'Onu sui cambiamenti climatici, quello accaduto a Copenaghen in questi freddissimi giorni di dicembre, difficilmente sarà ricordato dai partecipanti al vertice per l'ospitalità e i risultati ottenuti. Nonostante ci siano alcuni scienziati che restano scettici d'innanzi al grande tema del riscaldamento globale, i quali pensano che il taglio delle emissioni di anidride carbonica per evitare la catastrofe climatica sia un lavoro inutile, in quanto, secondo loro, il surriscaldamento della Terra è dovuto a ragioni naturali di corsi e ricorsi climatici nella storia del pianeta, e malgrado a dare linfa a queste voci, ci sia stato, prima dell'apert

MIRAS, lo strumento che controlla il circolo dell'acqua sul nostro pianeta

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Come l'uomo che, grazie alla tecnologia, è in grado di controllare il proprio corpo per conoscerne lo stato di salute, e porvi possibilmente, rimedio, anche il nostro pianeta abbisogna di strumenti sempre più sofisticati per controllare il suo stato di salute. Il SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity) dell 'ESA , lanciato dal cosmodromo di Plesetsk nel nord della Russia, il 2 novembre, ha portato in orbita uno di questi sofisticati strumenti. Si chiama MIRAS (Microwave Imaging Radiometer using Aperture Synthesis) , ed è un radiometro interferometro a cui spetta il compito di elaborare la mappa dell'umidità del suolo e la salinità degli oceani. Questo per renderci più edotti sulla conoscenza dell'importante ruolo svolto dalle due variabili che regolarizzano il ciclo Terra e Acqua sul nostro pianeta . Dopo l'accensione, MIRAS sta lavorando splendidamente con tutti i sottosistemi chiave, tra cui ricevitori, fibre ottiche e unità di correlazione.   MIRAS lavora

I geladas, cosa sono?

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Le Semien Mountains sono considerate un patrimonio dell'umanità. Esse si trovano in Etiopia settentrionale, a nord est di Gondar. Le sue montagne, costituite da altipiani separati da valli, sono le più aspre montagne del continente africano. Ebbene, in alta montagna, che può raggiungere oltre i 4600 metri, i ricercatori hanno potuto studiare più da vicino come sono fatti i geladas , scimmie stravaganti, con la criniera dorata, che la scienza ha ampiamente trascurato. I geladas vivono isolati in grandi branchi sulle torreggianti cime del Simien dell'Etiopia settentrionale. Alcuni ricercatori hanno tentato di studiarli sin dal 1970, ma la fame, gli sconvolgimenti politici della regione, hanno spesso reso impossibile proseguire. " Quasi nessuno ha sentito parlare dei geladas ", dice Giacinta Beehner , antropologo biologico dell'Università del Michigan, che sta studiando la specie da oltre un decennio. A suo dire queste specie di scimmie "vampire"

Trovata la vita oltre 300 metri sotto il fondale oceanico

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A proposito di Juan de Fuca , apprendo or ora da InterpuntoNet , che un nuovo studio ha scoperto sotto il fondale oceanico una miriade di microorganismi che vive in fratture di antichi basalti nella profondità della crosta terrestre. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science , ancora una volta si è spinta nel regno ostile di un ambiente così remoto da rendere impossibile immaginarvi il prosperare della vita. La fase sperimentale è stata svolta al largo delle coste dell'Oregon, vicino alla cresta Juan de Fuca, da scienziati dell'Oregon State University e di molte altre istituzioni. In una crosta che risale a 3 milioni e mezzo di anni fa, almeno 300 metri sotto il fondo dell'oceano, i ricercatori hanno rilevato movimenti di acqua tiepida attraverso le fratture del basalto. L'acqua è risultata priva di solfati ed estremamente arricchita in ammonio, segno evidente di attività biologica in un luogo sottomarino sottoposto ad alte pressioni e così lontano dal

Il sequestro di CO2 nel sottosuolo sta dando buoni risultati

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Per fortuna che,    mentre la politica chiacchiera la scienza non dorme. Già, perchè se la politica si affanna a comprendere o si defila, in merito ai grandi temi ambientali che stanno sconvolgendo la nostra epoca, ci sono scienziati che continuano indefessi nel loro lavoro alla ricerca di soluzioni efficaci che possano aiutarci ad eliminare, in qualche modo, l'enorme massa di anidride carbonica che ci circonda e che respiriamo. Questo nobile compito tiene coinvolti anche i ricercatori dell' Idaho National Laboratory's Center for Advanced Energy , i quali stanno mettendo a punto una strategia per disinnescare le emissioni di CO2 che il mondo produce. La loro idea è d' iniettare il gas ad effetto serra che non va in atmosfera (ad esempio, piuttosto quello emesso dalle ciminiere delle centrali elttriche che da automobili e aerei) , in profondità, dove reagirebbe con le rocce e rimarrebbe sepolto per migliaia di anni. Gli scienziati del CAES (Center for Advanced E

Syngas, la futura produzione di energia pulita

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Sembra che degli scienziati della Columbia University , abbiano trovato il modo di ottenere combustibile pulito dal carbone. Ciò avverrebbe intrappolando milioni di tonnellate di anidride carbonica, impedendo che entri nell'atmosfera della Terra. Gli scienziati hanno adottato un processo definito "gassificazione ", già usato per pulire i materiali sporchi prima che siano usati per generare elettricità o per essere trasformati in energia rinnovabile. La tecnica prevede il riscaldamento di materia organica per la produzione di una miscela di idrogeno e monossido di carbonio, denominata syngas (immagine a lato: syngas production ), noto anche come gas di sintes i può essere bruciato per produrre elettricità o trasformato in combustibile liquido come il gasolio. Per scoprire come rendere il processo più efficiente, i ricercatori guidati da Marco Castaldi, dell'Earth and Environmental Engineering della Columbia University , (si è cimentato in questo studio anche

Idrogeno come energia pulita? Forse, ci siamo!

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Come si sa, l'idrogeno non esiste allo stato naturale. Bisogna produrlo e di conseguenza bisogna usare altre energie per ottenerlo. Ma non si possono usare le energie fossili, altrimenti inquinerebbero ma se si usa energia pulita se ne ottiene poca quantità. Ecco allora che un team di ricercatori della University of Tennessee, Knoxville , e dell' Oak Ridge National Laboratory ha scoperto che il meccanismo interno della fotosintesi può essere isolato da certi tipi di alghe e, se accoppiato con un catalizzatore di platino, è in grado di produrre una quantità costante di idrogeno , se esposto alla luce. Il team, guidato da Bruce Barry ritiene che - attraverso il processo di fotosintesi con cui l'energia solare viene trasformata in energia chimica - può far funzionare come energia pulita e sostenibile, la fonte d'idrogeno. Articolo intero in inglese su www.sciencedaily.com/ immagine: il professor €chos.com

Vertice FAO: Jacques Diouf batte cassa

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La terra può nutrire tutti, ha detto papa Benedetto XVI , in occasione dell'apertura del vertice Fao sulla sicurezza alimentare, a Roma. Sì, anche quel miliardo e 20 milioni di persone che ogni giorno non sanno come sfamarsi. Opulenza, sprechi e negligenza, tra i poveri, che forse dovrebbero aprire di più gli occhi, e tra i ricchi, che non hanno compreso che l'unico sistema per "sdebitarsi" coi paesi poveri del mondo, che hanno saccheggiato, usato, corrotto... l'unica cosa da fare e di sbrigarsi ad aiutarli in maniera seria, poichè è inamissibile che " la fame boia " uccida un bambino ogni sei secondi . Specie se poi si pensa al costo degli sprechi che si fanno nel mondo occidentale. Ad esempio, ogni famiglia italiana getta nella spazzature almeno 50 euro di cibo, il 10 % della spesa annuale. Nella spazzatura finisce soprattutto carne, pane, pasta, frutta e verdura. Se poi vi aggiungiamo anche quanto sprecano i supermercati, i ristoranti, i fast food, i

L'aqua sulla luna c'è veramente... adesso via tutti su Venere

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Venera -D Sx Una "significativa quantità" di acqua ghiacciata è stata trovata sulla Luna. Lo ha annunciato la Nasa dopo che la sonda L-Cross (Lunar crater observation and sensing satellite) aveva lanciato un missile proiettile Centaur contro il cratere Cabeus nel Polo Sud lunare, alla ricerca di possibili riserve di acqua. L'analisi spettrografica della nuvola di detriti provocata dall'impatto del missile ha confermato la presenza di acqua allo stato ghiacciato. La missione è la prima dei rinnovati programmi della Nasa che prevedono di riportare l'uomo sulla Luna entro il 2020. Anche se per Obama, la missione avrà un ritardo sui tempi propiziati. Ora, il prossimo obiettivo prevede una nuova missione sul pianeta Venere: Venera-D , un progetto ambizioso, targato Russian Space Research Institute (IKI ) ed altri Paesi, tra i quali forse gli Stati Uniti, il cui lancio è previsto per il 2016.

Avvistato un iceberg gigante al largo dell'Australia

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Un iceberg gigante della grandezza di sette campi da calcio galleggia al largo dell'Australia. Il blocco di ghiaccio, che misura circa 2.300 metri di lunghezza, con una profondità stimata di oltre 1.000 metri, ha provocato grande scalpore quando è stato avvistato dagli esperti, sulla remota Macquarie Island. " Non ho mai visto niente di simile - abbiamo guardato l'orizzonte e si vedeva solo questa gigantesca isola galleggiante di ghiaccio ", ha detto il biologo marino Dean Miller. Neal Young, un glaciologo dell' Australian Antarctic Division ha aggiunto che la sommità della lastra potrebbe rompersi in decine di piccoli iceberg e muoversi in direzione della Nuova Zelanda, causando un possibile rischio nei trasporti. Secondo lui l'iceberg si è staccato da quello più grande circa nove anni fa. " Se le tendenze attuali del riscaldamento globale dovessero continuare aspettiamoci di vedere più iceberg e grandi banchi di ghiaccio che si spezzano in mille parti

PANORAMICA SUI REE (rare earth elements)

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I REE (rare earth elements ) sono gli ultimi elementi presenti nella tavola periodica degli elementi. Il termine REE, diventato noto, perlomeno nel campo geologico, deriva dal fatto che i minerali che contengono questi elementi insoliti erano abbastanza rari nel 1787, quando il tenente Carl Axel Arrhenius, scoprì in una cava nel villaggio di Ytterby, Svezia, un minerale nero, lo ytterbite (noto anche come gadolinite) . L'interesse per i REE, da parte di una società tecnologica come la nostra, che ne fa un uso smodato, è in grado di sostituire il potenziale economico finora espresso per lo più dall'oro e dai diamanti. Negli ultimi dieci anni o giù di lì, l'utilizzo dei metalli rari è aumentato considerevolmente, portando a dura prova le forniture. In realtà, ci si comincia già a preoccupare di quando il mondo potrebbe affrontare una carenza che sta salendo oltre le 40.000 tonnellate annue. Queste "terre rare" sono elementi fondamentali in molti processi indust

Materiale tossico sulla Platinum-II, in India

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L'India ha bloccato l'ingresso di una nave della marina statunitense, ferma in un cantiere di demolizione della costa occidentale dell'isola, citando preoccupazioni ambientali e di inquinamento. Il ministero dell'ambiente e delle foreste ha detto che dopo una ispezione la Platinum-II è stata trovata con materiale tossico a bordo. Ci sono anche timori che la nave sia stata portata in India, con documenti falsi. La nave ha raggiunto le acque indiane il mese scorso, ma non le è stato dato il permesso di attraccare sino a che l'indagine non è completa. Da questa parte della costa dello stato del Gujarat, sono migliaia le navi provenienti da tutto il mondo che attendono di essere smantellate. Un team di esperti ha ispezionato la nave il 19 e 20 ottobre , presentando la sua relazione al Ministero il 26 ottobre. Sembra che la nave abbia violato l' US Toxic Substances Control Act . Una nota del ministero dell'Ambiente al Gujarat Maritime Board asserisce che vi so