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Aumentano le isole di plastica nell'Oceano Pacifico

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Il miliardario David de Rothschild , rampollo d'una delle famiglie più ricche del pianeta, è giunto da poche ore nella baia di Sidney, dopo un viaggio iniziato a San Francisco il 31 marzo, via Western Samoa e Nuova Caledonia  prima di arrivare in Australia, attraversando il Pacifico con il suo catamarano Plastiki , (in memoria delle gesta del norvegese Thor Heyerdal - il cui nipote fa parte dell'equipaggio - che nel 1947 sulla zattera Kon-tiki attraversò il Pacifico) , costituito da 12.500 bottiglie di plastica. Le sue 9.000 miglia (15.000 km) di viaggio vogliono dire al mondo d'imparare a riciclare e prestare più attenzione all'ambiente, non gettando soprattutto immondizia negli oceani. L'equipaggio è stato ispirato a intraprendere il viaggio dopo aver letto un rapporto dell 'UNEP 2009 che ha rivelato che 13.000 pezzi di rifiuti di plastica galleggiano su ogni chilometro quadrato di oceano e che otto milioni di pezzi di rifiuti entrano negli oceani

Trivellazioni della British Petroelum nel Mediterraneo ? Mmh...

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Tra qualche settimana prenderanno il via 5 trivellazioni al largo delle coste libiche, a poche centinaia di chilometri dalla Sicilia, da parte della British Petroleum nel Golfo della Sirte , a circa 1700 metri in profondità, poco più della Deepwater Horizon , la piattaforma petrolifera al largo della Louisiana, da cui ha avuto origine il più grave disastro ambientale nella marea nera . Ovviamente, la presenza nel cagionevole Mediterraneo di pozzi estrattivi della BP collocati di fronte alle coste siciliane e alle isole di Lampedusa e Pantelleria , diviene preoccupante. Ma com'è lo stato delle trivellazioni in Italia, chiede il cronista del TGuno al direttore generale del Ministero dello Sviluppo ? Italia Nostra , l'associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione parla di 95 permessi per nuove trivellazioni di cui 25 a mare. In Italia per le trivellazioni l'iter è ancora lungo. Quelle attuali , non sono a

I macellai delle isole Faroer

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Oltre 236 balene , tra cui femmine in gravidanza e cuccioli attaccati ancora alle madri dal cordone ombelicale, sono state attirate in una piccola baia delle  Faroe Islands , regione autonoma ed extraeuropea della Danimarca, dove in un villaggio di pescatori, Klaksvik , è stata praticata la mattanza su un intero branco di balene, uccise una alla volta con ripetuti colpi alla testa.   Un'attivista di Sea Shepherd , Peter Hammarstedt ,infiltratosi da una settimana tra la popolazione locale, alla ricerca di fatti del genere per filmarli e sottoporre al giudizio del mondo, ha sentito la notizia di quanto stava accadendo a Klaksvík alla radio locale, così ha documentato lo spargimento di sangue al momento dell'arrivo.  Le stesse scene crudeli sulle balene si vedono da anni in Giappone, il quale però, a differenza delle Isole Faroer , è un Paese che si trova fuori dall' Unione Europea ... Fonte notizia e immagine: voxy.co.nz

Brasile: 500 pinguini alla deriva

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Brasile: 500 pinguini alla deriva per scarsità di cibo e per l'inquinamento Una eccezionale moria di pinguini di medie dimensioni è avvenuta sulle spiagge del litorale di Rio de Janeiro, dove sono stati trovati senza vita circa 500 esemplari. Si pensa siano morti di fame e di fatica. Le insolite temperature delle acque più fredde, hanno spinto al largo i pesci e i calamari, di cui i pinguini si cibano.    Per qualche motivo - forse a causa dell'inquinamento o dell'eccessiva pesca praticata che ha sradicato le fonti di cibo dei pinguini - a volte questi pinguini si perdono durante la migrazione a migliaia di chilometri dalla Terra del Fuoco a nord della Patagonia e in Antartide in cerca di cibo. Ma quei pinguini - qualche centinaio l'anno - quando giungono sulle coste normalmente sono vivi.  Negli ultimi tempi, con sempre maggiore frequenza, i pinguini di Magellano (allevamento nelle zone costiere di Argentina, Cile e delle Isole Falkland) , si spingono sulle cost

Cina: arriva la tempesta tropicale Chantu

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Senza precedenti negli ultimi decenni il cattivo tempo che sta colpendo da settimane la Cina: oltre un migliaio tra morti e dispersi. 100 milioni di cinesi colpiti dal maltempo, decine di migliaia i senza tetto, mentre il calcolo dei danni sfiora i 20 MLD di euro. Già nel 1988, con la piena del Fiume Giallo , i morti furono oltre 4mila e i danni incalcolabili.   L a stagione delle piogge che durerà fino alla fine di agosto, e che da settimane imperversa in ampie zone della Cina meridionale e centrale ha già causato 700 morti e oltre 300 dispersi. Le autorità cinesi si dicono comunque fiduciose. I lavori pubblici portati a termine negli ultimi anni sono stati enormi, a cominciare dalla Diga delle tre gole (di cui, a suo tempo, definendola la muraglia del terzo millennio ne parlammo QUI ) , peraltro fortemente contestata, Il problema è che da settimane non smette di piovere e la stagione dei tifoni è tutt'altro che finita. Ed ora arriva la tempesta tropicale Chantu , la

Marea nera in Cina e pronto intervento in casi del genere dei colossi petroliferi

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Nel nord est della Cina si cerca di contenere la gigantesca macchia di petrolio scaturita da due esplosioni in un oleodotto di proprietà della più grande compagnia petrolifera cinese, ma il fatto che la si combatta con mezzi di fortuna, addirittura a mani nude (incredibili le foto che stanno venendo fuori) , poichè i mezzi a disposizione non sono moltissimi, rende il disastro ancor più inquietante.  E' quanto accade attorno al porto di Dalian , dove su circa 400 chilometri quadrati, con gran parte delle spiagge chiuse al pubblico, si sta delineando il più grave disastro ambientale nella storia recente del grande paese asiatico.   Per la prima volta le autorità ammettono che una minaccia gravissima incombe sulla flora e la fauna della zona. Le autorità assicurano che dall'oleodotto non ci sono più fuoriuscite di petrolio ma intanto emerge che la China National Petroleum Corp (CNPC), era stata avvertita del rischio di esplosione ma non era intervenuta. Data la gravità de

La Cina contesta d'essere il primo consumatore al mondo di energia

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La Cina dopo 100 anni supera gli Usa e diventa il primo consumatore al mondo di energia.  Secondo la IEA (International Energy Agency) , la Cina ha consumato 2.252 milioni di tonnellate di petrolio, gas naturale, carbone e energie rinnovabili, uno 0,4 per cento in più degli Stati Uniti (2.170 milioni tonnellate) . Tuttavia, un portavoce del National Energy Administration ( NEA) , ha detto che i dati della International Energy Agency che mostrano come la Cina abbia superato gli Stati Uniti diventando così il maggiore consumatore di energia al mondo nel 2009 non sono accurati. " Con il nostro calcolo " ha detto Zeng Yachuan al Dow Jones Newswires "nel 2009 gli Stati Uniti restano ancora il più grande utilizzatore di energia del mondo (anche se) la Cina è il maggior produttore di energia primaria" . La Nea si rammarica che la International Energy Agency manchi di comprensione degli inesorabili sforzi che la Cina sta facendo per ridurre il consumo di e

Petrolio in mare anche in Cina

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 Petrolio in mare anche in Cina , dove le autorità stanno tentando di contenere una macchia nera che si estende per 50 km quadrati. Il porto di Dalian , nel nord est, uno dei più grandi porti della Cina, specializzato in servizi di container e navi cisterna, è stato chiuso, mentre decine di pescherecci stanno operando con macchine che separano il petrolio dall'acqua e almeno 5000 barche da pesca hanno in corso operazioni di bonifica. La perdita si è prodotta a causa di due esplosioni avvenuta 3 giorni fa che hanno fatto saltare in aria due condotte mentre si stava scaricando greggio da una nave cisterna in due oleodotti della China National Petroleum Corp (CNPC) . Lenta ma subdolamente una marea nera si è formata per almeno 183 chilometri quadrati di oceano, con almeno 50 chilometri quadrati gravemente colpiti. Si stima siano state riversate nelle acque del Mar Giallo circa 1.500 tonnellate di carburante. Mentre alcuni fuochi stanno ancora bruciando, decine di navi special

Lo shopping di risorse naturali di Cina e Giappone continua...

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La fame di energia e di risorse naturali sta rendendo il villaggio globale più tumultuoso che mai, per cui si movimentano scambi, incontri, affari da fare soprattutto in qualche paese africano o in qualche ex stato dell'Urss, i quali hanno bisogno di vendere le loro risorse per ammodernarsi. A movimentare il grande business ci pensano soprattutto Cina e Giappone, che  stanno facendo affari d'oro,accordi e joint venture con coloro che detengono questi beni insostituibili e preziosi "cibi consumistici", necessari per far funzionare telefoni cellulari, batterie agli ioni di litio, tecnologie militari avanzate, tecnologie verdi... quindi anche tungsteno, ma soprattutto Ree , rare earth element, da cui dipendono turbine eoliche, lampadine a basso consumo energetico, fosfori verdi, laser, fibre ottiche, batterie per auto ibride, televisori a colori... Il Giappone, dopo aver firmato, attraverso JOGMEC (Japan Oil, Gas and Metals National Corporation ) un accordo con

REE: accordo tra aziende giapponesi e Kazakhstan

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Adesso che la Cina, il principale fornitore al mondo di metalli rari ( utilizzati ampiamente nell'industria automobilistica, nelle tecnologie militari avanzate, nelle tecnologie "verdi" e in gran parte nei telefoni cellulari e batterie agli ioni di litio ) , ha preso provvedimenti per limitare al resto del mondo le esportazioni di questi elementi strategici, c'è chi corre ai ripari, stipulando alleanze e accordi commerciali come fa il Giappone, per le cui industrie questi metalli sono fondamentali, che attraverso la JOGMEC (Japan Oil, Gas and Metals National Corporation ) ha firmato un accordo globale con una società statale mineraria del Kazakistan, sullo sviluppo dei metalli rari, tra cui tungsteno, in quel paese. Il memorandum d'intesa prevede un accordo in base al quale entrambi i paesi avranno in comune la ricerca di metalli rari nel Kazakhstan orientale, e la società giapponese riceverà informazioni sui depositi non sviluppati. I diritti minerar

Energia verde: chi va piano va lontano.

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Per il secondo anno consecutivo, negli Stati Uniti e in Europa, il mercato dell'energia verde ha superato le fonti convenzionali come il carbone, gas e nucleare, secondo quanto riferito dalle Nazioni Unite in un duplice rapporto sul programma United Nations Environment Programme and the Renewable Energy Policy Network for the 21st Century ( REN21 ). Nel 2009 , le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 60 per cento di nuova capacità produttiva installata in Europa e più del 50 per cento negli Stati Uniti. Per questo anno e il prossimo, gli esperti delle Nazioni Unite prevedono che il mondo, nel suo complesso, aggiungerà ulteriori capacità per la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili. A livello globale, nel 2009 sono state installate circa 80 gigawatts (GW) di nuove capacità da energia rinnovabile. I due rapporti, rilasciati dal direttore esecutivo dell 'UNEP Achim Steiner e e Mohamed El-Ashry , Cattedra di REN21 : " Global Trends in Sustainable

Un raro fungo accusato di improvvise morti in Cina

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Gli esperti hanno scoperto che un fungo piccolo è la causa di quattrocento morti improvvise in Cina. La  sindrome è conosciuta col nome di Yunnan Sudden Death Syndrome.  Per circa trent'anni, nella provincia dello Yunnan , queste improvvise morti si sono presentate quasi sempre durante la stagione delle pioggie (a partire da giugno ad agosto) in luoghi ad un'altitudine di 1800-2400 metri . A seguito di una ricerca quinquennale, i ricercatori del Chinese Centre for Disease Control and Prevention ( CDC ) a Pechino affermano di aver individuato il colpevole nel fungo, noto come Little White , appartenente al genere Trogia , che secondo i ricercatori contiene tre amminoacidi tossici. " Abbiamo sentito storie incredibili su come la gente sarebbe morto nel mezzo di una conversazione," ha detto alla rivista Science Zhang Shu , un cardiologo che ha preso parte allo studio del CDC . "Circa due terzi delle vittime, poche ore prima del decesso, hanno avuto dei

J.R. Ewing abbandona il petrolio per il sole

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Entrato perfettamente a suo agio nell' alter ego che lo ha reso famoso nel mondo, cioè il magnate petrolifero di Dallas J.R. Ewing , in un momento in cui l' America sta attraversando una catastrofe ambientale senza precedenti, causata proprio dall'oro nero, che tanto ha fatto godere il mondo occidentale , l'attore Larry Hagman ha prestato il suo famoso volto per una buona causa, abbracciando la tecnologia solare come parte di una nuova campagna pubblicitaria,  il cui slogan recita: " Shine, Baby, Shine - Trivella, pupa, trivella". L'azienda produttrice è la SolarWorld, azienda tedesca leader mondiale nella tecnologia relativa all' energia fotovoltaica di alta qualità, che produce celle solari a Hillsboro, in Oregon. L'attore è un sostenitore di lunga data di energie rinnovabili e ha installato quello che lui crede essere più il grande sistema residenziale solare del Paese nella sua eco-tenuta a nord di Los Angeles, costatagli la belle