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La più grande promessa che il mondo abbia mai fatto

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Sebbene un comunicato dalla sede generale della FAO a Roma afferma che, per la prima volta da 15 anni, nel 2010 gli affamati a livello globale si ridurranno a quota 925 milion i, la situazione è molto ma molto ben lungi dall'essere quantomeno parzialmente risolta, se si vuol raggiungere l 'obiettivo del Millennio , dimezzando entro il 2015 il numero di persone che soffrono la fame. Povertà, fame, mortalità infantile, adattamento al cambiamento climatico, sviluppo economico... sono queste le tematiche della vita di miliardi di persone in tutto il mondo, che rientrano negli " obiettivi del millenio ", concordati a New York nel 2000, in occasione del Millennium Summit, a cui parteciparono molti paesi e le maggiori istituzioni per lo sviluppo globale. Gli Obiettivi di Sviluppo del Millenio sono otto e formano una mappa di intervento globale. La FAO di questi obiettivi cura soprattutto quello che si propone di sradicare la fame e l’estrema povertà. Lo scorso

Cina: la profezia di Napoleone

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Gli storici dicono che nel 1803 , guardando la mappa del mondo, Napoleone si soffermò sulla Cina, paese lontano e poco conosciuto, dicendo: " Qui giace un gigante addormentato. Lasciatelo dormire, perchè quando si sveglierà scuoterà il mondo! ". Napoleone basava le sue preoccupazioni sulle relazioni ricevute da missionari gesuiti che si erano insediati in Cina già da due secoli. Alcuni di essi erano informatori dell'imperatore nella Città Proibita . Il loro rapporto era basato su versioni medioevali del mondo moderno. Nel 1404, un famoso esploratore cinese, l'ammiraglio Zheng-He , un eunuco, condusse una flotta di 317 enormi giunche, alcune a sei alberi, con più di 100 metri di lunghezza e un equipaggio complessivo di 28.000 uomini. La flotta girava tra l'Asia e l'Africa con sete, porcellane ed altri preziosi carichi, dando parvenza di una nazione già potente. Oggi, l' egemonia declinante degli Stati Uniti accellera, in un certo sens

Referendum in Sudan: una bomba a orologeria

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Il referendum per l'indipendenza del Sud Sudan, come ha detto di recente Hillary Clinton, è una " bomba a orologeria ".  Il voto è atteso per il 9 gennaio ma forti inquietudini ammantano di drammaticità questo storico evento che potrebbe dare l'indipendenza al Sud del Sudan, il quale sembra non essere ancora pronto ad affrontare una situazione che potrebbe sfociare in una guerra civile, visto i grandi interessi che intercorrono nel più grande stato africano. Il segretario di Stato Usa chiamando a raccolta i leader sudanesi e internazionali ha detto loro di fare di più per preparare meglio le elezioni.   Il referendum è stato parte di un accordo di pace del 2005, da quando cioè si è posto fine a due decenni di cruento conflitto tra il nord e il sud ricco di petrolio.   Hillary Clinton ha osservato che il nord non è affatto ben disposto alla prospettiva di perdere la sua quota di proventi del petrolio del sud, e ha suggerito ai leader del sud di prepararsi a

L'ecosistema del lago Michigan sull'orlo del collasso

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Da qualche tempo un particolare tipo di cozze d'acqua dolce sta divorando  il fitoplancton del lago Michigan , uno dei cinque Great Lakes del Nord America , e il solo a trovarsi nel territorio degli Stati Unit i. Un anello gigante del fitoplancton (piante microscopiche come le alghe) è stata scoperto nel lago Michigan nel 1998 dal biologo Charles W. Kerfoot e il suo team di ricerca del Michigan Technological University . La " ciambella di fitoplancton " si forma quando le tempeste invernali formano un sedimento ricco di sostanze nutrienti lungo la costa sud-orientale del lago. I sedimenti si muovono in un circolo lento seguendo la direzione delle correnti del lago, che fornisce una massiccia fornitura di cibo per fitoplancton. " Abbiamo visto che con ogni tempesta, si ottiene un anello, e può persistere per settimane o anche mesi ", ha detto Kerfoot . Questa ciambella, a sua volta, alimenta il lago. Un mondo di piccoli animali acquatici prospera nu

China National Highway 110: l'infernale autostrada

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Un eccezionale e sfibrante ingorgo sta mettendo a dura prova la pazienza di milioni di cinesi che per andare a lavorare si trovano costretti a percorrere l'ormai famigerata China National Highway 110 , l'autostrada a nord di Pechino che collega il Tibet alla capitale, lungo una direttiva su cui decine di migliaia di camion e di automobili ( che consumano un carburante non raffinato adeguatamente) , si muovono ogni giorno.   Un ingorgo lungo 120 chilometri , con un gran via vai di mezzi pesanti carichi di carbone provenienti dalle miniere del nord (nelle quali si lavora a tempo pieno) e dalla regione autonoma della Mongolia, dove, forse, per via della limitazione della produzione di carbone illegale, è aumentata la domanda di carbone prodotto illegalmente. Il carbone in Cina, che è il principale produttore ( 2,8 miliardi di tonnellate di carbone nel 2009) e consumatore (ne ha importato anche più di 100 milioni di tonnellate) al mondo , copre circa il 70% del fa

Fosforo: il futuro dell'agricoltura è in pericolo

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La vita delle piante ha bisogno di molti elementi nutritivi che trova nel terreno e che assorbe disciolti dall'acqua. Di questi elementi, in quantita rilevante, troviamo azoto, fosforo, potassio e calcio. Altri minerali, quali ferro, manganese, zinco e rame sono sufficienti in tracce.  L'uomo, con il raccolto allontana la pianta dalla terra, cosicchè tutte le sostanze assorbite dall'organismo vegetale vengono sottratte ad essa, che ogni anno, con le colture, s'impoverisce degli elementi più importanti, che verranno poi reintegrati dal terreno per renderlo disponibile a nuove colture, aumentandone il grado di fertilità con la concimazione. Il fosforo è un elemento importante nell'organismo umano per il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine ma è altresì un ingrediente fondamentale per i fertilizzanti, i pesticidi, i detersivi ed altri prodotti chimici industriali e domestici.  La maggior parte dei depositi di fosforo naturale proviene da scheletri di

Christchurch, Nuova Zelanda: la città miracolata

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L'epicentro del potente terremoto che ieri (venerdi ore 18:35 italiane) ha colpito la Nuova Zelanda si è verificato a 55 km (35 miglia) a nord-ovest di Christchurch , ad una profondità di 12 km (7,5 miglia) . A Christchurch sono crollati molti vecchi edifici, molte auto sono rimaste sepolte dalle macerie, le strade sono interrotte, le linee elettriche e telefoniche sono saltate, le condutture idriche esplose... E' stato dichiarato lo stato di emergenza e l'esercito ha disposto l'invio di truppe. Fortunatamente, la seconda città dell'isola (386.000 abitanti) non ha avuto nessuna vittima. Il sisma è durato 40 secondi ma alcuni scienziati del US Geological Survey ( USGS ) stanno ancora cercando di ricostruire il modo in cui il terremoto di magnitudo 7,1 che ha colpito Christchurch e le sue vicinanze si è manifestato. Sembra ci siano stati due o tre colpi in rapida successione. " Pensiamo che questo è un evento molto complesso ", ha detto il geof

C'è forse la mano dell'uomo nelle inondazioni in Pakistan?

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La tragedia che ha colpito il Pakistan è una cosa talmente grave che ha bisogno di essere sostenuta da molti. Purtroppo, stando a quanto sostiene l'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ( OCHA ) ,  la risposta a livello mondiale sulle inondazioni in Pakistan si è quasi fermata. I contributi del fondo, inizialmente lento, era aumentato dopo che il Segretario generale dell' ONU Ban-Ki-moon aveva visitato il Pakistan. Ma dalla scorsa settimana, l'aiuto è in una fase di stallo, passando da 274 milioni a 291 milioni di dollari che costituiscono circa due terzi del bisogno di finanziamenti. " Abbiamo bisogno di raggiungere almeno otto milioni di persone, dal Karakoram Mountain Range a nord al Mar Arabico a sud " ha detto Manuel Bessler, capo dell' OCHA . Le inondazioni, innescate da piogge torrenziali monsoniche il mese scorso, hanno causato la morte di oltre 1.600 persone e distrutto oltre 8.900.000 acri di terre fertili. Purt

Vermilion Bay, un'altra marea nera?

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Inizialmente si era parlato di un'altra esplosione nel Golfo del Messico, che aveva mandato in fiamme una  "piattaforma petrolifera", echeggiando così il fresco incidente della BP Deepwater Horizon.  Ma in questo caso,  per  fortuna, l'incidente avvenuto a Vermilion Bay ha che fare, solo - si dice per dire - con una piattaforma petrolifera, che si trova a 150 chilometri  a sud della costa centrale della Louisiana, e non con un impianto di perforazione . Difatti, secondo la guardia costiera locale, bisogna fare una distinzione tra impianti di trivellazione e piattaforme petrolifere. La differenza è che la struttura della Mariner Energy si occupa solo di trattamento del petrolio, non di perforazione. Purtuttavia la guardia costiera ha avvistato una scia di petrolio lunga quasi due chilometri. I tredici uomini a bordo della struttura petrolifera esplosa dopo essersi buttati in acqua sono stati tutti tratti in salvo e solo uno ha riportato ferite.  La paura è o

Jatropha curcas, la pianta per biocarburanti sotto osservazione

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Un paio di anni fa si era pensato che la Jatropha curcas, (una pianta di origine caraibica, dai cui semi  si può ricavare petrolio e una varietà di materiali di origine biologica, compreso i sostituti del materiale di base per il diesel, nelle industrie petrolchimiche e come combustibile per aviogetti) , che si era meritata l'appellativo di " oro verde del deserto ", potesse essere la speranza di una rapida soluzione al crescente aumento del costo del petrolio e della benzina... invece oggi la speranza sbiadisce. La pianta, il cui fiore produce piccoli frutti verdi, la cui spremitura ha assicurato per secoli agli agricoltori dei tropici il combustibile per le lanterne, viene coltivata su terreni marginali che sono considerati indesiderabili  per altre colture alimentari. Tuttavia, secondo alcune aziende, si è scoperto che quando sono coltivate su terreni marginali, ottengono rendimenti marginali. E questo ha provocato una grande battuta d'arresto per l'ind

Sumatra: il risveglio del Sinabung

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Nel nord dell'isola di Sumatra, in Indonesia, dopo 400 anni un vulcano è tornato ad eruttare.   Il risveglio del Sinabung è stato improvviso e dirompente. Il luogo è stato tranquillo per secoli, circondato da una vegetazione lussureggiante.   Il risveglio del vulcano Sinabung meletus è cominciato ieri con uno sbadiglio enorme fatto di scosse, boati e vapore ad alta pressione, a cui ha fatto seguito una forte eruzione, con la lava che ha preso a sgorgare dal cratere e come una palla di fuoco è scivolata dai suoi 2500 metri lungo le pendici. Anche stamane, lunedì , un altro boato ha fatto vibrare pazzamente la terra creando forte panico nella popolazione che sta evacuando. Nei villaggi sottostanti subito è scattato il codice rosso: la gente in preda al panico è fuggita via in cerca di salvezza; oltre 12mila persone sono state evacuate da 17 villaggi nella zona, molte della quali accolte in rifugi di emergenza. Qualcuno però non non ce l'ha fatta, soffocato dal terrore e

Il futuro del grano è roseo

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E' come se gli scienziati avessero scoperto il modo per desalinizzare l'acqua del mare, renderla quindi bevibile a centinaia di milioni di persone nel mondo, e risolvere in un istante il gravoso problema dell'acqua, che secondo molti, sarà una delle cause determinanti delle prossime guerre globali. Come l'acqua, anche il frumento , meglio conosciuto come grano , tema centrale nel pensiero di Vincent van Gogh , nella cui visione delle sue  opere pittoriche si coglie l’importanza che egli vi attribuisce come metafora della vita, è alla base della nostra sopravvivenza.  Ma non è di Van Gogh che dobbiamo scrivere! Piuttosto dell'importanza del grano, come alimento, ancora oggi negato a 1 miliardo di persone che vanno a dormire affamate ogni sera. Gente  povera d'Africa e di Asia, che non ha accesso a terre per la coltivazione di grano e cereali destinati all'uomo. Gente che vive una grave crisi alimentare e continua a morire di  malattie. Ora però una nu

San Jose, Chile: con la speranza nel cuore

A 700 metri di profondità, ormai da 22 giorni e con la prospettiva di trascorrerne almeno altri 100, si spera che tutti e trentatrè ce la facciano a rimanere in vita. Per fortuna cibo e acqua non mancano e l'aria è garantita da un sistema di ventilazione.  I minatori intrappolati nella miniera di rame di San Jose , nel Cile settentrionale, festeggiano e cantano  l'inno nazionale, intonando "Viva il Cile, e viva i minatori ! ". Le immagini di youtube , della durata di circa 5 minuti, sono state estrapolate da un video di 45 minuti, girato con una piccola telecamera fatta scendere a loro attraverso una sonda, e trasmesso ieri sera dalla Television Nacional de Chile . Nudi sino alla cintola, barba incolta, viso scavato e nero, accanto ad un armadietto che contiene alcol, dentifricio, medicine ed un tavolino in un angolo dove si riuniscono tutti i giorni per giocare, e dove fanno progetti per il domani, quando i soccorritori (che su in cima si mischiano a giornali