Post

Energia dall'idrogeno sempre più vicina

Immagine
Lo ammetto. Negli ultimi tempi m'interesso particolarmente di quanto sta accadendo nel mondo, piuttosto che parlare di energia, su cui, comunqu e ho scritto molto in passato. Adesso, in verità, il mio interesse si è spostato altrove, anche perchè in effetti il sottotitolo del blog è sempre stato " notizie da un pianeta malato ", e vedere come in breve tempo l'equilibrio planetario è in continua rivoluzione, mi lascia, comunque, molto meravigliato. Oggi però, voglio proporvi un post sull'energia futura, di cui ogni tanto si sente parlare. Lo riprendo da "il post della domenica " ( tutto in famiglia, naturalmente ) perchè credo che la notizia vada riportata. Buona domenica! La voracità di energia su cui si basa tutta la nostra economia fa consumare molti miliardi di barili annui di petrolio nel mondo, che sommati al consumo di carbone e di gas naturale contribuiscono ad una immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di anidride carbon

Sea Shepherd vs flotta giapponese: la partita non è ancora chiusa

Immagine
Giusto il tempo per brindare ad una battaglia vinta per gli ambientalisti di  Sea Shepherd, e subito di nuovo in azione, visto che, nonostante l'annuncio di un rientro anticipato della flotta di baleniere che solcano il mare Antartico , il Giappone, molto indignato per le attività del gruppo ambientalista, che ha dovuto chiudere la stagione della caccia alle balene per garantire la sicurezza del suo equipaggio con  circa sei settimane di anticipo, non intende darla vinta ai terribili attivisti in versione di corsari, Tokyo , infatti, ha deciso di proseguire la cosidetta ricerca scientifica attraverso la caccia alle balene e se la prende con Australia e Nuova Zelanda, che danno rifugio nei loro porti alle supertecnologiche navi di Sea Shepherd , e con l'Olanda, nel cui paese sono registrate diverse imbarcazioni dell'organizzazione.  Ma gli attivisti non ci stanno e si mostrano più agguerriti che mai, convinti di stare dalla parte giusta e la loro flotta, tra cui

Canale di Suez: la sfida è rimandata?

Immagine
Nessuna nave da guerra iraniana attraverserà il canale di Suez.   Il Ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman aveva detto che due navi da guerra iraniane dovevano attraversare il canale la notte scorsa, in rotta verso la Siria , descrivendo la mossa come una "provocazione".   Così non è stato. L 'Autorità del Canale di Suez è stato " informato della cancellazione di due corse in programma oggi di due navi da guerra iraniane, facenti parte di un convoglio proveniente dal sud del Mar Rosso ".  Nessun'altra data è stata fissata per attraversare il canale di Suez. I funzionari, che hanno identificato le navi pe r Alvand e Kharg, han detto che sono vicine al porto saudita di Jeddah sul Mar Rosso. Esperti spedizionieri avevano detto in precedenza che le navi erano la fregata Alvand e la nave rifornimento Kharg. Ad ogni modo, qualsiasi nave da guerra volesse attraversare il canale di Suez, un percorso strategico di spedizione internazionale, deve

Sea Shepherd: una vittoria epica

Immagine
Una grande vittoria per gli attivisti di Sea Shepherd che hanno costretto Tokyo a sospendere, per quest'anno, la caccia ai grandi cetacei nelle acque dell' Antartico . Le forti azioni di protesta dei super attrezzati natanti di Sea Shepherd Conservation Society hanno avuto la meglio  sulla flotta nipponica.  Basta solo questo per propagandare una vittoria epica.   Secondo l'agenzia della pesca nipponica, per problemi di sicurezza, le autorità starebbero valutando la possibilità di mettere fine in anticipo alla spedizione della nave madre Nisshin Maru, tallonata inesorabilmente dagli ambientalisti. La decisione avviene nel bel mezzo di una forte pressione internazionale, per porre fine all'abbattimento di circa 800 balene in Antartide, una caccia che si svolge con un escamotage "tecnico" facendolo apparire utile alla  ricerca scientifica. Come si sa il Giappone non aderisce alla moratoria in vigore dal 1986 che impedisce  la caccia alle balene. Gra

Come avere acqua dolce nelle zone aride del mondo

Immagine
L'acqua potabile è una risorsa rara in molti paesi. Nel 21 ° secolo, quasi un miliardo di persone nel mondo non hanno ancora accesso all'acqua potabile, mentre più di 2,5 miliardi non hanno un sistema di trattamento delle acque.  Alla luce di questi fatti, i ricercatori sono alla ricerca di soluzioni alternative per la produzione di acqua potabile, non trascurando, ovviamente, la soluzione che sembra essere la meno complessa: enormi riserve di acqua dolce tratte dagli icebergs, che non sono mai state sfruttate. E visto che i progressi scientifici stanno sempre più avvicinando la realizzazione di tali  progetti, ecco che si fanno avanti proposte sempre più concrete, come quella di colui che sugli icebergs si è incaponito oltremisura, George Mougin, un ingegnere francese da sempre affascinato dalla bellezza dei ghiacci, che da almeno 35 anni accarezza l'idea di trasportare un intero iceberg per migliaia di chilometri e destinato ad usi pratici. In questo momento, ad esemp

Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni

Immagine
Ci siamo, è in atto la rivoluzione delle rivoluzioni! Sta accadendo qualcosa di molto più corposo dell 'esodo biblico sulle nostre coste, evocato dal Ministro degli interni Maroni, che deve occuparsi di come far fronte a una marea di profughi in fuga da sconvolgimenti politici della Tunisia, diretti sulla piccola isola di Lampedusa, tra i quali si annidano, certamente, detenuti liberati dalle carceri durante i giorni della rivoluzione e potenziali terroristi islamici.  Sulla questione, in cui il governo italiano ha lanciato un appello all'Unione europea, è in corso una querelle con Catherine Ashton, capo della politica estera dell'Unione europea, che dalla Tunisia fa sapere che " l'Unione europea è impegnata a sostenere economicamente la Tunisia e sostenere la società civile al fine di avere libere elezioni" . Per  Angela Merkel, cancelliere della Germania "non tutti coloro che non vogliono restare in Tunisia possono venire in Europa ", ribadend

Guerra di nervi sui gasdotti verso l'Europa

Immagine
Il consorzio di sei nazioni che ruotano attorno al consorzio Nabucco , il gasdotto che partendo dal bacino del Mar Caspio e dal Medio Oriente attraverso la Turchia, porterebbe il gas metano in Europa bypassando la Russia, chiede "impegni concreti " dai propri fornitori entro la fine di marzo. Le sei nazioni ( Germania, Austria, Ungheria, Romania, Bulgaria e Turchia ) e compagnie, fra cui la tedesca RWE e l'austriaca OMV, che con Nabucco intendono trasportare fino a 31 miliardi di metri cubi di gas all'anno, e destinato ad essere un elemento chiave nei piani dell'Unione europea che vuole ridurre la dipendenza energetica da Gazprom, debbono però sedersi  attorno a un tavolo e dimostrare di essere in grado di dare  via libera, entro la metà dell'anno, a 10,7 miliardi dollari ( 7,9 miliardi di euro ), che permettono di iniziare acquisendo i diritti di passaggio sul pipeline per 3.300 chilometri. Gli analisti hanno espresso dubbi sulla capacità del consor

Là dove spira il vento caldo del pianeta

Immagine
Inaspettatamente, la politica mondiale si è spostata là dove spira il vento caldo del pianeta, cioè nell'Africa del nord, dove la rivoluzione dei gelsomini dalla Tunisia ha invaso l'Egitto e altri territori dell'ex impero ottomano, sui quali l'Iran si candida ad essere il faro della rivoluzione.   Anche al-Qaeda sull'area ha i suoi progetti. Nei giorni scorsi a Il Cairo molti militanti Jihadisti sono stati fatti fuggire dalle carceri, quasi a confermare le notizie che rimbalzano da un forum integralista irakeno, con l'invito di al - Qaeda a trasformare la protesta per la democrazia in guerra santa.     " Il rischio dell'area è la presa di potere dei militari come detentori dell'ordine. Impiegheranno l'islamismo come forma di controllo delle masse, più che per convinzione propria " dice  Stefano Casertano analista politico a Televideo . Un Iran così determinato, che cerca di avere il dominio assoluto su milioni di musulmani con la

Voglia di democrazia digitale a Cuba

Immagine
Sulla scia di una democrazia digitale che sta attraversando il mondo, Cuba teme che gli Stati Uniti incoraggino il dissenso attraverso i social media come Facebook e Twitter con l'obiettivo di rovesciare il governo. Questo è quanto trapela da un video che sembra riprendere un incontro di funzionari cubani, pubblicato su siti Internet di questa settimana. Il video di 50 minuti è apparentemente una presentazione fatta da un esperto di Internet per i funzionari del Ministero degli Interni di Cuba nel giugno scorso. Il link al video ( vimeo.com ) è stato postato su diversi blog, tra cui quella di blogger cubani anti-governativi come Yoani Sanchez , e sul sito web del Miami Herald . Non è noto come il video è stato ottenuto. L'esperto, la cui identità non  è stata divulgata, ha detto che funzionari degli Stati Uniti stanno promuovendo sul suolo cubano l'uso di Facebook e Twitter, per fomentare il dissenso, come è stato fatto nelle insurrezioni in Ucraina nel 2004 e in Ir

Le catastrofi climatiche sono causate dallo spostamento dei poli magnetici

Immagine
Sebbene le attività umane sono considerate colpevoli del riscaldamento globale ( global warming) , al quale si addebita, ovviamente, anche lo scatenarsi della natura attraverso bufere di neve,  supertempeste, inondazioni, cataclismi fuori dal comune che stanno abbattendosi un po' ovunque nel mondo, sembra invece che il problema sia da addebitarsi altrove, anche se la possente industria verde è sorta sulla propoganda che tale scopo si prefiggeva. Gli scienziati e i climatologi sono stati rapidi nel cavalcare la causa del  riscaldamento globale, ma ora cominciano a sospettare un fenomeno più grande come causa principale. E dunque! Dimenticatevi il global warming , i modelli climatici e tutto l'ambaradam che la tecnologia verde si trascina dietro, e andiamo invece a rivedere, dice la Nasa ,  articoli scientifici scritti a proposito, studi di geologi che hanno individuato tracce in strati di roccia e campioni di carote di ghiaccio... che testimoniano, seppur timidamente

Minacciata la montagna sacra dei Dongria Kondh

Immagine
Minaccia sulla montagna sacra dei Dongria Kondh  Stephen Corry, direttore della ong Survival International , segue molto da vicino gli sviluppi della contrastata vicenda tra il gigante minerario Vedanta Resources e la tribù nello Stato indiano dell’Orissa, i Dongria Kondh  che lottano per la sopravvivenza e vedono minacciata la loro montagna sacra. Con la scusa dell'ampliamento di almeno sei volte delle miniere di bauxite per la raffinazione dell'alluminio, che avrebbe portato posti di lavoro nella regione, secondo due indagini indipendenti commissionate dal ministero dell'Ambiente indiano, si è concluso che i piani di   Vedanta Resources , che fa capo al facoltoso impreditore indiano Anil Agarwal, e che sta sfidando il divieto di effettuare operazioni minerarie sulla montagna sacra, sarebbero suscettibili della 'distruzione' dei Dongria Kondh .   Già lo scorso anno questo popolo tribale, venuto alla ribalta grazie al film Avatar di James Came

Allerta Canale di Suez

Immagine
Nonostante la crisi politica egiziana , le navi stanno continuando a transitare per il Canale di Suez, che rimane aperto. Diverse compagnie hanno smentito le notizie che stanno  inviando le loro navi attorno al Capo di Buona Speranza. Tra queste, la Hanjin e Maersk. Le compagnie di navigazione coreane avevano detto che erano alla ricerca di centri di trasbordo alternativi al Mediterraneo orientale a causa della chiusura di alcuni terminal egiziani, e che avevano deciso di inviare le navi attorno all'Africa piuttosto che attraverso il Canale di Suez , ma stanno ancora utilizzando il canale. Il Porto di Alessandria è ancora aperto, ma nessuno sta lavorando per il momento. Le operazioni di carico non funzionano correttamente a causa d'interruzioni del lavoro. Problemi analoghi si riscontrano nel porto di Damietta, essendo interrotto pure  Port Said .  Tanta instabilità nel Medio Oriente contribuisce notevolmente al prezzo del petrolio, che a livello mondiale si è mantenuto

Ciclone Yasi: una mezz'ora da incubo

Immagine
E' stata una mezz'ora da incubo per il quasi milione di australiani residenti lungo i 700 chilometri della costa nord orientale del nuovo continente, nella regione del Queenisland , dove ancora una volta le forze della natura hanno imperversato furiosamente, stavolta con il ciclone Yasi, di categoria di pericolo 5, la più alta, come Katrina, la tempesta che ha devastato New Orleans e superiore a quella del ciclone Tracy, che nel 1974 devastò la città di Darwin, nel nord, causando 71 morti e distruggendo il 90% delle case. Yasi si è presentato con venti a quasi 350 chilometri orari che hanno divelto tetti, sradicato alberi e abbattuto cavi elettrici causando interruzioni di corrente .  L'ultima mezz'ora è stata la più terrificante, con il rumore assordante del vento ululante... La zona colpita è costellata da decine di cittadine turistiche, dove vi operano centinaia di operatori, avendo nei pressi uno dei punti chiave del turismo dell' Australia : la Gran