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Sudan: genocidio in vista per il popolo dei Nuba

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E' soprattutto Abyei, la ricchissima area  petrolifera sudanese, contesa fra Nord e Sud, la cui  secessione avverrà il 9 luglio, il punto nevralgico della questione sudanese. Gli scontri scoppiati nella zona tra le truppe sudanesi del nord e del sud stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese e chi ne sta pagando le conseguenze più gravi è il popolo dei Nuba, che vive nella regione del Nilo Blu ma soprattutto  sui Monti Nuba, situati nel Sud Kordofan, al centro del Paese, e che copre circa 30.000 miglia quadrate, circa le dimensioni della Scozia.  Questo popolo, nonostante il tentativo storico di far parte del Sudan, è stato ampiamente messo da parte dalla società sudanese, lasciandolo fuori anche dal referendum che ha portato il Sudan meridionale a troncare il suo rapporto con il nord, che i Nuba, sono stati costretti a seguire, e che ora stanno subendo, da parte delle  milizie governative, una vera e propria pulizia etnica, una strategia di liquidazione in atto sin d

Il Mahatma Gandhi scolpito tra le rocce di Marte

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Grazie a Google Mars, il programma scientifico online con immagini dettagliate da Marte, un astronauta in poltrona dalla Terra, precisamente da Londra, l'italiano Matteo  Ianneo, mentre stava seguendo le immagini inviate dalla sonda europea Mars Express, accidentalmente ha individuato  una struttura rettangolare misteriosa sul pianeta rosso, intagliata sulle rocce, che raffigura il volto ascetico del Mahatma Gandhi, padre della nazione indiana. Sembra avere la testa rasata. Inoltre, la faccia sulla roccia ha baffi e sopracciglia, proprio come la Grande Anima indiana. Ianneo ha anche elencato le coordinate del suo ritrovamento sulla superficie marziana: 33 ° 12'29 .82 "N e 12 ° 55'51 .21" W. Così, dopo il famoso Volto che occupa un'ampia area della superficie del pianeta rosso (approssimativamente 3 km in lunghezza e 1,5 km in larghezza) , fotografato per la prima volta il 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pia

Referendum, nucleare, effetto serra e il risveglio dei vulcani

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Sebbene io sia favorevole al nucleare, forse è meglio che sia andato così il referendum, anche se ciò comporterà inevitabilmente ad un aumento dei combustibili fossili, prima che le energie rinnovabili, delle quali il governo si occuperà più largamente, possano mostrare la loro piena capacità. Ma so anche che i combustibili fossil i (gas e carbone) sono gli artefici dell'effetto serra che sta ingabbiando il nostro pianeta e ciò potrebbe causare effetti disastrosi anche nel nostro paese. Inoltre, se mi metto a pensare a quello che sarebbe potuto accadere qualora qualche mostruoso evento della natura, mai così frequenti come negli ultimi tempi, prendesse di mira il Mediterraneo, un semplice lago rispetto agli oceani... beh, un brivido mi corre lungo la schiena. Allora, mi fa essere ancora più contento che il si abbia prevalso sul no , a proposito del refrendum sul nucleare. Ora facciamo un esempio: se mettiamo a bollire sul fuoco due pentole, una grande, che rappresenta l'

Perù: la vita difficile dei figli del ghiacciaio

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Ci sono luoghi nel mondo dove accadono cose così raccapriccianti che paragonarle all'inferno in Terra è niente. Questo luogo si trova sulla Cordigliera delle Ande, in Perù, sul ghiacciaio La Ananea , a 6000 metri d'altezza, nel villaggio considerato il più alto del mondo, La Rinconada , praticamente un campo profughi: 10° in estate, meno 26° d'inverno. La Rinconada in Perù significa "il cantuccio ", un luogo in cui abbondano miniere d'oro (circa 400) sepolte tra i ghiacci. La legge orale che regola questo inferno, in cui la popolazione in pochi anni ha raggiunto oltre le 30 mila unità, è una pratica antica chiamata cachorreo . Nell'ambito di questo sistema di pagamento, i minatori per 30 giorni non ricevono la paga, solo il 31esimo giorno, considerato un giorno di vacanza, hanno la possibilità di raccogliere quel po' di metallo prezioso che li renderà, se avranno fortuna, liberi. Ma il più delle volte il risultato è scarsissimo. E a

Australia: sterminio di cammellii per ridurre l'inquinamento

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E adesso c'è chi se la prende coi poveri cammelli e pare che anche gli ambientalisti siano d'accordo. Questo perchè  questi mammiferi, ereditati dagli allevamenti introdotti in Australia per aiutare i primi coloni nel 19 ° secolo, creano gravi danni all'ambiente, mangiano piante rare, distruggono piantagioni e sono portatori di malattie, tant'è che anche le popolazioni aborigene non si ribellano alla sciagurata proposta. Il suggerimento è incluso nel "Carbon Farming Initiative" , un documento di consultazione del Dipartimento del cambiamento climatico e l'efficienza energetica. L'idea, che non è nuova per gli australiani, è nata dalla Northwest Carbon di Adelaide, una società commerciale di crediti di carbonio, che ha proposto l'abbattimento di circa 1,2 milioni di cammelli selvatici che vagano nell'entroterra e nei deserti, tra cui il Simpson Desert nel Queensland. Considerato un parassita per  i danni che procura alla vegetazione, un ca

Sveglia mondo! Aprite gli occhi voi potenti, politici, scienziati...

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L'umanità è ormai allo sbando. Perchè se così non fosse, lo stile di vita che conduciamo sarebbe di tutt'altro tenore. Quello che mi lascia sconcertato è che pure esimi studiosi, scienziati, letterati, esperti siano caduti nell'inganno che la società attuale ci propone. Noi nati nel XX secolo, guerre a parte, ma soprattutto coloro nati nel secolo XXI , dobbiamo ritenerci fortunati di aver conosciuto, usato e apprezzato le comodità che la Scienza ci ha dato. Purtroppo però, siamo talmente ingordi di queste comodità che non siamo più capaci di distinguere ma soprattutto di comprendere, che tutto quello che desideriamo e vogliamo ha un costo, un costo elevato da pagare che sta mettendo a repentaglio non tanto la vita nostra ma quella dei nostri figli e ancor di più dei figli dei nostri figli. La maggioranza di costoro, ahimè, già sta vivendo in maniera gravosa il problema del lavoro, e non saprà mai cosa potrà significare domani avere una pensione. Assistiamo impotenti

L'acqua è un bene pubblico che però...

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In base al meccanismo messo in campo nel referendum che si terrà domenica e lunedì, nessuno vieta ad una società interamente pubblica, a condizioni concorrenziali, di poter partecipare ad una gara e vincere la gestione della rete idrica di un qualsiasi territorio in autonomia e in concorrenza con un privato.  Chi vota No al referendum sull'acqua da un colpo mortale alla logica della municipalizzata in cui alligna la casta politica, facendo si che a tutti coloro che non trovano spazio nelle fila dei partiti, vengano poi affidati vari servizi pubblici, tra i quali la gestione pubblica dei servizi idrici, che verranno poi gestiti malamente. E di questi disservizi, è inutile negarlo, noi in Italia, ne siamo perfettamente a conoscenza. L'Europa chiede la copertura di tutti i costi, cioè del costo del capitale, del costo di gestione, del costo degli investimenti, anche in tariffa. Questo perchè chi paga l'acqua, cioè chi la consuma, deve contribuire ad una gestione che attr

Il vento dei gelsomini ha raggiunto la Mongolia e la Cina

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Se la rivolta nel mondo arabo è partita dalla morte di un fornaio in Tunisia, nella Mongolia interna la morte di un pastore potrebbe scatenare una rivolta senza precedenti. La Mongolia Interna cinese, dove i mongoli rappresentano solo il 20 per cento della totalità della popolazione che ammonta a 23 milioni d'individui, è attraversata sin dallo scorso 10 maggio da una rivoluzione tipo quella dei gelsomini che sta cambiando il volto dell'Africa del Nord e del mondo arabo. Ci sono state proteste in diverse città in seguito alla morte di un pastore di nome Mergen che sarebbe stato ucciso da un camionista cinese di etnia Han durante una protesta contro le attività minerarie nella loro zona. Mergen era in un gruppo di mongoli che hanno tentato di bloccare una carovana di camion che trasportava il carbone a  Xilingol. La protesta, che è iniziata spontaneamente in un impeto di rabbia per la morte Mergen, non ha finora visto esaudite le richieste di riforme politiche o l'indi

Amazzonia: si costruirà la terza diga più grande del mondo

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Paese che vai, problema energetico che trovi. Da noi c'è un dibattito in corso sull'energia nucleare, in cui una buona parte della popolazione, in vista del referendum dove è invitata a partecipare, sembrerebbe orientata a sospendere per sempre l'energia atomica. In Brasile, invece, il nuovo presidente Dilma Rousseff Vana , ha autorizzato la costruzione di una diga idroelettrica lungo il fiume Xingu, nello stato di Rondonia nella giungla amazzonica, nonostante la forte opposizione dei popoli indigeni al progetto. La nuova diga sarà la terza più grande del mondo, dopo la diga cinese delle Tre Gole, a sua volta con numerosi problemi, e la diga di Itaipu Brasile-Paraguay. La diga inonderà la patria degli indios Kayapó, costretti ad abbandonare le loro terre. Saranno alluvionati oltre 400.000 ettari della foresta pluviale più grande del mondo, soppiantando dalle 20.000 alle 40.000 persone - compresi, appunto, i Kayapó.  Le ricche risorse delle loro terre (minerali, l

Everest: una campagna per ripulirlo dai rifiuti

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Anche l'Everest, la montagna più alta del pianeta, non sfugge al peggio della civilizzazione.   Accogliendo per decenni migliaia di turisti ed escursionisti in cerca di avventure, la grande cima e la Valle del Khumbu, hanno pagato il loro pedaggio.  Lavorando per un mese, 29 alpinisti hanno portato 8,1 tonnellate di rifiuti scaricati nella regione dell'Everest sin dal 1953 a Namche, a 3.440 metri, dove 3,2 tonnellate di rifiuti, soprattutto plastica e carta, saranno smaltiti entro un mese. Il resto dei rifiuti, tra cui bombole di ossigeno, detriti di elicottero, metalli, lattine e bottiglie, saranno inviati nella capitale nepalese Kathmandu, dove,  alcuni dei materiali, saranno molto probabilmente esposti nei musei. L' Everest ha sempre avuto un certo fascino per gli alpinisti e il grande pubblico, e nel corso degli ultimi decenni, molti viaggiatori hanno fatto più viaggi nella regione lasciando sulle sue cime e nelle sue splendide vallate una montagna di rif

Il grano è vita

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Cambiamenti climatici, siccità, aumento della popolazione, prezzi dell'energia più elevati, eccessivo utilizzo di colture alimentari per produrre biocarburanti, e quindi dabbenaggine umana, avidità di molti proprietari terrieri, prezzi alimentari in subbuglio, mancanza di lavoro stanno conducendo circa un miliardo di persone a patire la fame, mentre gran parte della popolazione del mondo occidentale è sempre più obesa. Lo dice una nuova ricerca pubblicata oggi nel rapporto di Oxfam , una confederazione internazionale di 14 organizzazioni che lavorano in 98 paesi in tutto il mondo, il cui scopo è quello di trovare soluzioni durature alla povertà e all'ingiustizia Il rapporto Oxfam, chiamato " Growing a Better Future " ( Crescere un futuro migliore ) prevede che la media dei prezzi internazionali dei prodotti base, come il mais, aumenterà tra il 120 e il 180 per cento entro il 2030, e a pagarne le conseguenze saranno sopratutto le persone più povere che spendono fin

Là dove l'acqua scarseggia

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La maggior parte delle nazioni con penuria d'acqua sulla Terra si trovano in Medio Oriente e in Nord Africa, proprio in quei luoghi attualmente al centro di una storica ondata di agitazioni. Se si aggiunge poi l'aumento della popolazione e dei costi alimentari ed energetici, i guai sembrano inevitabili. Ma cosa accadrà nel mondo arabo quando l'acqua a disposizione sarà sempre meno? L'acqua è la sostanza stessa della vita, e una analisi ad alta risoluzione della maggior parte dei problemi idrici luoghi sulla Terra rivela una nuova e cruda realtà. Delle 16 nazioni che soffrono di estremo stress idrico , secondo gli analisti di Maplecroft , ogni singolo è nella regione del Mena ( Medio Oriente e Nord Africa). Il Bahrain è in cima alla lista di coloro che utilizzano l'acqua molto più di quanta ne ricevono. Altri paesi in crisi, compresa la Libia, Yemen, Egitto e Tunisia, non sono molto indietro. La Siria segue un po' più indietro, con un rischio alto ma non es

Italia: uno spreco alimentare esagerato

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Il libro nero dello spreco di prodotti alimentari nel nostro paese, frutto di una ricerca di Andrea Segrè e Luca Falasconi, entrambi docenti dell'Università di Bologna, presenta dati piuttosto sconcertanti. Difatti, secondo lo studio, si gettano via 20 milioni di tonnellate di cibo ancora consumabile che potrebbero dare da mangiare ad una popolazione di 44 milioni di persone. Lo spreco alimentare costa 12 miliardi di euro. Tutti sprecano: le industrie alimentari, i punti vendita, le famiglie. Ogni famiglia italiana getta via cibo per 454 l'anno. Sono i prodotti freschi che si sprecano in abbondanza, circa il 35% dei prodotti  acquistati: latte, uova, carne, formaggi. Mentre di pane se ne butta via il 18%, di frutta e verdura il 16% e il 10% degli affettati e dei prodotti in busta, come l'insalata. Anche le mense scolastiche sprecano: dal 13 al 16% dei prodotti alimentari. Anche i prodotti agricoli che restano nei campi sono uno spreco da non sottovalutare. Se sull

Gli Indiana Jones del futuro sono i satelliti a raggi infrarossi

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Con l'aiuto degli infrarossi, già utilizzati in altre ricerche, sono state scoperte nell'area egiziana di Saqquara, gia famosa per una vasta necropoli, 17 nuove piramidi insieme a migliaia di antiche tombe e di altre strutture edilizie. Questa fantastica impresa, che vede nei satelliti a raggi infrarossi gli Indiana Jones del futuro, è stata possibile grazie ad uno studio presieduto dall'egittologa Sarah Parcak (nella foto) e dai suoi colleghi dell'Università di Alabama, a Birmingham. L'indagine completa è stata condotta utilizzando un satellite commerciale della BBC e un altro della NASA , entrambi in orbita a 430 miglia sopra la Terra, che hanno rivelato strade e case dell'antica città di Tanis . Oltre alle 17 piramidi sono state scoperte più di 1.000 tombe, e oltre 3.100 insediamenti abitativi seppelliti sotto la sabbia ma visibili agli infrarossi. D'ora in poi gli archeologi, sempre con l'aiuto delle nuove tecnologie, potranno impegnarsi i

Che succede se una nazione insulare viene sommersa dalle acque?

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The Australian Climate Commission avverte che il livello del mare nel mondo potrebbe aumentare di 1 metro entro la fine del secolo. Nella sua prima relazione la Commissione  afferma che il pianeta si va riscaldando più velocemente che mai. Il governo australiano ha accolto con favore questo rapporto poichè è in cerca del sostegno pubblico per la sua proposta sul carbon tax , la tassa ambientale che grava sul contenuto di carbonio dei combustibili. La Commissione indirizza un forte rimprovero a coloro che mettono in dubbio che le emissioni delle attività umane siano la causa del riscaldamento global e denuncia i tentativi e le intimidazioni verso gli scienziati del clima che sostengono queste tesi. Ma cosa potrebbe accadere alla sovranità di una nazione che affonda letteralmente nell'oceano? Questa è una delle domande che cominciano a porsi in molti, specie quelle molte nazioni insulari minacciate dai livelli del mare. Negli ultimi decenni il livello dei mare è aumentato di

La via maestra del gas liquefatto

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Una volta terminato, sarà il più grande oggetto galleggiante del mondo. Stiamo parlando di una piattaforma della Shell progettata per sfruttare i giacimenti di gas naturale offshore. The Prelude Floating Liquefied Natural Gas (FLNG), che verrà costruito in un cantiere sud coreano, da prua a poppa,misurerà 488 metri di lunghezza e quando sarà completamente attrezzato (saranno utilizzati circa 260.000 tonnellate di acciaio) , coi suoi serbatoi di stoccaggio peserà la bellezza di circa 600.000 tonnellate, sei volte tanto quanto le più grandi portaerei. Posto a 200 km dalla spiaggia più vicina al largo dell' Australia, the Prelude Floating Liquefied Natural Gas (FLNG), produrrà gas dai giacimenti off-shore che sarà liquefatto a bordo, raffreddato a meno di 162 gradi Celsius, riducendo quindi significativamente il volume di stoccaggio di 600 volte. Il gas naturale liquido sarà trasportato via nave direttamente dall'impianto al cliente, piuttosto che essere liquefatto in u

Terre rare: il Giappone fa di necessità virtù

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Dopo essere stato messo in ginocchio dal colossale evento naturale che l'ha colpito lo scorso marzo, il Giappone tenta di rialzare la testa adattandosi subito alle circostanze che la nuova e drammatica realtà gli impone. Fare di necessità virtù, quindi! Ebbene, questo fiero popolo del Sol Levante, che già negli anni 70 diede prova delle sue straordinarie capacità facendo fronte in modo intelligente ad una grave crisi petrolifera, diventando in breve un nuovo leader mondiale nello sviluppo dell'industria automobilistica, sta provando di sfruttare l'interruzione nell'approvvigionamento di Rare Earth Elementi (REES), sospeso dalla Cina, leader mondiale di terre rare , con il Giappone come il più grande singolo cliente, per via di un battibecco diplomatico lo scorso anno, sostituendolo con il riciclaggio dei rari metalli. Nel lungo periodo , l'industria giapponese sta collaborando con altre miniere di REES di tutto il mondo per garantirsi un approvvigionamento pi

Il clima monitorato sulla cima più alta del mondo

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Era stata allestita nel 2008  sul colle sud da dove partono le spedizioni per l'ultimo tratto verso la conquista della cima più alta del mondo, l 'Everest . Poi le terribili condizioni meteo a quelle altitudini sull'Himalaya hanno distrutto le apparecchiature del laboratorio in alluminio e vetro a forma di piramide, realizzato dal CNR,  a 5050 metri slm. Ora, però, grazie agli alpinisti del Comitato Everest K2 CNR sono stati riparati i danni e duplicato i sensori che misurano pressione, vento, temperatura, umidità e radiazioni solari oltre a potenziare l'accumulo energetico alla trasmissione dati. Adesso la stazione meteo più alta del mondo ha ripreso a fornire le sue preziose informazioni al sistema di monitoraggio internazionale, coadiuvato dal CNR e dalle Nazioni Unite e coordinato dal Laboratorio della piramide  situato nella valle del Kunbu ai piedi del Monte Everest.  Anche nella vicina India si osservano con attenzione e preoccupazione i ghi

Balene: la brutta avventura nelle isole Ebridi

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Continua la brutta avventura di una sessantina di balene che si erano trasferite dalle acque poco profonde del lago di Loch Carnan, South Uist, nuotando verso sud, ma finendo per sbaglio tra gli scogli di un fiordo delle isole Ebridi in Scozia. I cetacei si stavano spostando in gruppo nelle fredde acque del nord Atlantico quando sono finiti troppo vicino alla costa. Le onde e le correnti hanno fatto perdere l'orientamento  a  tutto il branco, mandando in tilt il loro noto sistema di comunicazione a base di ultrasuoni, sbattendone una ventina contro gli scogli presso Loch Carnan , provocandogli vasti tagli. Adesso rischiano di morire arenandosi a riva. I soccorsi sono scattati immediatamente, coinvolgendo un gran numero di animalisti impegnati su tutto il settore nord ovest delle isole scozzesi. Anche il governo si presta al soccorso, dando in dotazione ai soccorritori un natante apposito per seguire i movimenti degli animali. La preoccupazione è che le balene ferite si spi

Un lago a forma di cuore sotto il ghiacciaio

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L'isola di Spitzbergen , a 1000 chilometri dal Polo Nord, facente parte delle isole Svalbard, Norvegia, è il luogo in cui è custodito lo scrigno per la futura umanità. Si tratta della prima banca al mondo, costruita nel cuore d'una montagna a circa 425 metri di profondità, la cui struttura è nata per resistere a qualunque catastrofe, in cui una impagabile varietà di campioni di sementi vengono conservati e utilizzati qualora la semente corrispondente sarà sparita dalla faccia della Terra. Questo per dirvi del particolare luogo di cui parliamo.  Ebbene, in questa preziosa isola, soggetta anch'essa all'aumento delle temperature ( nell'Artico quasi 2 milioni di chilometri quadrati si sono aperti al mare) , è emerso da sotto un ghiacciaio sciolto, come prova inconfutabile del Global Warming , un singolare lago, quello d i Borebukta , la cui forma a cuore, che vedete nell'immagine, tratta da Daily Mail , lascia ben sperare. Suggestivo, direi!  Fonte

Guerra alle zanzare e... attenti alle multe

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Con la bella stagione e sulla spinta dei cambiamenti climatici e della globalizzazione, arrivano le zanzare tigre , che come di consueto da circa 20 anni, trovano nel nostro Paese un habitat naturale, stavolta, portando con se un nuovo pericolo. Difatti, con la complicità di un clima sempre incerto, con schiarite e piogge, questi fastidiosi insetti prolificano a meraviglia e se le temperature dovessero aumentare, quest'anno potremmo fare la conoscenza, per chi non l'avesse già fatta, con una nuova specie di zanzara, l' Aedes aegypti , di cui in passato ne abbiamo parlato molto,  più pericolosa della zanzara tigre , la cui puntura è il miglior vettore di malattie  trasmesse all'uomo. Per questo le nostre Amministrazioni comunali hanno già avviato massicci piani di controllo e prevenzione. A Roma, per contrastare la zanzara Tigre , sono in atto  la disinfestazione nei tombini e il monitoraggio dei focolai col sistema satellitare. Inoltre, da quest'anno, con una o

Cina: quasi a secco lo Yangtze river

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Mentre tornado e inondazioni imperversano negli Stati Uniti, in Cina il mix del tempo è altrettanto variabile. Nei giorni scorsi, il vento di sabbia proveniente dal deserto dei Gob i ha invaso la citta di Weihai, nell'est del Paese, nella provincia di Shandong, rendendo necessario uno stato di allerta del vento. Ma non va meglio nel sud, dove terribili inondazioni hanno provocato frane e smottamenti e lungo la costa orientale la siccità ha ridotto il fiume  Yangtze ai livelli più bassi d'acqua dll'ultimo mezzo secolo, mettendo in pericolo la produzione di energia idroelettrica in alcune tra le più grandi dighe nel sud della Cina, tra cui la famigerata Diga delle Tre Gole , il più grande progetto idroelettrico del mondo. Circa 1.392 serbatoi nella provincia di Hubei hanno i livelli d'acqua troppo bassa per poter essere operativi, tant'è che il livello d'acqua della diga delle Tre Gole è sceso sotto 156 metri, il livello minimo affinchè possa generarsi energ

Il Mit scopre le api antiterrorismo

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Ancora una volta, lo straordinario insetto che è l'ape, indispensabile per l'impollinazione di molte piante e ampiamente allevata per la produzione del miele, che contribuisce con circa un terzo nella dieta umana, ci lascia basiti d'innanzi la loro grande utilità per noi umani. Ora si scopre che i loro piccoli pungiglioni possono anche proteggerci dagli attentati con bombe da parte di terroristi. Lo ha scoperto, come al solito, il MIT (Massachusetts Institute of Technology), dimostrando che i frammenti di proteine ​​nel veleno delle api, giustamente chiamate bombolitins , possono essere usati per rilevare le singole molecole degli esplosivi nitro-aromatici, come la TNT.  Se applicati ai sensori di sicurezza, come negli aeroporti, i bombolitins aumenteranno la sensibilità dei sensori, rendendoli molto più efficaci. In primo luogo, il team del MIT ha rivestito l'interno di nanotubi al carbonio con bombolitins ,  quindi ha poi esposto i nanotubi ai campioni d'ar

Energia dalla Luna, per non restare al buio

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Harrison H.Schmitt, il dodicesimo e ultimo uomo a mettere piede sulla luna, sostiene che le miniere di Elio sul nostro satellite risolverebbero la crisi energetica mondiale. L'ex astronauta di Apollo 17 e ex senatore americano ha un piano modesto per risolvere i problemi energetici che tanto assillano l'umanità. Secondo lui i 15 miliardi di dollari che servono per completare le centrali nucleari sul pianeta, ove molti reattori debbono ancora essere costruiti, sarebbero sufficienti a Per lui , gli Stati Uniti dovrebbero tornare sulla luna soprattutto per sfruttare le miniere in superficie di Elio 3 , il cui isotopo è molto raro sul nostro pianeta. L'Elio-3, un elemento che viene considerato alla stregua di un carburante non inquinante  del quale il nostro satellite è ricchissimo, è virtualmente assente sulla Terra e può essere prodotto solo artificialmente tramite bombardamento del Litio. L'Elio 3 è in realtà generato come sottoprodotto nelle fasi di manutenzione di a