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Africa: furti di di terra

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Disperati per gli investimenti esteri e la promessa di sviluppo, i governi africani stanno sempre più offrendo agli stranieri quello che per loro è molto caro: la loro terra. Il risultato del fenomeno noto come "land grabbing " ha visto milioni di persone sfollate, agitazioni, e povertà ancora più grande. Questo furto di terra o land rush ha avuto inizio seriamente un decennio fa, ma ha avuto un forte slancio nel 2008, con la speculazione sui prezzi alimentari tramutatosi in un aumento della fame, creando la crisi finanziaria in corso, e un aumento della domanda di biocarburanti. Il furto delle terre fa gola a investitori, governi, o società, che acquistano in leasing vaste tracce di terre coltivabili al fine di esportare i prodotti di ritorno nei loro paesi, o semplicemente per speculazione finanziaria. Il fenomeno è più diffuso è nell'Africa sub-sahariana, così come in Brasile e in Russia, e i paesi esteri maggiormente coinvolti nel rivendicare la terra sono Cina,

Tensione nel Mediterraneo orientale tra Cipro e Turchia

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Il Mediterraneo, già al centro dell'attenzione mondiale per la forte discrepanza che caratterizza i popoli che abitano sulle sue coste sia a nord, nel vecchio continente che a sud, nel nord Africa, rischia di diventare protagonista di un ennesimo braccio di ferro tra Turchia e Cipro, in una disputa sull'energia che potrebbe danneggiare ulteriormente l'offerta travagliata di Ankara di entrare nell'Unione Europea, cosa che non disturberebbe la Francia contraria all'ingresso della Turchia nel blocco europeo. Dopo il rifiuto di Nicosia di fermare le trivellazioni in collaborazione con lo stato d'Israele, alla ricerca di giacimenti di gas al largo delle coste, il premier turco Erdogan ha detto che molto presto Ankara inizierà le sue prospezioni nel braccio di mare della Repubblica turca di Cipro, nella parte settentrionale dell'isola, entità riconosciuta solo dalla Turchia, mentre non intrattiene rapporti diplomatici con il resto di Cipro, Stato membro dell'

Scie chimiche, nuove armi di distruzione di massa?

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Appena l'altro giorno sul post  "Fuga in massa di specie animali verso il Polo " ho ricevuto il commento di alcuni lettori, uno dei quali ha  accennato alle scie chimiche, uno degli argomenti assai dibattuti su Internet che però non trova sbocchi nei cosidetti mass media ufficiali (televisione, giornali...), definendoli strumenti in grado di modificare il clima. Corrado, questo è il nome del lettore, ha scritto "...  come persona di scienza e come docente rifiuto categoricamente questa enorme menzogna che serve a mascherare un intervento umano molto più tremendo e criminale, ovvero l'uso di armi climatiche (HAARP et similia) per modificare il clima su vasta scala e delle scie chimiche che agiscono in sinergia con le onde elettromagnetiche (diffuse appunto dalle stazioni di antenne HAARP e simili) " Un paio di giorni dopo, sul terrazzo della mia abitazione, ho guardato il cielo e con mia grande meraviglia ho visto tracciato un reticolato quasi perfetto

Spitsbergen, la mecca petrolifera della Russia

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Il vasto territorio della Russia si estende su terra e mare, e anche in terre straniere. In una fetta di Norvegia, nell'arcipelago delle Svalbard, c'è l'isola di Spitsbergen, scoperta dal navigatore olandese Willem Barents che la battezzò, appunto Spitzbergen (Montagne aguzze). Sull'isola la Russia gode di diritti speciali per l'attività industriale sin dai tempi del periodo sovietico e dopo il crollo dell'URSS, la zona è diventata ancora più importante per la Russia. Agli occhi occidentali, la statua di Lenin che incombe ancora sulla città di Barentsburg è un monumento alle fallite ambizioni sovietiche. L'insediamento, un tempo fiorente comunità mineraria, è in uno stato pietoso. Eppure, dietro la sua facciata degradata si può vedere una scritta dipinta sul muro che i russi non la stanno lasciando, anzi intendono tornarvi. Gli insediamenti russi su Spitsbergen hanno l'erba verde a causa di diversi carichi di terra nera portata in loco dalla Siber

Ci vorrebbe più sincronia a questo mondo!

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Ci sono masse di popolazione mondiale che già dalle prossime generazioni saranno costrette a muoversi verso luoghi dove c'è l'acqua da bere e il cibo da mangiare. E queste sono cose che già si sanno. Si sapeva che bastava fare qualcosa di più per portare la nostra democrazia occidentale in quei paesi fortemente a rischio e noi l'avremmo fatalmente conquistati senza fare guerre preventive. Ma questo non è stato fatto. Tutto questo poichè la sincronia della nostra esistenza sul pianeta procedeva a più velocità, veloce come un treno in Occidente, andante come una bicicletta nei paesi emergenti e lenta come una lumaca in quello che resta del mondo. (Un po' come l'Euro a due velocità. Forte in Germania e nei paesi del nord Europa, debole nei paesi che affacciano sul Mediterraneo, Francia a parte ma Italia compresa). Abbiamo pensato che il tempo di questi popoli lenti fosse uguale al nostro tempo, e non è così! Abbiamo pensato che loro fossero dei nostri contemporanei

Fuga in massa di specie animali verso il Polo

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Sembra che la gigantesca catastrofe mondiale, scaturita dal global warming, sia così sgradevole che impedisce alle persone lungimiranti di dover dire, perchè previsto, come in realtà stanno le cose. Sappiamo cosa ci aspetta, sappiamo che ci avviamo ai 3° di aumento di temperature del pianeta. Corrono i ghiacci sull'artico, sciogliendosi sempre più velocemente, mentre migliaia di chilometri più a sud, diverse specie animali si mettono in cammino, stanche di vivere in ambienti che non li sfamano più e nei quali non riescono più a riprodursi. Quello che ci aspetta è uno sconvolgimento gigantesco, rispetto al quale quello che sta accadendo ora ci sembrerà un'inezia. Le temperature sempre più alte costringono gli animali a spostarsi sempre più verso nord. E questo lo si sapeva, anche se non è chiaro se ciò dipende dalle attività umane o dai cicli climatici cui il nostro pianeta è soggetto. Almeno da 40 anni gli scienziati osservano il fenomeno, ma ora le recenti migrazioni stann

La lenta agonia del lago Orumiyeh

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La minaccia di una catastrofe ecologica planetaria sta per abbattersi sul terzo lago salato del mondo. Dopo la tremenda agonia del lago d'Ara l, situato tra Kazakistan e Uzbekistan, è la volta del lago Orumieh, il più grande lago del Medio Oriente, nel nord-ovest dell'Iran, nella parte dell'Azerbaijan, che per responsabilità del governo di Teheran,e con lo zampino del global warming, priverà la regione di importanti risorse ittiche e turistiche, lasciando sul terreno milioni di tonnellate di sale e di sabbia salata che i forti venti presenti nel luogo trasporteranno nei campi agricoli distruggendo raccolti e ogni forma di vita.  Ovvia la protesta di migliaia di manifestanti nelle settimane scorse a Tabriz e Orumiyeh, duramente represse dal governo iraniano, come mostrano molte pagine su Facebook. Il movimento verde invita gli iraniani a manifestare per la sopravvivenza del lago e in solidarietà con il popolo azerbaijano, allo stadio Azadi di Teheran nella giornata di oggi

Crisi economica: con la pancia piena si protesta meno

La corsa verso la sicurezza economica, verso investimenti anche di tipo speculativo, va ad impattare anche i prezzi di materie prime, quelle che davvero servono per la vita di tutti i giorni. Ad esempio, quelle alimentari, dove ci sono stati degli aumenti molto forti che hanno creato anche gendi sommovimenti politici nel mondo. Con le Borse in continua altalena di titoli si stato in molti Paesi sempre più a rischio, c'è un mercato che agli investotori fa sempre più gola, quello delle materie prime. Non tanto il petrolio, troppo esposto ai cicli economici, si consuma di più quando l'economia cresce e di meno quando arriva la crisi, quanto quello delle cosidette break commodities,  ciò che serve per la prima colazione e che è utilizzabile dappertutto: materie prime come cereali, zucchero, riso e thè, beni di cui nessuno, nemmeno i Paesi in via di sviluppo, riesce a farne a meno: troppo essenziali e quindi per definizione sicuri. L'allarme, un paio di settimane fa, l&

Spazio, allarme rifiuti

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Dopo il Great Pacific Ocean Garbage Patch la montagna di plastica nell'Atlantico , capace di provocare effetti disastrosi e i rifiuti sulla montagna più alta del mondo , adesso l'a llarme degli scienziati della Nasa va alla spazzatura spaziale,  che galleggia in  orbita e che ha raggiunto un livello critico  e potrebbe provocare danni fatali ad astronavi e satelliti, la quale essendo cos ì veloce potrebbe danneggiare una nave spaziale anche solo con piccoli detriti di vernice La NASA stima che una nube di detriti orbitali della Terra contiene più di 20.000 pezzi grandi come una palla da softball e più di 500.000 più grande di una biglia.   Questi numeri stanno crescendo a dismisura. Nel 2009 , ad esempio, un satellite russo e un defunto Iridium, un satellite Usa per le comunicazioni si sono scontrati tra loro e hanno prodotto almeno altri 2.000 pezzi di spazzatura spaziale.               Ad allertare l'ente spaziale, uno studio del National Research Council (pu

Sangue libico

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Giovani libici, che siano berberi delle montagne, islamici, ragazzi di città poco importa, purchè riescano a sconfiggere il male che sta logorando un Paese che si avviava lentamente ad essere moderno ma che un tiranno crudele, malvagio, vanaglorioso come pochi ce ne sono stati nella storia dell'umanità, sta conducendo inesorabilmente alla rovina totale. Migliaia di giovani che hanno dato la vita per stanare questo serpente il cui unico scopo è quello di mantenersi in vita mandando avanti i suoi uomini utilizzando il denaro che ha accumulato in più di 40 anni di potere. Un uomo che definire tale è un azzardo, abituato a servirsi delle vite altrui come fossero soldati giocattoli, disprezzandoli finanche, specie se sono di colore. Un uomo avido, vanesio, amante delle vita e dei bagordi che si è sempre creduto un Dio in terra e che merita una fine, per quanto nei canoni della giustiza, miserevole.  Peccato però che sinora, anche se i ribelli libici hanno invaso la roccaforte di Muamm

Crisi economica: addio, vecchio continente!

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Sulle recenti sommosse di Londra che hanno visto tanti giovani scendere nelle piazze molti dicono che hanno trovato una scusa per rubare, che non è una protesta e che sono dei ladri. Giovani, insomma, non animati da una passione ne da un motivo, ma d'un qualcosa fine a se stessa Questa generazione di adolescenti pensa di non essere compresa nei ranghi e pensa che saccheggiare sia un modo divertente per ribellarsi. Ma ad un certo punto bisogna trarre delle conclusioni. Bisogna capire la differenza tra spingere al limite  e oltrepassarlo quel limite. Le sommosse di Londra e delle altre città inglesi, più che quelle avutesi in Nord Africa e in Siria, sono un triste risvolto della cultura occidentale alle prese con la crisi del debito che continua a mordere. Certamente le sommosse sono  state commesse per lo più da criminali ma allo stesso tempo ciò che è accaduto ha sollevato delle istanze sociali di cui doversi occupare. La pensa così anche un giovane londinese impiegato nell

O ci mettiamo tutti a sfasciare vetrine, oppure...

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O ci mettiamo tutti a sfasciare vetrine, negozi, centri commerciali con mazze da baseball, catene, spranghe, dando fuoco a automobili, cassonetti dei rifiuti, motorini e quant'altro, con l'unico scopo di distruggere ogni cosa che ci capita a tiro, guereggiando con le forze dell'ordine che hanno l'ingrato compito di riportare l'ordine, o ritorniamo in noi e affrontiamo meno nervosamente la questione. Nel primo caso, quello che ci aspetta è solo la distruzione di ogni cosa, il baratro che ci risucchia nel vortice di una violenza senza fine che apparentemente sembra giustificabile, o altrimenti affrontiamo il problema di petto e lo risolviamo con i mezzi che questa società ci mette a disposizione: comunicazione e mercati . Io sono per quest'ultima ipotesi. Viviamo in una società capilistica, probabilmente con qualche difetto, visto che, da come si può vedere in questa crisi economica, sono i mercati a comandare più che gli uomini volenterosi. Quanto accaduto

Shanghai si prepara a ricevere il tifone Muifa.

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La Cina ha avvertito i residenti e allertato i centri di soccorso d'emergenza a prepararsi a ricevere il potente tifone Muifa che si sta dirigendo verso la costa orientale densamente popolata. E' previsto che il tifone Muifa possa colpire la Cina nel tardo pomeriggio di oggi e già domani, domenica, potrebbe abbattersi furiosamente su  Shanghai, la città più commerciale della Cina con una popolazione di oltre 23 milioni di abitanti. Il sito web del quotidiano Shanghai Daily avverte i residenti di prendere le dovute precauzioni, La tempesta si muove con venti a 163,2 km/h, e dovrebbe intensificare nell'avvicinamento alla costa, con fortissime piogge, mentre il sud è invece immerso in una morsa di calura. Più di 9.000 navi da pesca sono state richiamate a rientrare nei porti delle province di Zhejiang e Fujian mentre ai funzionari responsabili dei centri di soccorso della regione è stato detto di prepararsi per disperdere i loro materiali. Il quartiere generale

Cura miracolosa nella foresta della Tanzania

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Un ex pastore della Chiesa Evangelica Luterana in Tanzania è diventato un grande guaritore spirituale. Il suo nome è Ambilikile Mwasapile, ha 76 anni, vive nel Samunge Village, nella zona Loliondo, e già nel 1991 aveva sognato di curare senza capire esattamente come fare. Ma il 26 agosto dello scorso anno il sogno si è avverato, stavolta con dovizie di particolari e delucidazion su quanto doveva essere fatto. Da quel momento il vecchio pastore ha iniziato il trattamento senza alcun tipo di pubblicità, ma erano le persone guarite a fargli una pubblicità schiacciante. Loliondo, che si trova nelle terre ancestrali Maasai nella parte settentrionale della Tanzania, lungo la frontiera comune con il Kenya, è sempre stato un centro di conflitti è ora è un rifugio di cura. Il guaritore miracoloso ha attirato nelle ultime settimane una gran folla di persone in cerca di guarigioni fuori dagli ospedali medici. I pazienti sono ora in fuga dall'ospedale convenzionale apprestandosi a

Il disco d'oro terrestre oltre il Sistema Solare

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Nel 1977 quando vennero lanciati i Voyager 1 e 2 dovevano durare 5 anni e visitare Giove e Saturno . Trentaquattro anni dopo sono ancora al lavoro. Il Voyager 1 ora è a 17 miliardi e mezzo di chilometri dal nostro pianeta e sta per lasciare i confini del Sistema solare per addentrarsi nell'ignoto spazio interstellare. A bordo, la sonda porta un disco su cui sono incisi i suoni della Terra, i simboli della nostra civiltà. Il contenuto del disco sono stati selezionati per la NASA da un comitato presieduto dal celebre Carl Sagan della Cornell University ed i suoi soci:  116 immagini sono state immesse sul disco utilizzando la tecnologia analogica. Immagini e una varietà di suoni naturali, come quelli prodotti dal soffiare del vento, tuoni, uccelli, balene, pioggia, cani, battiti cardiaci, risate, e molto altro ancora. A questo sono stati aggiunti diverse selezioni musicali di diverse culture ed epoche: 90 minuti di musica! Tutto, da Bach (3 volte) a Chuck Berry . La Germania

Siria, a quando l'intervento militare?

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Sebbene la comunità internazionale tentenni, l'intervento militare in Siria non è una possibilità remota. Lo ipotizza il ministro degli esteri britannico, dando voce ad una situazione che è degenerata oltre ogni limite e ha fatto si che dopo l'Italia, anche la Germania chieda l'intervento delle Nazioni Unite. Anche la Russia, il cui veto, unito a quello della Cina, ha sin qui impedito che le nazioni Unite adottassero una risoluzione più ferma nei confronti di Bashar al Assad, ha fatto sentire la sua voce definendo inaccettabile l'uso della forza contro i civili.  Il giorno dopo il massacro di Hama ,  avvenuta alla vigilia del Ramadan , dove i carri armati sono entrati all'alba sparando 4 colpi al minuto travolgendo uomini e barricate, e dove le migliatrici hanno falciato la folla lasciando a terra anche donne e bambini, la situazione sta portando il paese alla guerra civile. Hama , città simbolo della rivolta siriana e già teatro nel 1982 di una cruenta r

Archeobatteri negli oceani: grande fonte di gas serra

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Negli oceani c'è una fonte di gas serra, organismi unicellulari molto primitivi, i cosiddetti archeobatteri (Archaea) , che rappresentano il 35% dei batteri degli oceani. Questi batteri primitivi sono già riconosciuti come dissipatori di grandi quantità di metano negli ecosistemi bentonici ecosistemi bentonici (costituiti da tutte le specie animali e vegetali che vivono ancorate a fondi duri, all’interno dei sedimenti o che si muovono in prossimità del fondale) . E' il risultato di uno studio americano pubblicato su "Science ". Gli archeobatteri producono quantità significative di ossido di azoto (più degli altri batteri marini ) digerendo l'ammoniaca di cui si nutrono. La scoperta è stata fatta in laboratorio.     L'ossido di azoto è uno dei gas responsabili della distruzione dell'ozono in atmosfera. Gli organismi che vivono negli oceani ne producono il 30%.    Immagine: jackevolv.wordpress.com

E' l'E-Cat l'invenzione che potrebbe risolvere i problemi energetici del mondo?

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Il "catalizzatore di energia" (E-Cat) è un dispositivo che è stato segnalato da due scienziati italiani in grado di risolvere i problemi energetici del mondo per mezzo di una reazione di fusione nucleare. Andrea Rossi e Sergio Focardi hanno recentemente sostenuto lo sviluppo di un dispositivo (il "catalizzatore di energia" o "E-Cat") in grado di produrre energia utile da reazioni di fusione nucleare a bassa temperatura. Se fosse per lavorare come riferito, l'E-Cat sarebbe una vera rivoluzione non solo nella scienza, ma anche nella vita quotidiana. Avremmo un semplice dispositivo in grado di produrre un sacco di energia a basso costo senza generare fenomeni di inquinamento significativi e potremmo dire addio alla crisi energetica e al riscaldamento globale. Purtroppo , ci sono seri dubbi su queste affermazioni. Nella figura sopra (da un lavoro di Peter Ekstrom ) si vede uno dei problemi con la E-Cat: il filo del vapore prodotto dal disposi

Somalia: le strade della morte

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Ritorniamo su questo argomento perchè è davvero  inconcepibile che tutto ciò accada nel XXI secolo. Il mondo non può permettersi di stare a guardare quello che accade nel Corno d'Africa , dove la carestia che ha colpito la regione si aggrava sempre più. Ieri a Roma Josette Sheeran, direttore esecutivo del United Nations World Food Programme (PAM) ha detto in una conferenza stampa che la combinazione di catastrofi naturali e conflitti regionali ha colpito più di 12 milioni di persone. Tutti i centri in grado di distribuire cibo sono sopraffatti e il campo di Dadaab in Kenya, che è stato costruito per 90.000 persone ora ne ospita 400.000. Vogliamo verificar e, dice la Sheeran, che le forniture sono presenti lungo la strada, perché alcune di queste stanno diventando le strade della morte, dove le madri si trovano a dover abbandonare i loro figli che sono troppo deboli per affrontare il viaggio o che sono morti lungo la strada. I più colpiti, come sempre, sono donne bambini,

Congo e Ruanda: il ritorno dei gorilla nel loro habitat naturale

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Per lungo tempo il grande bacino del fiume Congo è stato protagonista di conflitti terribili che hanno causato tra Ruanda e Zaire milioni di morti. Ora, per fortuna, vige un periodo di tranquillità e questi paesi stanno collaborando affinchè, grazie alla loro natura particolare, possa rinascere un turismo di qualità. Per cui, adesso, il problema dei cacciatori di frodo, che approfittando dei disordini del passato hanno potuto praticare un maggior bracconaggio oltre che distruggere l'habitat della foresta e sequestrare i gorilla di montagna (ne sono rimasti circa 700 ) , viene affrontato in maniera più convincente. Un grande risultato è stato quindi il salvataggio di 6 orfani di gorilla femmina di età compresa tra 5-8 anni, sottratti ai bracconieri e curati in una struttura temporanea in Kinigi, Ruanda.  Tutti questi giovani gorilla sono stati vittime del bracconaggio e hanno perso i loro gruppi o famiglie. In una straordinaria collaborazione di conservazione tra Ruanda e Repub

Hubble scopre una quarta luna attorno a Plutone

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Il telescopio spaziale Hubble ha scoperto una piccola quarta luna in orbita intorno al pianeta ghiacciato Plutone. Il telescopio spaziale era alla ricerca di anelli attorno allo stravagante pianeta ai margini del nostro sistema solare, quando si è imbattuto su una piccolissima luna, con un diametro stimato di 8 a 21 miglia, a cui è stato dato il nome provvisorio P4, come la loggia segreta di cui si parla tanto in Italia. La più grande luna di Plutone è Caronte, con 648 miglia di diametro, seguite dalle altre due lune, Nix e Hydra, grandi all'incirca da 20 a 70 miglia di diametro. " Trovo singolare che le telecamere di Hubble ci hanno permesso di vedere un oggetto così piccolo in maniera così chiara ad una distanza di oltre 3 miliardi di miglia (5.000 milioni km) " ha dichiarato Mark Showalter del SETI Institute di Mountain View, in California, che ha guidato questa programma di osservazione con Hubble. L'osservazione di Hubble fa parte dei lavori in corso a so

Drammatica cattura di un leopardo selvaggio nel Bengala

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Un leopardo selvaggio che ha dilaniato 11 persone in uno scontro feroce con gli abitanti di un villaggio indiano è morto dalle ferite riportate da armi da taglio dopo la cattura. Il ringhiare del leopardo maschio adulto si è scagliato contro la gente del posto e i funzionari della polizia forestale, mentre cercavano di guidarlo verso un santuario di fauna selvatica nell'ovest del Bengala. La gente del villaggio ha tentato di scacciarlo con coltelli, pietre e bastoni, ma il gattone selvatico è riuscito a ferire sei abitanti del villaggio, un poliziotto e quattro guardie forestali, prima di essere colpito con una pistola tranquillante. Kanchan Banerjee, guardia forestale del  Sukna Wildlife Range, ha dichiarato: "L'animale si è avventato su una guardia forestale quando cercava di tranquillzzarlo, ferendolo gravemente per poi dileguarsi dal luogo per rifugiarsi nei cespugli in fondo. del villaggio". Poi il leopardo è andato su tutte le furie costringendo gli abitan

Una carestia senza precedenti infierisce sul Corno d'Africa

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Una grave siccità , la più grave degli ultimi 60 anni, secondo le Nazioni Unite, ha colpito due regioni della Somalia meridionale, il Bakool meridionale e Lower Shabelle. Entrambe le regioni sono sotto il controllo dei militanti di Shebab, legato ad Al-Qaeda, che ha concesso l'ingresso degli aiuti umanitari. Le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia in Somalia, con molte altre regioni a rischio nei prossimi mesi nel Corno d'Africa a causa della siccità che colpisce più di 10 milioni di persone. Migliaia di somali sono fuggiti per cercare rifugio nella vicina Etiopia e Kenya, dove nel solo campo profughi di Dadaab, il più grande al mondo, ne arrivano 1400 al giorno. Attualmente Dadaab ospita circa 380.000 persone, quattro volte in più della sua capacità originale. La fame sta minacciando quasi 4 milioni di persone, soprattutto bambini. Ogni giorno ne muoiono 6. Servono oltre un miliardo di dollari per far fronte alla carestia. I paesi colpiti in tutta la r

Alla ricerca del corpo di Bin Laden

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Qualcuno, sembra un ricco saudita, ha contattato sabato scorso Bill Warren, imprenditore e cacciatore di tesori sommersi che si è messo in testa di recuperare il corpo di Osama Bin Laden nei fondali del mare Arabico, per offrirgli la bellezza di ben 20 milioni di dollari per finanziare la sua impresa. Quest'uomo ha detto a Warren che "il suo popolo pagherà 20 milioni di dollari per il corpo di Bin Laden di modo che possa essere seppellito in terra". L'uomo, che Warren ha descritto come avente un forte accento arabo, ha detto che lo richiamerà in settimana per comunicargli i dettagli, ma non prima di avere ottenuto una nave e l'elettronica necessaria per l'impresa. Warren ha fatto dei controlli servendosi di una donna che lavorava con l'Agenzia di Sicurezza Nazionale durante l'era di George Bush la quale gli ha detto che l'uomo che l'ha contattato è probabilmente un saudita o una persona dallo Yemen che ha parlato a nome della famigl