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La spazzatura dello tsunami giapponese viaggia verso la California

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Il risultato di ciò che ha causato il terremoto in Giappone di 11 mesi fa, si sta lentamente muovendo verso la California. Tutto quello che abbiamo visto nelle immagini in televisione, cioè case spazzate via dallo tsunami assieme a ponti, alberi, suppellettili e oggetti vari, stimato in 25 milioni di tonnellate di spazzatura si sta muovendo attraverso l'Oceano Pacifico in direzione della California. L'immane spazzatura non va di fretta, sta facendo un giro lento. Si pensa possa giungere sulle coste californiane non prima del 2014. Questo secondo quanto afferma l'oceanografo  Curtis Ebbesmeyer. La spazzatura che lo tsunami ha riversato in mare sta viaggiando a circa 7 mph; ma se un buon vento la colpisce, potrebbe viaggiare fino a 20 mph. Tutto quello che si muove nelle acque non rappresenta solo un mucchio di spazzatura, ma vi sono i resti della vita di tante persone. Persone reali che vivevano nelle case e guidavano le vetture che ora galleggiano nel mare. E come s

Geopolitica: la chimera del Trans-Afghanistan project

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Quando Michael Moore nel suo film del 2004 "Fahrenheit 9/11 " affermò  che la motivazione degli Stati Uniti per la guerra in Afghanistan non si trovava negli attacchi al World Trade Center e al Pentagono, ma nel desiderio di costruire un gasdotto che va dal Caspio, attraverso l'Afghanistan al Pakistan, forse non aveva tutti i torti. Moore sottolineò che i dirigenti della società americana Unocal avevano incontrato una delegazione di leader talebani nel 1997 per discutere della pipeline, prima che un contratto nelle perforazioni del Caspio fu assegnato a  Dick Cheney-led Halliburton . A seguito di una verifica dei fatti vien fuori che Unocal si ritirò dal progetto dopo gli attacchi di Al Qaeda nelle ambasciate del Kenya e della Tanzania del 1998, e senza dubbio con grande delusione di Moore, nessuna azienda americana è stata coinvolta in tutte le proposte della pipeline in Afghanistan nei dieci anni successivi all'11 settembre. Tuttavia, come affermò Moore, l&#

Great Pacific Garbage Patch: scene da un mondo alieno

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I soggetti delle fotografie di Mandy Barker che sembrano creature di un altro mondo sono in realtà molto più banali. Si tratta, infatti di reti da pesca abbandonate, bottiglie per detergenti liquido, bottiglie di plastica, spazzolini da denti, tubetti di dentifricio, una enorme zuppa di detriti di plastica sospesi in acqua sotto la superficie del  Great Pacific Garbage Patch , la più grande discarica del mondo di plastica che galleggia nell'Oceano Pacifico, che ha dimensioni inimmaginabili. Detriti che nell'insieme creano queste strane scene aliene. Ma anche se gli oggetti in questa foto non sono vivi, sono ancora pericolosi. La plastica si disintegra nel mare in piccolissimi frammenti, alcuni dei quali raggiungono dimensioni di singole molecole che finiscono inevitabilmente nello stomaco dei pesci e conseguentemente nella catena alimentare. Ovunque la spazzatura viaggia uccide la vita dell'oceano. Altre immagini QUI  su  io9.com Auspicandomi che mi venga conc

Gran Bretagna, la patria dei grandi parchi eolici off-shore

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Il Regno Unito ha aggiunto una grossa fetta di energia eolica off-shore al suo già notevole portafoglio da quando il suo Walney wind farm nel Mare d'Irlanda,  al largo della costa di Cumbria,  è andato online questa settimana.  L'azienda dispone di 102 turbine  Siemens, ciascuna con una capacità di 3,6 MW,  per una capacità complessiva di 367 megawatt, che danno al Regno Unito un totale di oltre 1,5 gigawatt di potenza installata in mare aperto. Per costruire l'intera struttura del parco eolico sono stati spesi oltre 1,58 miliardi di dollari.   Walney wind farm  è una joint venture tra  DONG Energy , (50,1%), SSE (25,1%) e OPW (24,8%). DONG Energy detiene circa il 30 per cento di tutta la potenza eolica offshore in Europa. Walney wind farm  è stato realizzato in un modo innovativo nel suo finanziamento, essendo il primo parco eolico off-shore del Regno Unito a ricevere investimenti da un consorzio olandese di fondi pensione, OPW, e dal fondo azionario Ampere Equity

Neve, gelo e vento schiaffeggiano l'Italia

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Così, per la giornata di oggi, che per il nostro Paese dovrebbe essere "la madre di tutte le nevicate" (Roma in particolare) tutto si è fermato. Questo è sintomatico di un Paese poco abituato ad un clima del genere, che mette in evidenza la fragilità di tutto il sistema Italia. Ecco allora la Buriana, la classica bufera di neve portata dal gelido vento di Nord-Est proveniente dalla lontana Siberia, il "Burian" appunto, responsabile del vortice gelido e bianco cui il nostro Paese è coinvolto da giorni. Una caduta di aria fredda che viene dalla Siberia e che di solito spira verso la Cina,  ma che in questo caso si dirige verso ovest perchè c'è un ponte molto grande di alte pressioni. Così, l'alta pressione delle Azzorre e l'alta pressione siberiana s'incontrano, si fondono insieme facendo si che la bassa pressione passa sotto le Alpi, ed ecco servite le nevicate. Un altro fenomeno legato alle tempeste di neve è il blizzard , il vento siberiano ch

Maldive: un ex presidente con gli attributi

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Lo vanno a prendere dentro un negozio, lo stanano nel retrobottega, dopo che Un tribunale penale ha emesso mandati d'arresto per lui e il suo ex ministro della difesa, ma le accuse contro di loro sono poco chiare, ha detto un alto funzionario delle Maldive del Democratic Party (MDP). Quello che fino a qualche giorno fa aveva ricoperto il ruolo di Presidente, il primo ad essere eletto democraticamente  alle Maldive, diventato famoso per il consiglio dei ministri tenuto sott'acqua per lanciare l'allarme sull'innalzamento del livello del mare in quest'arcipelago, finisce così, spintonato in strada dagli agenti. Per fortuna la moglie e i figli di Mohamed Nasheed si sarebbero già rifugiati nello Sri Lanka. L'ex presidente dell'arcipelago dell'Oceano Indiano delle Maldive attendeva gli arresti nella sua casa da giovedi, giurando di rimanere e combattere contro il governo che lo ha spodestato con un colpo di stato, con la connivenza della polizia e dei

Gazprom, il lupo vestito di verde

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Il 29 novembre 2011, il consiglio di amministrazione di Gazprom rilascia una insolita dichiarazione circa la preoccupazione del fatto che " la produzione di gas shale è associata a significativi rischi ambientali, in particolare al rischio di contaminazione delle acque superficiali e sotterranee con i prodotti chimici applicati nel processo di produzione. Questo fatto ha già provocato il divieto di sviluppo e produzione di gas shale in Francia. "  Questa è una conferma delle dichiarazioni rese dal presidente della compagnia, Alexander Medvedev nel 2010. Come mai Gazprom è l'unica azienda di gas al mondo che ufficialmente è contro lo sviluppo di gas shale ?  Secondo alcuni osservatori, che si definiscono amanti delle teorie della cospirazione, questo fatto è alquanto inusuale e fa pensare che almeno una di queste teorie si sta avverando. Ciò è vero soprattutto con quelle che riguardano la Russia, quando l'uso dell'argomento ambientale viene predicato da ce