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Parliamo di energia geotermica

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PARLIAMO DI ENERGIA GEOTERMICA L' energia geotermica è una fonte ecologica rinnovabile. Non è del tutto immune però al rilascio di gas a effetto serra nell'atmosfera. Tuttavia, il tasso delle emissioni associate alle centrali geotermiche sono molto più basse delle emissioni di carbone. Gli impianti geotermici emettono circa 5% di anidride carbonica, 1% del biossido di zolfo, e meno dell'1% del protossido di azoto emessa da una impianto a carbone di dimensioni uguali. Alcuni tipi di impianti geotermici producono emissioni quasi zero. Può, pertanto, svolgere un ruolo importante nel mitigare il cambiamento climatico globale. LA NOTIZIA Ethiopian Electric Power (EEP) e Toshiba Corporation hanno firmato un partenariato globale per lavorare su l'energia geotermica e la costruzione di centrali elettriche. Le due parti hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per collaborare a questo progetto. EEP  è ora impegnata nello sviluppo delle risorse geoterm

I 10 Paesi al mondo eccessivamente smodati nell'utilizzo dell'energia

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La prossima volta che usate la macchina per andare al supermercato, pensate a quanta energia si consuma su base annuale. E'ampiamente dimostrato che sono gli occidentali i peggiori consumatori di energia del mondo. Solo gli americani , che costituiscono il 5 per cento della popolazione mondiale, utilizzano il 20 per cento di energia, mangiano il 15 per cento di carne, e producono il 40 per cento di spazzatura. Gli europei e i popoli del Medio Oriente difficilmente vinceranno qualche premio per la conservazione di energia. Tuttavia, mentre alcuni dei colpevoli sono pressoché evidenti, altri potrebbero invece sorprendervi.  Una nota per le cifre : sono stati usati chilogrammi di petrolio equivalente (KOE) pro capite, che si riferisce alla quantità di energia che può essere estratta da un chilogrammo di petrolio greggio. "Koe pro capite" può essere utilizzato per confrontare energia da varie fonti, tra cui i combustibili fossili e fonti rinnovabili . I nu

Giappone: energia rinnovabile in sosta temporanea

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Mentre la produzione di energia pulita è in aumento, la rete nazionale  non è in grado  di farvi fronte.  Due utility giapponesi, responsabili di circa un quinto della potenza della nazione, stanno lottando per integrare l'energia solare e l'energia eolica nelle loro reti. Okinawa Electric Power e Shikoku Electric Power hanno seguito Kyushu Electric Power, che da energia a quasi 9 milioni di clienti residenziali e business nell'isola meridionale di Kyushu, in una sorta di temporanea sosta per i progetti sulle rinnovabili. La decisione delle tre utility nipponiche rischia di minare la spinta del Giappone di espandere la fornitura di energia rinnovabile. Un forte contrasto con lo sforzo da parte dei responsabili politici che invece vogliono promuovere e incrementare l'energia rinnovabile. Le grandi aziende di servizi del Giappone sono recalcitranti al programma di governo, che offre alle aziende che forniscono queste fonti di energia il diritto di praticare prezz

Energia solare: la Russia che non ti aspetti

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In uno dei paesi più ricchi di idrocarburi al mondo potrebbe non essere necessario sviluppare fonti alternative di energia, invece la Russia,  nonostante le condizioni climatiche e le ricche riserve naturali, lo sta facendo nelle aree più remote della sua vasta nazione. Recentemente la Repubblica di Altai della Siberia, ha aperto la più grande centrale solare del Paese. L'impianto di Kosh-Agachskaya (immagine a destra) , che ha una capacità di 5 megawatt (MW), sarà il primo di cinque impianti fotovoltaici che saranno installati nella regione entro il 2019. Anche altre regioni hanno iniziato a progettare e costruire i propri impianti fotovoltaici. Il progetto, che ha un prezzo di oltre 5 miliardi di rubli (135,000,000 di dollari) , porterà una potenza solare totale ad Altai pari a 45 MW. Il nuovo impianto sarà situato nella steppa di Chuyskaya , che ha un livello di irraggiamento - la quantità di energia presente sulla superficie della terra - pari al Sud Europa. Tuttavia,

Vertice sul clima di New York: speriamo non siano solo chiacchiere

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Che non sia mai che al Vertice sul clima di New York,  le proposte che si vanno facendo restino "le solite chiacchiere" .  Anche se sarà poi il Summit di Parigi  del novembre 2015 a determinare l'andamento della società. L'alta tensione che si vede per le strade di New York, dove sono scese migliaia di persone per protestare contro un modello economico che spinge verso un aumento della produzione senza limitare l'inquinamento, è solo una minima parte di quello che potrebbe accadere qualora, in tutto il mondo, milioni e milioni di persone, giovani soprattutto, si riversassero per le strade delle loro città a  manifestare duramente in contestazioni che finirebbero inevitabilmente in un grande sfacelo. Allo stato delle cose i gas serra non accennano a diminuire: 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica saranno riversati in atmosfera, più  2,3 % rispetto al 2013.  Stati Uniti, Cina e India sono i peggiori trasgressori. Per la prima volta, le emiss

New York: si apre il vertice sul clima mentre il mondo...

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In concomitanza con l'apertura del vertice sul clima delle Nazioni Unite che si apre oggi a New York, il cui arduo compito per i 100 e più leader mondiali che parteciperanno (ci sarà anche il nostro presidente del Consiglio Renzi, reduce dalla Silicon Valley, straordinario incubatrice d'idee e anche di risultati economici) , sarà quello di trovare il modo d'invertire la tendenza delle emissioni inquinanti, gli scienziati hanno annunciato che, rispetto al passato, il 2013 è stato emesso più inquinamento di carbonio nell'aria a livello globale, soprattutto da parte di Cina, Stati Uniti e India. L'anno scorso le emissioni cinesi sono cresciute del 4,2 per cento. Secondo i nuovi rapporti scientifici, l'anno scorso il mondo ha pompato 36,1 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nell'aria da combustione di carbone, petrolio e gas. Questo è di 706 milioni di tonnellate, pari al 2,3 per cento in più, rispetto all'anno precedente. Le emissioni di a

Imponente marcia su Manhattan apre il Vertice sul clima di New York

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Si apre domani al Palazzo di Vetro dell'Onu a New York il vertice sul clima delle Nazioni Unite In un mondo in preda al caos climatico, dove siccità, tempeste, inondazioni, minacciano costantemente il pianeta, bisogna agire subito. Questo chiedono le centinaia di migliaia di persone che marciano per le variopinte strade intasate del centro di Manhattan, questo pretendono centinaia di migliaia di persone nelle piazze di circa 2700 città in tutto il mondo. In tutti i continenti è nata una mobilitazione spontanea: da Delhi alle campagne della Nuova Guinea, da Rio de Janeiro a Berlino, da Roma a Parigi. Al summit parteciperanno dai 12 ai 160 Paesi, con capi di stato e di governo, ma già la macchina degli ambientalisti si è messa in moto a Manhattan, con una marcia epica, la " People's Climate March ", la più imponente di tutte, organizzata da più di 1200 imprese: sindacati, gruppi religiosi, scuole, associazioni ambientaliste. Per circa 2 miglia alla marcia ha p

Trasporto urbano ? E' la chiave per fare un gran passo avanti

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Inquinamento nelle città: modificare il trasporto urbano è la chiave per fare un gran passo avanti Il trasporto urbano è la fonte più in rapida crescita di emissioni di carbonio e nel 2010 ha rappresentato circa 2.300 megatoni di CO2, quasi un quarto di tutte le emissioni di carbonio prodotte in tutte le parti del settore dei trasporti. Il passaggio dal trasporto urbano su auto verdi, a piedi, in bicicletta può ridurre le emissioni di anidride carbonica di ben 1.542 megatonnellate (1700 megatoni) entro il 2050. Mentre ogni parte dell'economia globale in un modo o nell'altro si riversa sul green, basterebbe risolvere il problema dei grandi ingorghi nelle città del mondo con meno sacrificio e più guadagno. Specie per la salute. Se  le città continuano a crescere, in particolare nelle economie dei Paesi in via di sviluppo, queste emissioni sono sulla buona strada per raddoppiare nei prossimi 35 anni. Rendendo più agevole andare a piedi, in bicicletta, prendere l'

Ebola, l'arma batteriologica che incute paura

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Avevo letto le prime notizie sull'Ebola in Guinea il 30 marzo ma non mi aspettavo certo una diffusione così rapida e forse un uso batteriologico del virus. Quella che sembrava una notizia di poco conto è invece diventata un'emergenza globale. Si sa che in Africa, la salute è poco curata (mancano le strutture) e quindi si corrono questi pericoli. La Guinea è uno dei paesi più poveri del mondo, nonostante abbia vaste ricchezze minerarie non sfruttate, con una economia stagnante, una disoccupazione giovanile al 60 per cento e un range di 178 su 187 paesi come Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite. La maggior parte dei casi sono stati registrati nel sud della Guinea, ma la malattia si è diffusa nella capitale Conakry. Il virus tropicale - descritto anche come " squalo molecolare", conduce alla febbre emorragica, causando dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea e, nei casi più gravi, insufficienza d'organi e sanguinamento inarrestabile. L'

Teniamo d'occhio le nostre coste

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A Baywalk, lungo Roxas Boulevard a Manila, i tifoni trascinano dietro tonnellate di rifiuti in balia di forti onde. La stessa cosa accade in altre zone costiere. Attraverso la negligenza e l'indifferenza dell'uomo, la spazzatura ha ormai invaso di scarti i nostri mari, così che si crea il caos tra le creature marine. In  mezzo   all'Oceano, nel Pacifico settentrionale, a circa mille miglia dalle Hawaii, vi è un enorme agglomerato di spazzatura chiamato The Great Pacific Garbage Patch . Si tratta di una raccolta di rifiuti marini . La spazzatura varia da bottiglie di vetro e lattine in alluminio per rifiuti sanitari. La stragrande maggioranza dei detriti marini è di plastica. Secondo i rapporti, gli scienziati hanno raccolto fino a 750.000 pezzi di plastica in un solo chilometro quadrato del Great Pacific Garbage Patch. Questa è la ragione per cui un gruppo di persone ha iniziato una campagna per ripulire le zone costiere. E' un piccolo sforzo rispetto a

Blue economy: a che punto siamo ? ( 3 )

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Blue economy nella Ue e in Italia La sostenibilità è un elemento chiave della politica marittima della UE. Sfruttati in modo sostenibile i nostri mari e gli oceani hanno un potenziale enorme per promuovere l'innovazione, contribuendo alla crescita della economia marina in tutta Europa. Le stime parlano di creazione di un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro entro il 2020 in Europa.  L'idea non è male. Se il target verrà centrato potremo approfittare di mari e oceani sani che danno un lavoro sostenibile a tanti giovani. Se non ci si riesce, potremmo mettere questa preziosa risorsa a rischio e la UE non avrà saputo sfruttare la nuova economia blu. Ma io, che penso positivo, dico che andrà bene: la politica marittima è ora una parte essenziale del lavoro collettivo dell'Unione europea. Immigrazione compresa! (eppoi...non si possono più sentire notizie che parlano di naufragi, morte e disperazione... Quando ascolteremo dai media argomenti diversi, che parlano di

La buona notizia: il buco di ozono si è ristretto

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A volte, con molta comprensione, basta poco per trovare la soluzione che ci vuole. Quando questo avviene, il mondo può davvero stare insieme ed evitare una catastrofe ambientale prima che sia troppo tardi. Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite ritiene che strato di ozono che protegge la Terra sta restringendosi,  iniziando a recuperare - dopo molteplici sforzi nel 1980 per eliminare gradualmente i CFC  (clorofluorocarburi) - sostanze chimiche che sono state ampiamente utilizzate nei frigoriferi e condizionatori  d'aria. Queste sostanze chimiche hanno già mangiato un enorme "buco" nello strato di ozono sopra l'Antartide, e il danno si è subito diffuso più a nord.  Ma l'emergenza resta il riscaldamento globale, che andrebbe affrontato con la stessa urgenza. La ricostruzione dello strato di ozono che protegge la terra dalle radiazioni ultraviolette del Sole è a buon punto, grazie all'azione concertata contro i gas distruggi -ozono ", si legge nel r

Sempre più emissioni inquinanti...

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Il disequilibrio della natura sta complicando la nostra vita sulla Terra. La minore capacità del nostro pianeta di assorbire la biosfera, cioè l'insieme delle zone della Terra in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita, ha portato all'aumento progressivo di emissioni di anidride carbonica, facendo registrare l’aumento più incisivo dell’ultimo trentennio: un livello record nel 2013 di anidride carbonica, con conseguenze potenzialmente devastanti. Deforestazione e acidificazione degli oceani limitano la capacità della biosfera di reagire alle emissioni delle attività umane. " Sappiamo, senza alcun dubbio, che il nostro clima sta cambiando e sta diventando più estremo a causa delle attività umane, come la combustione di combustibili fossili ", ha detto Michel Jarraud della U.N.’s World Meteorological Organization.  " Dobbiamo invertire questa tendenza riducendo le emissioni di CO2 e di altri gas ad effetto serra su tutta la linea ",