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Visualizzazione dei post da novembre, 2009

MIRAS, lo strumento che controlla il circolo dell'acqua sul nostro pianeta

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Come l'uomo che, grazie alla tecnologia, è in grado di controllare il proprio corpo per conoscerne lo stato di salute, e porvi possibilmente, rimedio, anche il nostro pianeta abbisogna di strumenti sempre più sofisticati per controllare il suo stato di salute. Il SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity) dell 'ESA , lanciato dal cosmodromo di Plesetsk nel nord della Russia, il 2 novembre, ha portato in orbita uno di questi sofisticati strumenti. Si chiama MIRAS (Microwave Imaging Radiometer using Aperture Synthesis) , ed è un radiometro interferometro a cui spetta il compito di elaborare la mappa dell'umidità del suolo e la salinità degli oceani. Questo per renderci più edotti sulla conoscenza dell'importante ruolo svolto dalle due variabili che regolarizzano il ciclo Terra e Acqua sul nostro pianeta . Dopo l'accensione, MIRAS sta lavorando splendidamente con tutti i sottosistemi chiave, tra cui ricevitori, fibre ottiche e unità di correlazione.   MIRAS lavora

I geladas, cosa sono?

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Le Semien Mountains sono considerate un patrimonio dell'umanità. Esse si trovano in Etiopia settentrionale, a nord est di Gondar. Le sue montagne, costituite da altipiani separati da valli, sono le più aspre montagne del continente africano. Ebbene, in alta montagna, che può raggiungere oltre i 4600 metri, i ricercatori hanno potuto studiare più da vicino come sono fatti i geladas , scimmie stravaganti, con la criniera dorata, che la scienza ha ampiamente trascurato. I geladas vivono isolati in grandi branchi sulle torreggianti cime del Simien dell'Etiopia settentrionale. Alcuni ricercatori hanno tentato di studiarli sin dal 1970, ma la fame, gli sconvolgimenti politici della regione, hanno spesso reso impossibile proseguire. " Quasi nessuno ha sentito parlare dei geladas ", dice Giacinta Beehner , antropologo biologico dell'Università del Michigan, che sta studiando la specie da oltre un decennio. A suo dire queste specie di scimmie "vampire"

Trovata la vita oltre 300 metri sotto il fondale oceanico

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A proposito di Juan de Fuca , apprendo or ora da InterpuntoNet , che un nuovo studio ha scoperto sotto il fondale oceanico una miriade di microorganismi che vive in fratture di antichi basalti nella profondità della crosta terrestre. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science , ancora una volta si è spinta nel regno ostile di un ambiente così remoto da rendere impossibile immaginarvi il prosperare della vita. La fase sperimentale è stata svolta al largo delle coste dell'Oregon, vicino alla cresta Juan de Fuca, da scienziati dell'Oregon State University e di molte altre istituzioni. In una crosta che risale a 3 milioni e mezzo di anni fa, almeno 300 metri sotto il fondo dell'oceano, i ricercatori hanno rilevato movimenti di acqua tiepida attraverso le fratture del basalto. L'acqua è risultata priva di solfati ed estremamente arricchita in ammonio, segno evidente di attività biologica in un luogo sottomarino sottoposto ad alte pressioni e così lontano dal

Il sequestro di CO2 nel sottosuolo sta dando buoni risultati

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Per fortuna che,    mentre la politica chiacchiera la scienza non dorme. Già, perchè se la politica si affanna a comprendere o si defila, in merito ai grandi temi ambientali che stanno sconvolgendo la nostra epoca, ci sono scienziati che continuano indefessi nel loro lavoro alla ricerca di soluzioni efficaci che possano aiutarci ad eliminare, in qualche modo, l'enorme massa di anidride carbonica che ci circonda e che respiriamo. Questo nobile compito tiene coinvolti anche i ricercatori dell' Idaho National Laboratory's Center for Advanced Energy , i quali stanno mettendo a punto una strategia per disinnescare le emissioni di CO2 che il mondo produce. La loro idea è d' iniettare il gas ad effetto serra che non va in atmosfera (ad esempio, piuttosto quello emesso dalle ciminiere delle centrali elttriche che da automobili e aerei) , in profondità, dove reagirebbe con le rocce e rimarrebbe sepolto per migliaia di anni. Gli scienziati del CAES (Center for Advanced E

Syngas, la futura produzione di energia pulita

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Sembra che degli scienziati della Columbia University , abbiano trovato il modo di ottenere combustibile pulito dal carbone. Ciò avverrebbe intrappolando milioni di tonnellate di anidride carbonica, impedendo che entri nell'atmosfera della Terra. Gli scienziati hanno adottato un processo definito "gassificazione ", già usato per pulire i materiali sporchi prima che siano usati per generare elettricità o per essere trasformati in energia rinnovabile. La tecnica prevede il riscaldamento di materia organica per la produzione di una miscela di idrogeno e monossido di carbonio, denominata syngas (immagine a lato: syngas production ), noto anche come gas di sintes i può essere bruciato per produrre elettricità o trasformato in combustibile liquido come il gasolio. Per scoprire come rendere il processo più efficiente, i ricercatori guidati da Marco Castaldi, dell'Earth and Environmental Engineering della Columbia University , (si è cimentato in questo studio anche

Idrogeno come energia pulita? Forse, ci siamo!

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Come si sa, l'idrogeno non esiste allo stato naturale. Bisogna produrlo e di conseguenza bisogna usare altre energie per ottenerlo. Ma non si possono usare le energie fossili, altrimenti inquinerebbero ma se si usa energia pulita se ne ottiene poca quantità. Ecco allora che un team di ricercatori della University of Tennessee, Knoxville , e dell' Oak Ridge National Laboratory ha scoperto che il meccanismo interno della fotosintesi può essere isolato da certi tipi di alghe e, se accoppiato con un catalizzatore di platino, è in grado di produrre una quantità costante di idrogeno , se esposto alla luce. Il team, guidato da Bruce Barry ritiene che - attraverso il processo di fotosintesi con cui l'energia solare viene trasformata in energia chimica - può far funzionare come energia pulita e sostenibile, la fonte d'idrogeno. Articolo intero in inglese su www.sciencedaily.com/ immagine: il professor €chos.com

Vertice FAO: Jacques Diouf batte cassa

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La terra può nutrire tutti, ha detto papa Benedetto XVI , in occasione dell'apertura del vertice Fao sulla sicurezza alimentare, a Roma. Sì, anche quel miliardo e 20 milioni di persone che ogni giorno non sanno come sfamarsi. Opulenza, sprechi e negligenza, tra i poveri, che forse dovrebbero aprire di più gli occhi, e tra i ricchi, che non hanno compreso che l'unico sistema per "sdebitarsi" coi paesi poveri del mondo, che hanno saccheggiato, usato, corrotto... l'unica cosa da fare e di sbrigarsi ad aiutarli in maniera seria, poichè è inamissibile che " la fame boia " uccida un bambino ogni sei secondi . Specie se poi si pensa al costo degli sprechi che si fanno nel mondo occidentale. Ad esempio, ogni famiglia italiana getta nella spazzature almeno 50 euro di cibo, il 10 % della spesa annuale. Nella spazzatura finisce soprattutto carne, pane, pasta, frutta e verdura. Se poi vi aggiungiamo anche quanto sprecano i supermercati, i ristoranti, i fast food, i

L'aqua sulla luna c'è veramente... adesso via tutti su Venere

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Venera -D Sx Una "significativa quantità" di acqua ghiacciata è stata trovata sulla Luna. Lo ha annunciato la Nasa dopo che la sonda L-Cross (Lunar crater observation and sensing satellite) aveva lanciato un missile proiettile Centaur contro il cratere Cabeus nel Polo Sud lunare, alla ricerca di possibili riserve di acqua. L'analisi spettrografica della nuvola di detriti provocata dall'impatto del missile ha confermato la presenza di acqua allo stato ghiacciato. La missione è la prima dei rinnovati programmi della Nasa che prevedono di riportare l'uomo sulla Luna entro il 2020. Anche se per Obama, la missione avrà un ritardo sui tempi propiziati. Ora, il prossimo obiettivo prevede una nuova missione sul pianeta Venere: Venera-D , un progetto ambizioso, targato Russian Space Research Institute (IKI ) ed altri Paesi, tra i quali forse gli Stati Uniti, il cui lancio è previsto per il 2016.

Avvistato un iceberg gigante al largo dell'Australia

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Un iceberg gigante della grandezza di sette campi da calcio galleggia al largo dell'Australia. Il blocco di ghiaccio, che misura circa 2.300 metri di lunghezza, con una profondità stimata di oltre 1.000 metri, ha provocato grande scalpore quando è stato avvistato dagli esperti, sulla remota Macquarie Island. " Non ho mai visto niente di simile - abbiamo guardato l'orizzonte e si vedeva solo questa gigantesca isola galleggiante di ghiaccio ", ha detto il biologo marino Dean Miller. Neal Young, un glaciologo dell' Australian Antarctic Division ha aggiunto che la sommità della lastra potrebbe rompersi in decine di piccoli iceberg e muoversi in direzione della Nuova Zelanda, causando un possibile rischio nei trasporti. Secondo lui l'iceberg si è staccato da quello più grande circa nove anni fa. " Se le tendenze attuali del riscaldamento globale dovessero continuare aspettiamoci di vedere più iceberg e grandi banchi di ghiaccio che si spezzano in mille parti

PANORAMICA SUI REE (rare earth elements)

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I REE (rare earth elements ) sono gli ultimi elementi presenti nella tavola periodica degli elementi. Il termine REE, diventato noto, perlomeno nel campo geologico, deriva dal fatto che i minerali che contengono questi elementi insoliti erano abbastanza rari nel 1787, quando il tenente Carl Axel Arrhenius, scoprì in una cava nel villaggio di Ytterby, Svezia, un minerale nero, lo ytterbite (noto anche come gadolinite) . L'interesse per i REE, da parte di una società tecnologica come la nostra, che ne fa un uso smodato, è in grado di sostituire il potenziale economico finora espresso per lo più dall'oro e dai diamanti. Negli ultimi dieci anni o giù di lì, l'utilizzo dei metalli rari è aumentato considerevolmente, portando a dura prova le forniture. In realtà, ci si comincia già a preoccupare di quando il mondo potrebbe affrontare una carenza che sta salendo oltre le 40.000 tonnellate annue. Queste "terre rare" sono elementi fondamentali in molti processi indust

Materiale tossico sulla Platinum-II, in India

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L'India ha bloccato l'ingresso di una nave della marina statunitense, ferma in un cantiere di demolizione della costa occidentale dell'isola, citando preoccupazioni ambientali e di inquinamento. Il ministero dell'ambiente e delle foreste ha detto che dopo una ispezione la Platinum-II è stata trovata con materiale tossico a bordo. Ci sono anche timori che la nave sia stata portata in India, con documenti falsi. La nave ha raggiunto le acque indiane il mese scorso, ma non le è stato dato il permesso di attraccare sino a che l'indagine non è completa. Da questa parte della costa dello stato del Gujarat, sono migliaia le navi provenienti da tutto il mondo che attendono di essere smantellate. Un team di esperti ha ispezionato la nave il 19 e 20 ottobre , presentando la sua relazione al Ministero il 26 ottobre. Sembra che la nave abbia violato l' US Toxic Substances Control Act . Una nota del ministero dell'Ambiente al Gujarat Maritime Board asserisce che vi so

Grosso impianto di energia del moto ondoso a Victoria, in Australia

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La Ocean Power Technologies , società leader nel campo delle energie rinnovabili, ha ricevuto una sovvenzione pari a 66,5 milioni dollari da parte del governo australiano per un progetto destinato ad essere uno dei primi a produrre energia dalle onde su vasta scala. OPT , con sede nel New Jersey, quotata in Borsa sia negli Stati Uniti che a Londra, realizzerà un impianto di 19 megawatt, quanto basta per alimentare 10.000 abitazioni, previsto per la seconda parte del 2010. Ocean Power Technologies utilizza boe galleggianti guidate da un generatore elettrico, il quale produce energia convogliata attraverso un cavo sottomarino per raggiungere terra. Il progetto, al largo della costa di Victoria, è effettuato in collaborazione con Leighton Contractors , un'impresa mineraria australiana. Il governo sta cercando di generare il 20 per cento di energia elettrica del paese da fonti rinnovabili entro il 2020 e la sovvenzione concessa a Ocean Power è una parte dei finanziamenti destinati

L'uragano Ida fa chiudere i rubinetti di gas e petrolio nel Golfo del Messico

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Le armate della Natura sono di nuovo in azione, flagellando qualsiasi cosa sbarri loro il passo. mentre la gente spaventata prende d'assalto i centri commerciali per rifornirsi di pile, torce elettriche, telefoni cellulari, caricabatterie, generatori, chiodi e martelli... tutto quel che occorre per affrontare l'emergenza. Già, l'uragano Ida, per ora una tempesta di categoria 2 , ha mietuto 124 vittime, in seguito a inondazioni e frane, nel El Salvador . Adesso sta scatenando la sua ira sull'isola del Nicaragua , dove 2000 persone sono state costrette ad evacuare. Molti sono senza energia elettrica. Con venti a 120 km orari l'uragano Ida si sta muovendo verso nord-ovest a 9 km / h e il Messico è il suo obiettivo. Ida può scaricare fino a 20 centimetri di pioggia nel paese. Compagnie petrolifere statunitensi stanno chiudendo la produzione e preparano a far evacuare i lavoratori dal Golfo. La Louisiana Offshore Oil Port (nell'immagine) , il solo il terminale ne

Guardarsi dall'aria interna delle nostre case...

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La qualità dell'aria nelle abitazioni, uffici e altri spazi interni sta diventando un problema grave per la salute, in particolare nei paesi sviluppati, dove le persone trascorrono gran parte del loro tempo (oltre il 90%) in casa. Sorprendentemente, in alcune zone della casa, l'aria interna sembra essere 12 volte più inquinata dell'aria esterna. Inquinanti dell'aria interna provengono da pitture, vernici, adesivi, arredamenti, abbigliamento, solventi, materiali da costruzione, e persino dall'acqua del rubinetto. Un lungo elenco di composti organici volatili o COV (tra cui benzene, xilene, esano, eptano, decano, tricloroetilene (TCE), e il cloruro di metilene) , hanno dimostrato di causare malattie nelle persone che sono esposte negli spazi interni. Malattie gravi come asma, nausea e malattie croniche, compreso il cancro, la riproduzione, lo sviluppo, e disturbi respiratori, tutti sono legati alla esposizione COV. Questi inquinanti nocivi che respiriamo all'int

Sistema israeliano per risparmiare le perdite di acqua...

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Uno studio della banca mondiale del 2006 ha evidenziato quant'acqua ci sia nel mondo che si disperde nel sistema prima che raggiunga le abitazioni. Questo, in gergo, si chiama " non-revenue water " " acqua del non-reddit o" - programmi di utilità che fanno - è proprio il caso di dirlo - acqua da tutte le parti, i cui sprechi ammontano a 14 miliardi dollari sull'intero mondo, ogni anno. Gran parte di questo enorme buco lo si deve ad una manutenzione insufficiente e a tubi obsoleti, spesso marci. La maggior parte delle perdite si hanno nei pæsi in via di sviluppo, con strutture antiquate e difettose, dove si disperdono ogni giorno 12 miliardi di galloni (45 milioni metri cubici) , abbastanza per servire quasi 200 milioni di persone. Il problema è inoltre endemico nei paesi industrializzati, dove lo spreco, per ragioni d'altro genere, con acqua in abbondanza, è enorme. Per esempio, l'ente per la salvaguardia dell'ambiente (EPA) valuta le perdite d

Alluminio, il metallo che ci porta nello spazio

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Scienziati della Purdue University hanno preparato un nuovo propellente solido con risultati esplosivi. Il carburante, una combinazione di nano-alluminio e ghiaccio, è un nuovo tipo di razzo a carburante ecologico tipo propellente solido, che potrebbe un giorno essere utilizzato in missioni nello spazio. Con il bisogno di minimizzare il consumo di carburante a bordo, è stato testato con successo un piccolo razzo che ha raggiunto 1.300 metri con sette centimetri di nano alluminio e ghiaccio. In meno di un secondo il razzo aveva accelerato a circa 200 miglia all'ora. Il nuovo carburante potrebbe essere usato nelle missioni sulla luna o su Marte, riducendo drasticamente la quantità di carburante a bordo. " In teoria è possibile ottenere temperature molto elevate utilizzando alluminio e acqua, ma la cinetica sarebbe così lenta e sarebbe difficile da bruciare realmente per far funzionare il razzo " ha detto Steven Son, professore della Purdue University in Indiana, che h

Argleton, la città di Google

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In un racconto di qualche tempo fa l'avevo chiamata Googletown , la città di Google, frutto della mia fantasia. Ma ora, la fantasia diviene realtà, poichè, a quanto pare, Google Earth sta pensando d'inventarsi una città. Il luogo individuato da Google Maps dovrebbe essere Argleton nel Lancashire , nel nord ovest dell'Inghilterra, in mezzo ai campi vicino all'autostrada M58, appena a sud di Ormskirk e grazie alle meraviglie della tecnologia informatica ha anche il suo proprio codice di avviamento postale. Per ora Argleton è una 'città fantasma' che appare su Google Maps, ma in realtà non esiste. Google non sa bene come la città sia entrata nel suo database. Il Telegraph suggerisce che in "Argle " echeggia la parola "Google ", mentre il nome della città fantasma è inoltre un anagramma "del G non reale" e "non grande". Una cosa è certa, prima o poi, su questo pianeta, un'altra bella città, probabilmente unica n

Confermata la creazione di un nuovo oceano nella Great Rift Valley

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E ' stato a lungo ipotizzato che il Great Rift Valley , in Africa orientale, sarà un giorno interamente scisso per far posto, quindi, ad un nuovo oceano. Difatti, nel 2005 una massiccia spaccatura lunga 35 miglia ruppe il terreno del deserto in Etiopia. All'epoca alcuni geologi credevano che la spaccatura fosse l'inizio di un nuovo oceano, in grado di smembrare in due il continente africano. Ebbene ora, secondo uno studio pubblicato sul " Geophysical Research Letters ", scienziati provenienti da diversi paesi hanno confermato che i processi vulcanici al lavoro sotto il Rift etiopico sono quasi identici a quelli in fondo agli oceani del mondo (si pensi Mid-Atlantic Ridge ) , e la spaccatura, probabilmente darà l'inizio ad un nuovo mare. Un giorno quella frattura diventerà completamente un nuovo oceano. Articolo completo su www.sciencedaily.com Immagine: www.ethiopianreview.com

La fine della pampa di Nazca, dovuta alla deforestazione

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Il misterioso popolo a cui si attribuisce l'incisione dei giganteschi disegni * della pampa di Nazca, che creano figure di strani animali disegnate sull’altopiano, e visibili solo dall'alto, ha causato la sua improvvisa scomparsa per mezzo d'una sequenza di eventi antropici, che hanno portato alla loro "catastrofica" fine attorno al 500 AD. Questo, secondo uno studio dell'archeologo Alex J. Chepstow-Lusty, del French Institute of Andean Studies in Lima, coautore del documento in questione, assieme alla rivista Latin American Antiquity. Sembra che questa teoria sia stata avvalorata dallo studio dei resti di una specie particolare di pianta,il huarango ( algarrobo ) , molto utilizzata da questo misterioso popolo, che li ha rimossi dalle valli per far posto all'agricoltura . Il huarango è un albero che può vivere oltre i 1.000 anni, fissa l'azoto in maniera notevole, ed è stato un importante fonte di cibo, foraggio, legname e combustibile per la p

La Grande Moschea di Djenné

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IN GIRO PER IL MONDO La Grande Moschea di Djenné , progettato dall'architetto Ismaila Traoré, capo della corporazione dei muratori di Djenné, è stata costruita tra il 1906 e il 1907, su un basamento a forma rettangolare con mattoni di fango essiccati al sole, che sono tenuti insieme da malta di fango e intonaco di fango. Le pareti variano di spessore fra i 16 e i 24 centimetri, a seconda della loro altezza. Le mura massicce sono necessarie per sopportare il peso della struttura alta e anche per fornire l'isolamento dal calore del sole. Durante il giorno, le pareti riscaldano gradualmente dalla parte esterna, mentre la notte, si raffreddano di nuovo. Il corridoio di preghiera della moschea, con novanta colonne di legno che sostengono il soffitto, può contenere fino a 3000 persone. Ciò aiuta l'interno della moschea a rimanere fresco per tutto il giorno. La grande moschea inoltre ha delle aperture sul del tetto con con tappi in ceramica. Queste protezioni, fatte dalle donne

H1N1, questo subdolo virus

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Un visitatore, particolarmente sgradevole ed inopportuno, quest'anno aleggerà come un avvoltoio sull'annuale Hajj, il pellegrinaggio ai luoghi santi dell'Islam. Quest'anno, la settimana dello Hajj inizia il 25 novembre. Il minaccioso ospite, presente ma non invitato, reca con se la sindrome influenzale del virus H1N1 , che tanti danni sta provocando nel mondo. Anche se l'influenza da virus A/H1N1 , la cosiddetta suina, è meno pericolosa di quella stagionale, la propaganda che sta montando ogni giorno sta creando grande angoscia nella popolazione mondiale: la gente non si raccapezza più di fronte l'immane massa d'informazioni che viene data, resta perplessa e comincia a chiedersi come mai si permette ai media, ai giornali, ai governi di gettare panico tra la gente con notizie mirate a creare il terrore. E mentre nelle teste di milioni di persone nascono mille dubbi, salgono le vendite e i profitti dei giornali e delle case farmaceutiche, che vendono più vac

El Nino 2009, un fenomeno atmosferico che fa paura

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Studi e monitoraggi compiuti attraverso analisi delle maree, satelliti e sistemi informatici fanno temere che, a cavallo tra il 2009 e il 2010, le condizioni climatiche nell'Oceano Pacifico rispecchino quelle del 1997-98, quando El Nino causò danni enormi in mezzo mondo. El Nino è un'anomalia atmosferica, che consiste in un forte, ma naturale riscaldamento delle acque superficiali nella fascia tropicale del Pacifico, al largo di Ecuador e Perù, che dispensa inondazioni e cicloni ad alcuni, ma siccità e incendi ad altri. E' così forte e potente che quando soffia è capace di sconvolgere gli equilibri del pianeta e far rallentare la rotazione terrestre. L'anomalia insorge quando le correnti da sud non intervengono a raffreddare le acque superficiali dell'Oceano, ampliando la zona in cui la temperatura aumenta e contribuendo a invertire la pressione atmosferica tra Asia e Sud America, con forti alterazioni sul clima. Di norma, esso ha una durata d'una ventina di gio