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Si apre tra poche ore la Conferenza sul clima di Bonn (COP23)

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Un rapporto diffuso dall'amministrazione Trump, in tema di cambiamenti climatici, consta di ben duemila pagine di diagnosi atte a certificare un aumento medio delle temperature globali di un grado negli ultimi 115 anni e la malattia, per le 13 agenzie federali che l'hanno preparata, sono l'attività umana e in particolare le emissioni dei gas che provocano l'effetto serra. Lo si vede dall'aumento dei fenomeni meteo estremi:  gli oceani  riscaldati alimentano la furia di uragani e cicloni senza precedenti in tutto il mondo. Incendi, ondate di caldo e siccità, innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacci, che già minaccia, dati alla mano, molte zone costiere degli Stati Uniti. Il rapporto prescrive anche la cura: una significativa riduzione delle emissioni ma gli Stati Uniti, per ora, hanno intrapreso un'altra strada. uscendo dall'Accordo di Parigi firmato nel 2015, proprio per questo. In questo periodo dell'anno le nazion

E' cominciata l'era afosa...

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L'incertezza del futuro del nostro pianeta dipende soprattutto dall'uomo e i pericoli di tutto questo li stiamo vedendo ormai da qualche anno. Calamità naturali devastanti, uragani, fenomenti atmosferici anomali che diventano normali, lunghi periodi di siccità e rischio d'innalzamento dei livelli dei mari che potrebbero cancellare intere zone costiere nel mondo. A pochi giorni della XXIII Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, che si terrà a Bonn a partire dal 6 novembre, il cui principale obiettivo é tradurre in azioni concrete i punti dell'accordo di Parigi del 2015... uno studio pubblicato dal World Meteorological Organization (WMO) rivela dati sconcertanti sulla concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera del 2016. Dati mai visti, una crescita esponenziale che ha stupito persino i ricercatori: un aumento del 50 per cento superiore alla media degli ultimi 10 anni. Questo impressionante aumento delle temperature ha avuto tra i res

Il riscaldamento globale nell'immaginario collettivo

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PRIMA PARTE Nell'immaginario collettivo il riscaldamento globale è dominato dalla paura dell' aumento del livello del mare, dai mari gonfi e burrascosi che sommergono intere città costiere. Ciò ha sopraffatto la nostra capacità di panico climatico che ha occluso la nostra percezione di altre minacce, molto più vicine. Il livello dei mari in aumento è senz'altro una brutta cosa, ma la fuga dalla costa non basta. Infatti, in assenza di un significativo adeguamento al modo in cui miliardi di esseri umani condurranno la loro vita, già sul finire di questo secolo parti della terra diventeranno probabilmente inabitabili e altre parti terribilmente inospitali. Anche se i nostri occhi sono addestrati, abituati al cambiamento climatico, non siamo in grado di comprendere la sua portata. Questo inverno, una serie di 60, 70 giorni con gradi più caldi del normale hanno determinato la cottura del Polo Nord , fondendo il permafrost dalle parti delle Isole Svalbard, in Norvegia,

Antartide: lo scenario climatico che desta grande preoccupazione

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Uno sguardo sul mondo che cambia oggi torna in Antartide , anche perchè è questo il luogo del pianeta dove sia le correnti oceaniche che le grandi piattaforme di ghiaccio sciolto che avanza, sono da considerare fattori più rilevanti per tentare di comprendere meglio i delicati meccanismi che muovono gli elementi della Natura e il cambiamento climatico. Quando si parla di cambiamento climatico, l'Antartide è il luogo del pianeta che più desta preoccupazione, soprattutto a causa dell'enorme quantità di ghiaccio che contiene, sufficiente a causare, teoricamente, circa 200 feet (oltre 60 metri) di innalzamento del livello del mare, se si sciogliesse. Lungi dal pensare che ciò accadrà presto. Eppure, parti più piccole potrebbero essere destabilizzate, e capire come la calotta antartica reagirà ai futuri cambiamenti climatici è una grande priorità per gli scienziati. Una chiave importante del problema è nello studio delle lastre di ghiaccio, che sono grandi, le piattaforme

Cambiamento climatico: l'innalzamento degli oceani misurato dall'alto

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Una nuova visualizzazione basata su dati satellitari dal 1992 mostra che la media del livello degli oceani sta aumentando di 3,2 mm l'anno. La Nasa , l'agenzia spaziale statunitense, si sta concentrando con più risorse alle indagini sull'innalzamento del livello dei mari: una conseguenza del riscaldamento globale che è di crescente preoccupazione per gli scienziati che analizzano le nuove misurazioni satellitari degli oceani. " Quello che sappiamo oggi su come l'oceano si espande quando si riscalda e come le lastre di ghiaccio e ghiacciai si aggiungono alle acque dei mari, è sintomatico del fatto che siamo a quasi un metro di innalzamento del livello del mare, e probabilmente di più ", dice Steve Nerem della University of Colorado , e capo del Sea Level Change Team della Nasa. La nuova visualizzazione basata su dati satellitari dal 1992 mostra che la media livello del mare globale è salita di 3,2 mm l'anno, anche se questo si sviluppa i

Cambiamento climatico: visita in Alaska del Presidente Obama

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La tragedia della fame, delle guerre, delle carestie e della siccità sta causando una migrazione di proporzioni enormi che ha messo in moto eserciti di persone che fuggono dal Medio Oriente, dall'Africa, dal sudest asiatico, un flusso di persone disperate in cerca di un domani migliore nei Paesi industrializzati. Questo lo scenario che intravede Barak Obama qualora non si riuscirà a risolvere la questione dell'effetto serra. Il Presidente degli Stati Uniti, ha portato la sua crociata in Alaska in un viaggio di tre giorni progettato per evidenziare gli effetti devastanti del riscaldamento globale e promuovere iniziative per affrontare la questione   " L'attività umana sta distruggendo il clima, per molti versi più velocemente di quanto si pensasse in precedenza ", ha detto Obama, durante una riunione dei delegati internazionali ad Anchorage. E ancora: " Il cambiamento climatico non è più certo un problema lontano. Sta accadendo qui. Sta accad

Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo

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Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo. Questo la dice lunga sull'imprevedibilità degli effetti presunti del riscaldamento globale. In realtà, secondo uno dei maggiori esperti del riscaldamento globale, il polo Nord e il polo Sud non si stanno sciogliendo, anzi, i poli sono molto più stabili di quello che gli scienziati del clima avevano previsto e potrebbero essere molto più spessi di quanto si pensasse. Per anni gli scienziati ci stanno dicendo che i due poli si stanno sciogliendo a un ritmo allarmante a causa del riscaldamento globale, alzando pericolosamente il livello dei mari della Terra, minacciando la vita degli animali di Artico e Antartico. Ma l'incertezza che circonda il cambiamento climatico e  le calotte di ghiaccio polari ha raggiunto un nuovo livello alla fine del mese quando la ricerca ha suggerito che il ghiaccio antartico è attualmente in crescita. E si potrebbe anche fornire la prova che la popolazione dell'orso polare non è

Clima: il Summit di Lima e l'aiuto della NASA

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La recente preoccupazione nel campo del cambiamento climatico ha sollevato un sacco di domande che meritano di essere approfondite. Ci sono poi crescenti timori della pressione sul summit di Lima, Perù, che anticipa il vertice di Parigi del prossimo anno. Un vertice che viene considerato l'ultima spiaggia per invertire la curva delle emissioni e limitare l’aumento della temperatura globale. Il vertice sul cambiamento climatico globale è iniziato nella capitale peruviana con un senso di urgenza ed ottimismo. Molti leader del mondo si vedranno impegnati a discutere la questione delle emissioni di gas serra e di stabilire un nuovo accordo per contenere la quantità prodotta dai paesi chiave come Stati Uniti  e Cina. Al vertice di Lima  (LIMA COP20 CMP10) sarebbe già cosa buona gettare le basi per un nuovo accordo sul cambiamento climatico da vergare al Summit di Parigi. L'incontro si apre anche col timore che il clima possa esacerbare le condizioni meteorolog

Carbone: questi sono i fatti

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Fino a poco tempo erano fiorenti comunità costiere. Ma l'aumento del livello del mare e l'erosione  ha costretto il trasferimento di almeno 300 rifugiati climatici dai villaggi di Vunidogoloa e Narikoso nelle isole Fiji . Qualche giorno fa un gruppo di isolani del Pacifico meridionale si sono fatti sentire, prendendosela con quello che per loro è un potente simbolo del loro problema in Australia - il secondo più grande esportatore di carbone. Imbarcatosi con le loro canoe tradizionali hanno bloccato Newcastle, uno delle porte del carbone più grandi al mondo, per attirare l'attenzione sul riscaldamento globale. Dopo l'infelice e discutibile frase sul carbone : "il carbone è un bene per l'umanità" , detta dal Primo ministro australiano Tony Abbott il problema del carbone sta diventando argomento di maggior discussione negli ambienti dove questo minerale, emblema della rivoluzione industriale, ha i suoi pro e i suoi contro.  "Le nostre is

"Alza la tua voce non il livello del mare"

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Si celebra oggi in tutto il mondo " la Giornata dell'ambiente ". Cambiamenti climatici, biodiversità e sviluppo sostenibile sono i temi centrali di questa edizione ma focus anche sui piccoli stati insulari dell'Oceano Indiano e del Pacifico che si trovano in una situazione di grave rischio ambientale a causa dell'innalzamento del livello del mare e rischiano di scomparire, e per questo motivo sono schierati in prima linea sul fronte dei negoziati per un nuovo accordo giuridico universale sul clima. L'allarme venne lanciato qualche anno fa dalle isole Maldive che, per l'occasione, avevano organizzato una riunione di governo sott'acqua. Tuttavia, credo siano pochi coloro consapevoli dello scenario più probabile in cui si troverà il pianeta tra qualche decennio se non s'inverte la tendenza.  Una bomba a orologeria ai poli è impostata per rilasciare più gas serra di tutto ciò che l'umanità ha messo in atmosfera a partire dalla rivoluzione