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Benthic Rover, il robot che scruta gli abissi marini

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Come il rover Spirit e Opportunity , che si sposta instancabilmente sulla superficie polverosa di Marte, un nuovo robot ha trascorso la maggior parte del mese di luglio a camminare sul fondale fangoso marino, a circa 40 chilometri (25 miglia) al largo della costa della California. Questo robot, chiamato Benthic Rover , ha fornito agli scienziati una visione completamente nuova della vita degli abissi marini. Benthic Rover servirà agli scienziati per documentare gli effetti del cambiamento climatico nei fondali marini. Con le dimensioni e il peso di una piccola macchina compatta, la Rover Benthic si muove molto lentamente sul fondo marino, fotografando animali e sedimenti marini al suo passaggio. Ogni tre, cinque metri la Rover si ferma e fa una serie di misurazioni sulle comunità di organismi che vivono nei sedimenti. Queste misure aiuteranno gli scienziati a capire come facciano gli animali sul fondo del mare più profondo a trovare abbastanza cibo per sopravvivere. La maggi

La macchina da corsa che va col cioccolato...

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Incredibile! Adesso anche una macchina da corsa costruita in parte da verdure e alimentata da cioccolata è pronta a debuttare in pista a Brands Hatch , in Kent , England , il prossimo mese. Costruita da automobili riciclate, bottiglie di plastica e scarti di velivoli, la macchina da Formula 3 ha lo sterzo in fibra di carote e funziona con biocarburanti ottenuti da vinacce fermentate e rifiuti provenienti da fabbriche di cioccolato. E' la prima vettura del suo genere costruita da materiale di scarto, materiale riciclato e materiali naturali, ma ha gli stessi livelli di prestazioni e sembra proprio una macchina da corsa di Formula 3, ha detto il capo del progetto Dott. Kerry Kirwan. La maggior parte della carrozzeria è in fibra di carbonio WorldFirst ottenuto dallo scarto dell'industria aeronautica e da bottiglie di plastica di bibite, mentre il volante è stato costruito dagli avanzi di spremute di carote e i sedili da schiuma di olio di soia. Microscopiche fibre ottenute da r

Ironia della vita, meno inquini e più sei vulnerabile ai cambiamenti climatici

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Ironia della vita, i paesi che più contribuiscono al cambiamento climatico, cioè quelli che hanno le emissioni inquinanti più alte, sono meno vulnerabili, poichè saranno protetti dai suoi effetti peggiori, in quanto potranno usare la loro ricchezza per mitigare l'impatto climatico. Tra i paesi più poveri, dei 28 considerati a rischio estremo, 22 si trovano in Africa, gli altri nell'Asia del sud, sebbene abbiano le emissioni di gas a effetto serra molto basse. Secondo uno studio che classifica le nazioni in base alla loro vulnerabilità al riscaldamento globale la Gran Bretagna si trova in fondo alla classifica, cioè al 155 posto sui 166 paesi dello studio by Maplecroft, una società britannica che si occupa della mappatura dei rischi politici in 170 paesi nel mondo. L'Italia occupa invece la 128 posizione, avendo un impatto basso. Gli Stati Uniti e l'Australia, la più grande emittitrice pro-capite di CO2 tra le nazioni sviluppate, sono comodamente all'inte

Bisognerà ricorrere al sinistro geoengineering per salvare il pianeta dal global warming?

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Sebbene i progetti di geoengineering volti a ridurre l'impatto ambientale siano "tecnicamente possibili", la Royal Society invita i governi a non abbandonare i loro sforzi per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Qualora non si riuscisse a ridurre in maniera sostanziale le emissioni di CO2, allora la Geo-ingegneria sarà considerata la sola opzione rimasta per invertire il processo di surriscaldamento del pianeta. Tuttavia, sembra che bisognerà ricorrere lo stesso alla Geoingegneria, poichè si presume che attraverso i metodi tradizionali (energia verde, riforestazione...), non sarà comunque sufficiente per tenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 ° C. Secondo l'ultima relazione della Royal Society , la famosa istituzione scientifica britannica, potrebbero essere considerati necessari, infatti, alcuni arditi progetti di Geoingegneria , d'abbinare ai continui sforzi delle nazioni nel tentativo di mitigare il cambiamento climatico. Tuttavia, il rap

Ecuador, Chevron Corp.: la resa dei conti

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In una piccola aula di tribunale nella regione amazzonica dell'Ecuador, Chevron Corp. , la più grande azienda della California e uno dei maggiori produttori al mondo di petrolio, presto si troverà ad affrontare il giorno della resa dei conti. Dopo 16 anni di controversia, un caso che l'azienda ha ereditata da una fusione, Aguinda vs Texaco Inc., si sta avviando al termine. La battaglia legale che ha avuto inizio negli Stati Uniti nel 1993 e ripresa in Ecuador nel 2003, ha messo la multinazionale contro un avversario difficile, composto da una coalizione di tribù indigene e delle comunità. Il verdetto è atteso all'inizio del prossimo anno. I querelanti sono pronti al confronto e la Chevron riconosce che può rischiare di perdere. Il caso è storico in diverse misure. Difatti, mai prima d'ora le popolazioni indigene hanno portato una multinazionale del petrolio ad un processo nel proprio paese. Inoltre, una vittoria segnerebbe un punto di svolta nelle relazioni tra le popo

Rifiuti tossici: dove sono finiti?

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Mistero su cosa sia sepolto sotto una collina , in una zona dove si registrano allarmanti patologie tumorali che possono essere indotte da fattori radioattivi. Da analisi svolte nei comuni di Aiello Calabro e Serra d'Aiello in provincia di Cosenza sono state rilevate sotto una collina 2 sostanze radioattive artificiali e il Cesio 137 . La perizia di un consulente della Procura di Paola evidenzia un incremento di tumori della tiroide, i quali hanno uno stretto legame con il Cesio 137 uno degli isotopi radioattivi riscontrati nell'aerea, estesa a poche centinaia di metri dal greto del fiume Oliva, nei pressi del quale, sotto una colata di cemento è stato scoperto un sarcofago riempito con metalli pesanti A due passi un crinale dove già qualche tempo fa era stata evidenziata la presenza di granulato di marmo, che insieme alle polveri di marmo viene usato in varie applicazioni, tra cui come schermante per nascondere la radioattività. Secondo il rapporto Ecomafia 2009

Ieri sono passato sotto un tunnel...

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Ieri sono passato sotto un tunnel del GRA e mi sono trovato immerso in un gran coacervo di rumori assordanti provocate dalle macchine che viaggiavano sfrecciando in parallelo sulle loro careggiate. Ho fatto caso che il colore delle autovetture era in maggioranza grigio e nero, dandomi la sensazione di vedere sfilare tanti topi a quattroruote, tra cui parecchi SUV o similari somiglianti a carri funebri. Ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte ad una celebrazione funerea della nostra civiltà, la quale, probabilmente, corre tanto veloce, da danneggiare in poco tempo, quello che ai nostri avi è riuscito in 200 anni. Tornato a casa ho dato una scorsa alle news su Internet e il caso ha voluto che mi si presentasse la notizia che parlava di un certo esperimento effettuato attraverso il M5 East tunnel di Sydney, condotto dal professor Lidia Morawska della Queensland University of Technology's International Laboratory for Air Quality and Health. Compiendo più di 300 viaggi su

Il progetto "Solar Roadways"

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Il Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti ha finanziato con 100.000 dollari un progetto denominato Solar Roadways , per sviluppare un super e resistente pannello solare (12-by-12-foot) , destinato ad essere montanto come sezione di strada. Ogni pannello solare è in grado di sviluppare sulla strada circa 7,6 kWh di energia ogni giorno. Se ampiamente adottati, essi potrebbero realisticamente aiutare ad far uscire gli Stati Uniti fuori dai combustibili fossili: un tratto autostradale a quattro corsie lungo un miglio, potrebbe risovere il problema energetico di 500 case. Se tutto il sistema autosrdadale degli Stati Uniti utilizzasse questo nuovo tipo di pannello, l'energia non sarebbe più una preoccupazione per il paese. Immagine: www.popsci.com By thesundaypost.blogspot.com/

Progetto Seaplex: la prima esplorazione del Garbage Patch

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Scientists have just completed an unprecedented journey into the vast and little-explored " Great Pacific Ocean Garbage Patch ." On the Scripps Environmental Accumulation of Plastic Expedition (SEAPLEX), researchers got the first detailed view of plastic debris floating in a remote ocean region. The Scripps research vessel (R/V) New Horizon left its San Diego homeport on August 2, 2009. Da quando sono partiti dal porto di San Diego il 2 agosto 2009, a bordo della nave oceanografica denominata Seaplex (Scripps Environmental Accumulation of Plastic Expedition) , per fare un sopraluogo nel Great Pacific Ocean Garbage Patch , gli scienziati hanno appena concluso un viaggio senza precedenti nella vasta e inesplorata isola di plastica che galleggia a 1000 miglia dalle coste californiane, potendo così vedere nei dettagli il tipo dei residui di plastica trasportati dal vortice del North Pacific Ocean Gyre, esaminando la distribuzione di plastica, la sua abbondanza, prelevando

Morning Glory, la leggendaria nube australiana

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Ogni anno nel mese di settembre la remota e piccola cittadina di Burketown , nel Queensland, (Australia settentrionale) , riceve un'ondata di piloti di deltaplani e parapendio, attratti dalla famosa e misteriosa nube Morning Glory . Questa bizzarra formazione di nuvole, che può raggiungere un'altezza di uno, due chilometri e una lunghezza di 1000 chilometri, è in grado di muoversi fino a 35 miglia all'ora, causando notevoli problemi ai velivoli che l'attraversano. Non vi è alcuna spiegazione ufficiale sulla loro esistenza, ma sono spesso associate alla circolazione della brezza marina che si sviluppa nella zona. Nubi simili si sono formate in altri luoghi del mondo, come nella Russia orientale e sul Canale della Manica, ma non sono prevedibili come la Morning Glory. Tra i piloti che vogliono surfare su questa formazione di nubi, solo poche decine vi riescono, almeno in parte. Difatti volare in prossimità della nube può rappresentare un grave pericolo, poichè basta uno

A chi appartiene l'acqua?

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Se i secoli XVI, XVII e XVIII secolo hanno riguardato soprattutto i sistemi di proprietà, di divisione e di utilizzazione della terra, e le rivoluzioni del XIX e XX secolo sono state fatte sui problemi della proprietà, dell’appropriazione, della divisione e dell’utilizzazione delle risorse energetiche (carbone, petrolio, elettricità), il XXI secolo si presenta come il tempo che marcherà principalmente il consumo di materie prime, e l'utilizzo dell'acqua, su cui i conflitti fra Stati e regioni tenderanno sempre più ad esacerbarsi. Oggi sotto la spinta della crescita demografica e per effetto dell'inquinamento, le risorse idriche pro capite negli ultimi trent'anni si sono ridotte del 40 per cento. Nel 2020, quando ad abitare la Terra saremo circa 8 miliardi, il numero delle persone senza accesso all'acqua potabile sarà di tre miliardi circa. Un bene, quindi, che sta diventando sempre più raro. " Chi gioca con l'acqua gioca con il fuoco" , affermò Gol

Clima: il vertice che verrà...

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Il global warming è ormai una realtà preoccupante. C'è molta più aria calda dovuta principalmente al riscaldamento globale, causata dal galoppante aumento delle emissioni di anidride carbonica, nonchè dalla noncuranza di molte nazioni che hanno modificato gravemente i modelli meteorologici di tutto il mondo. Il previsto vertice sul clima che si terrà in dicembre a Copenhagen , dove si discuterà sui cambiamenti climatici e delle regole del post Trattato di Kyoto , sinora, nelle riunioni preparatorie che si stanno allestendo un po' ovunque su entrambi gli emisferi, sembra non promettere nulla di buono. Il due giorni del 40° Forum delle isole del Pacifico (atolli, arcipelaghi ed isole) , tenutosi in questi giorni, preceduto da un incontro dei Smaller island states , decisi a premere su Australia e Nuova Zelanda perché accettino di ridurre le loro emissioni di gas serra del 45% entro il 2020 e dell'85% entro il 2050, è stato tenuto a battesimo con il benvenuto degli aborig

L'acqua in bottiglia non sempre è sana e sicura

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In base a ricerche effettuate da Business Monitor International (BMI), l'acqua in bottiglia è in più rapida crescita a livello mondiale tra la categoria delle bevande. Essa vale più di 1,7 miliardi di dollari all'anno con una previsione di crescita media annua del 25% per i prossimi 10 anni. Si prevede che durante la Coppa del mondo 2010 in Sud Africa , il consumo dell'acqua in bottiglie toccherà i 568 milioni di litri. Tuttavia, se la gran parte delle acque in commercio sono di alta qualità, alcune marche sono invece contaminate in maniera significativa. Dato che i consumatori sono sempre più preoccupati del rischio inquinamento e contaminazione delle loro acque potabili, sempre più persone si rivolgono all'acqua in bottiglia, come una sicura e sana alternativa. Ma non tutte le acque in bottiglia sono sane e rispettose dell'ambiente. Secondo un'approfondita ricerca condotta dal Natural Resources Defence Council (NRDC) , che ha effettuato dei test su 1000 bott