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Energia del moto ondoso: l'energia che vale

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L'energia delle onde è molto più affidabile di altre fonti di energia incentivate. Una nuova analisi sostiene che i sistemi di energia delle onde su larga scala sviluppati nel nord-ovest del Pacifico potrebbero fornire una energia affidabile e costante che può essere integrata direttamente nella rete globale di energia a costi inferiori rispetto ad altre forme di energia alternativa. I risultati confermano quello che i sostenitori credono: l'energia delle onde avrà molti meno problemi con la variabilità di alcune fonti di energia. Bilanciando la produzione di energia del moto ondoso su un'area geografica più ampia, la variabilità può essere ulteriormente ridotta. Sono infatti l'alto costo e la variabilità delle fonti energetiche alternative a tratteneere un loro utilizzo più ampio. In Germania, le aziende del settore energetico stanno facendo più profitti vendendo spot sul solare al governo che quanta elettricità producono in 24 ore. Diversamente dal solare,

Anidride carbonica: meno male che ci sono le foreste pluviali tropicali

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Una nuova ricerca degli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA sostiene che le foreste pluviali tropicali assorbono molto più anidride carbonica (nota anche come biossido di carbonio o diossido di carbonio) di quanto non facciano le foreste boreali in Alaska, Canada, Siberia, e in altre regioni settentrionali fredde. Una questione che è sempre stata nella mente degli scienziati del clima e dei biologi è quanta anidride carbonica una pianta assorbe in un dato periodo. I ricercatori della NASA hanno riferito la scorsa settimana nel Proceedings of the National Academy of Sciences che le foreste pluviali tropicali possono assorbire molta più anidride carbonica di quanto precedentemente stimato. Secondo il rapporto, dei circa 2,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica annua assorbita dalle piante , le foreste pluviali tropicali ne assorbono 1,4 miliardi di tonnellate . Questo è molto più delle stime precedenti ed è più di quello stimato per le foreste boreali

Paraguay: bisogna arrivare a crocifiggersi per far valere i propri diritti?

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Nel piccolo Paraguay, una nazione, assieme alla Bolivia, senza sbocchi sul mare (i soli nell'America latina) , la maggioranza della popolazione (circa 7 milioni di abitanti) è di fede cattolica, e la croce, quella su cui è spirato Gesù, ha un forte valore simbolico. Per questo è stata presa come simbolo della protesta da parte di alcuni ex lavoratori che si sono letteralmente inchiodati a grandi croci di legno. I lavoratori sostengono che gli sono dovuti diverse migliaia di dollari per il lavoro svolto molti anni fa nella costruzione della diga di Itaipù. In Paraguay non è la prima volta che, per una disputa salariale si manifesta inchiodandosi alla croce. Tutto è iniziato nel 2004, quando un operaio scontento si è fatto inchiodare ad una croce. Da allora, la tattica è sempre stata utilizzata come forma di protesa da persone provenienti da vari settori. Questa forma sempre più comune di protesta è stata condannato dalla Chiesa cattolica romana. L'ultima protesta è

Clima 2015: un mondo da salvare

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Alla fine dell'anno appena iniziato, in quello che è ampiamente considerato come l'ultima possibilità di salvare il mondo dalle peggiori devastazioni del cambiamento climatico, 192 nazioni si sono impegnate a concordare un trattato globale sul clima, nella maratona di due settimane di negoziato a Parigi . Si tratta del più ambizioso compito politico nella storia. Il piano per ogni paese è che s'impegni a drastici tagli delle emissioni di carbonio per dare al mondo una possibilità ragionevole di limitare il riscaldamento globale a 2 ° C - oltre il quale le conseguenze diventano sempre più devastanti. Nel 2014 la lotta per frenare il cambiamento climatico ha compiuto alcuni passi da gigante, alimentando le speranze che un trattato significativo può essere concordato, ma il compito da svolgere è ancora enorme - alcuni dicono insormontabile. Il passo più grande del 2014, quello che ci dovrebbe far entrare in una nuova era nell'azione verso il cambiamento climatico

2015: l'anno che verrà

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Il Creatore di tutto ci ha dato in usufrutto il pianeta ma la nostra incapacità di conservarlo ce lo sta facendo modificare ogni giorno di più. Le forze della natura che si ribellano lo vanno confermando continuamente. Di pari passo va modificandosi anche la natura umana, rendendoci oggi, in un momento in cui la popolazione mondiale cresce esponenzialmente, meno partecipi al sociale, propensi più all'individualismo, che ci fa sentire forse tra mura amiche. Poi però si pensa che da soli non si potranno mai risolvere i problemi... allora, che fare? Ci domandiamo. La paura del futuro ci attanaglia: paura delle sventure che verranno; paura di perdere qualcosa, la libertà, la giovinezza, un amore, una casa, un amico, un'abitudine, una vita sicura resa insicura dalla crisi economica non ancora finita; paura dello straniero sempre più presente sul nostro territorio; paura d'imbattersi in malattie dell'aria o da germi creati in laboratorio; paura del vicino che tutto le

Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo

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Contrordine: i ghiacci dei poli non si stanno sciogliendo. Questo la dice lunga sull'imprevedibilità degli effetti presunti del riscaldamento globale. In realtà, secondo uno dei maggiori esperti del riscaldamento globale, il polo Nord e il polo Sud non si stanno sciogliendo, anzi, i poli sono molto più stabili di quello che gli scienziati del clima avevano previsto e potrebbero essere molto più spessi di quanto si pensasse. Per anni gli scienziati ci stanno dicendo che i due poli si stanno sciogliendo a un ritmo allarmante a causa del riscaldamento globale, alzando pericolosamente il livello dei mari della Terra, minacciando la vita degli animali di Artico e Antartico. Ma l'incertezza che circonda il cambiamento climatico e  le calotte di ghiaccio polari ha raggiunto un nuovo livello alla fine del mese quando la ricerca ha suggerito che il ghiaccio antartico è attualmente in crescita. E si potrebbe anche fornire la prova che la popolazione dell'orso polare non è

Cambiamento climatico: il regalo di Natale da parte delle formiche

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Non avrei mai immaginato che la formica potesse aiutare l'essere umano nel combattere il cambiamento climatico. C'è da stupirsi per  l’ingegno che la formica mostra nel gestire il suo mondo. Una  caratteristica  che accomuna le formiche è la capacità di  vivere insieme con mirabile coesione e funzionalità  di lavoro. Molto più efficienti dell'uomo, che, come sappiamo, è un pasticcione. Le formiche costituiscono città sopra e sotto il terreno con un invidiabile ingegno, coltivano terreni sotterranei e immagazzinano i raccolti. Tutto per far vivere al meglio la comunità  cominciando dalla regina e dalle piccole larve.   Una miriade di forme di geoingegneria - sfruttando i sistemi naturali della Terra a livello planetario, sono oggetto di indagine da parte degli scienziati, che stanno cercando di utilizzare le formiche e le eruzioni vulcaniche. Se non possiamo o non vogliamo frenare il nostro uso di inquinanti energetici, il cambiamento climatico diverrà

Emissioni inquinanti : stiamo andando verso le 55 mila tonnellate al minuto

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Nel 2013, le emissioni globali di CO2 sono aumentate sorprendentemente a 35,3 miliardi di gigatonnellate (Gt), un record mai raggiunto. Il GCP  ( Global Carbon Project ) stima che ne l 2014 , supereremo il record del 2013 di un 2,5 per cento, rilasciando 37 Gt (gigatonnellate) di anidride carbonica in atmosfera dalla combustione di carbone, di petrolio e gas naturale, e dalla produzione di cemento (ne rappresenta circa il 5% di CO2). Questo porta il totale delle emissioni di anidride carbonica industriale dal 1751 ad una stima di 1480 Gt entro la fine di quest'anno. Più della metà di esse  (743 Gt, o 50,2 per cento), sono state rilasciate dal 1988. Anno in cui le prove e i rischi del riscaldamento causato dall'uomo cominciarono ad essere ampiamente conosciute. L'anidride carbonica (nota anche come biossido di carbonio o diossido di carbonio) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno . È una sostanza fondamental

Cloud City, la città galleggiante sopra le nuvole di Venere

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L'esplorazione di Venere è stato ritenuta off-limits per il suo clima inospitale - ma la NASA ritiene che Cloud City può essere la risposta. Un certo numero di agenzie, tra cui, naturalmente la NASA, stanno concentrando gli sforzi di esplorazione del sistema solare su Marte. A prima vista, però, Marte non sembra davvero come il miglior candidato. Venere è molto più vicino alla Terra - ad una distanza che varia tra 38.000 mila chilometri e 261 milioni di chilometri rispetto ai 56 milioni - 401,000 mila km di Marte. E' anche di dimensioni paragonabili alla Terra - con raggio di 6052 chilometri contro i 6371 della Terra, e ha una densità e composizione chimica simile. Ma tutto il resto lo rende quasi completamente invivibile. Mentre le sonde sono stati inviate sulla superficie del pianeta, sono durate, al massimo, solo due ore prima che le condizioni della superficie di Venere le distruggesse. Queste condizioni includono una pressione atmosferica fino a 92 volte superio

Sul mercato dei crediti di carbonio

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Uno degli strumenti principali sviluppati per mitigare i cambiamenti climatici è la creazione di mercati delle quote di emissione di gas di serra. Per questo è stato creato il carbon credit, (credito di carbonio) , uno strumento finanziario che rappresenta una tonnellata di CO2 (anidride carbonica) o CO2e (anidride carbonica gas equivalenti) rimossa o ridotta dall'atmosfera da un progetto di riduzione delle emissioni, che può essere utilizzato, per governi, industria e privati per compensare le emissioni dannose di anidride carbonica che stanno generando. In base agli accordi di Kyoto sulla riduzione dell'inquinamento, le aziende che producono meno gas serra del tetto assegnato, possono vendere la parte rimanente (per arrivare al tetto) alle aziende che inquinano di più, così da poter rientrare nei parametri. In poche parole, cedono ad altri la possibilità di emettere la loro quota d'inquinanti.  Si tratta di uno scambio di emissioni esistenti in atmosfera tra

Le difese marine inventate dall'uomo non sono più adeguate alla forza delle tempeste

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Le difese marine inventate dall'uomo non sono più adeguate alla forza delle tempeste   Dalla Florida alla Costa del Sol, le costose difese dal mare stanno accelerando l'erosione delle spiagge e non riescono a proteggere le città costiere dalle crescenti maree. Lo sviluppo immobiliare costiero non solo sta creando spiagge meno accessibili ma sta distruggendo anche le coste marine. L'allarme arriva dalle violente tempeste atlantiche e del Pacifico di questi giorni dove enormi onde hanno spazzato via spiagge e distrutto muri di cemento in Europa, Nord America e le Filippine. Ora, gli ingegneri pensano di costruire mura più alte per difendersi dalle terribili tempeste invernali e dall'innalzamento del livello dei mari. Lo affermano ricercatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti avvertendo che lo sviluppo immobiliare di mura e dighe nei pressi di spiagge sta lentamente erodendo le coste di tutto il mondo. In un nuovo libro intitolato The Last Beach , Andrew Co

TURCHIA, l'hub d'investimenti energetico

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Nel 2012, la capacità energetica installata in Turchia, che è membro dell'Unione europea, pur essendo un paese asiatico, era di 57.058 MW. E' previsto che aumenti a 125 GW installati entro il 2023. Per la sua posizione geografica strategica tra i principali mercati in Europa e le principali fonti di approvvigionamento più a est,  la Turchia ha una immensa portata nel settore energetico, e sta diventando un hub di investimenti . Paesi come Russia, Austria, Cina, Francia, Svezia, Germania e persino Stati Uniti stanno investendo pesantemente in Turchia. Ora è il turno dell' India , che sta valutando seriamente di fare della Turchia una destinazione di investimento. Ragion per cui il Paese della mezzaluna, estremo bastione europeo e porta d'ingresso per il continente asiatico , come scrisse Montanelli in Storia d'Italia, situato in un luogo cruciale del pianeta e formidabile corridoio per il trasporto di risorse energetiche del Medio Oriente e le regioni Khazar vers

Quanta plastica c'è negli oceani del mondo ? Quanto il peso di 570 Boeing 747 a pieno carico

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Nel corso di più di sei anni e 24 spedizioni , Markus Eriksen e il suo team di collaboratori del  5 Gyres Institute, un'organizzazione che mira a ridurre la plastica negli oceani, hanno scandagliato la supeficie marina per vedere quanti detriti di plastica galleggiano nel mare. Questo lavoro ha pemesso loro di fare una stima: sulla superficie degli oceani ci sono 5300 miliardi di pezzi di plastica galleggiante, del peso di circa 270.000 tonnellate. Vale a dire il quantitativo sufficiente per riempire più di 38.500 camion della nettezza urbana se ogni camion trasporta 7 tonnellate di plastica e più o meno l'equivalente al peso di 570 Boeing 747 a pieno carico. Oltre il 90 percento della spazzatura, è grande poco meno di 5 millimetri di larghezza (circa un terzo del diametro di un centesimo).   La plastica è suddivisa in più di 5.000 miliardi di pezzetti, dice lo studio pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE. Researchers. Una delle più grandi sorprese dello stu

Emissioni globali inquinanti e l'onnipresente e quasi invisibile cemento

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Nel 2013 le emissioni di CO2 dalla combustione di fossili e dalla produzione di cemento sono aumentate del 2,3%,  con un totale attorno ai 9,9 miliardi di tonnellate di carbonio (o GtC, Gigatonnellate carbonio ), pari a 36 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in atmosfera. Si prevede che nel 2014 le emissioni saliranno di un ulteriore 2,5%. Questa è l'ultima valutazione del Global carbon project (Gcp) , uno dei centri ricerca più accreditati di ricerca sulle emissioni che alterano il clima. La combustione di carbone è stata responsabile del 43% delle emissioni totali, il 33% è imputabile al petrolio, il 18% al gas, il 5,5% alla produzione di cemento e lo 0,6% al gas flaring. L'industria del cemento è il terzo più grande inquinatore del mondo e uno dei più grandi emettitori di anidride carbonica, generando in media circa 830 kg di questo gas serra per ogni 1000 kg di cemento prodotte. Considerando che la produzione annua mondiale di cemento è di 3.800 miliardi kg, l'

Summit sul clima in Perù: mai luogo fu più appropriato

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Mai luogo d'incontro in un vertice sul clima, ha avuto un impatto così forte e in profonda sintonia proprio con la discussione per la quale ci s'incontra. Succede al summit sul clima di Lima, Perù, che si avvia verso la  conclusione, e da cui ci si augura si pongano le basi per redigere un nuovo accordo sul clima a lungo termine, da vergare poi a Parigi l'anno che sta per venire. Nel momento in cui il tifone Hagupit sta flagellando le Filippine, le cui immagini, secondo Shubert Ciencia del Philippine Rural Reconstruction Movement, dovrebbero riverberarsi in tutte le sale del summit, non c'è esempio migliore per sottolineare, ancora una volta, " la necessità di tagliare le emissioni e preparare in tempo le comunità più vulnerabili ai drammatici cambiamenti climatici," ribadisce Celine Charveriat, direttore della Campagna Oxfam. Recenti studi scientifici dimostrano che tutti gli eventi meteorologici sono ora collegati al cambiamento delle condizioni climatich

La nuova guerra fredda in nome del gas

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La nuova guerra fredda tra Russia e Occidente segue una logica, che più trasparente non si può. I rapporti tra il Cremlino e Washington coi in suoi alleati, sono così tesi che Putin stoppa la realizzazione del gasdotto South Stream: 600 chilometri di tubi dalla costa russa del Mar Nero attraverso la Bulgaria e poi i Balcani il confine tra Italia, Austria e Slovenia  per portare a noi europei 63 milioni di metri cubi di gas naturale l'anno, estratto nella lontana Siberia. Sout Stream è un progetto russo, francese, tedesco con l'Italiana Saipem (ENI), impegnata nella costruzione del tratto sottomarino di South Stream, nel Mar Nero, che oggi in Borsa ha perso il 10 per cento.  Lo stop voluto da Putin, e la situazione in Ucraina, diventata terra di contesa tra i due schieramenti, da cui sono derivate le sanzioni dell'Occidente, stanno colpendo duramente l'economia russa, con il rublo in discesa e taglio drastico alle stime di crescita. Il crollo del rublo e delle quotazi

Clima: il Summit di Lima e l'aiuto della NASA

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La recente preoccupazione nel campo del cambiamento climatico ha sollevato un sacco di domande che meritano di essere approfondite. Ci sono poi crescenti timori della pressione sul summit di Lima, Perù, che anticipa il vertice di Parigi del prossimo anno. Un vertice che viene considerato l'ultima spiaggia per invertire la curva delle emissioni e limitare l’aumento della temperatura globale. Il vertice sul cambiamento climatico globale è iniziato nella capitale peruviana con un senso di urgenza ed ottimismo. Molti leader del mondo si vedranno impegnati a discutere la questione delle emissioni di gas serra e di stabilire un nuovo accordo per contenere la quantità prodotta dai paesi chiave come Stati Uniti  e Cina. Al vertice di Lima  (LIMA COP20 CMP10) sarebbe già cosa buona gettare le basi per un nuovo accordo sul cambiamento climatico da vergare al Summit di Parigi. L'incontro si apre anche col timore che il clima possa esacerbare le condizioni meteorolog

Topaz Solar Farm, il più grande impianto solare del mondo

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Nella mitica California, ancora un passo avanti nel lungo viaggio verso l'affermazione dell' energia solare nel mondo. Topaz Solar Farm , il più grande impianto solare del mondo è installato e funzionante a Carrizo Plain, California, nel sud-est di San Luis Obispo County. 9 milioni di pannelli solari installati in 9,5 chilometri quadrati. Il progetto è costato 2,5 miliardi dollari, con la costruzione, iniziata due anni fa. Il proprietario è  MidAmerican Solar, una società controllata con sede a Pheonix, Arizona. L'impianto ha una capacità di 550 megawatt, sufficienti ad alimentare 160.000 abitazioni. E farà risparmiare 370.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Immagine: www.dailymail.co.uk/

Unione europea: il settore navale dovrà monitorare le proprie emissioni di CO2

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Una legge concordata ieri dall'Unione europea per la prima volta stabilisce come  il settore navale dovrà monitorare le proprie emissioni di carbonio. Questo è inteso come un passo per affrontare una crescente fonte di inquinamento legato al cambiamento climatico. Secondo l' International Maritime Organisation (IMO), le emissioni mondiali di anidride carbonica derivanti da navi ammonta a circa il 3 per cento, una quota che però potrebbe aumentare al 18 per cento entro il 2050, qualora il regolamento non fosse rispettato o preso in considerazione. Dal 1 gennaio 2018 , gli armatori sarebbero, quindi, obbligati a monitorare le emissioni per ogni nave in un viaggio e/o con cadenza annuale. Ci sono anche disposizioni in materia di monitoraggio e reporting, verifica e accreditamento, e la conformità e la pubblicazione di informazioni e la cooperazione internazionale. Il trasporto marittimo internazionale è l'unico mezzo di trasporto che non figura nell'impegno dell&#

Turchia: il pistacchio per generare calore

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Cosa si dovrebbe fare con gli avanzi di migliaia di tonnellate di gusci di frutta secca?  E ' una domanda che la Turchia - terzo più grande produttore mondiale di pistacchi, dietro l'Iran e gli Stati Uniti - si sta chiedendo da tempo. Solitamente lo scarto d ei gusci di pistacchio finisce nelle discariche. La speranza è quella di trasformare i resti commestibili in qualcosa di utile. Trasformarli, ad esempio, in gas, un combustibile alternativo che può produrre calore prodotto dalla ripartizione della materia organica. Ebbene, la Turchia attualmente sta lavorando su un piano ecologico per convertire i gusci di pistacchio (frutto secco dal caratteristico colore verde racchiuso in un guscio rigido dall'aspetto legnoso) , in una fonte di energia- I pistacchi, come la maggior parte dei rifiuti alimentari, possono essere convertiti in biogas. Anche se nessun altro posto al mondo attualmente utilizza i pistacchi per fare energia, la Turchia ne produce così tanti, che ha

Africa, guai a non finire: è la volta della peste in Madagascar.

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L'Africa sta diventando un laboratorio globale da cui dipartono atrocità di ogni genere. Se andiamo a vedere poi le ragioni di tali aberranti azioni, ci accorgiamo che esse hanno avuto inizio con l'antico schiavismo , risalente ai tempi della dominazione olandese nel sud dell'Africa, che giunge sino ai giorni nostri; ignoranza culturale, connessa in qualche modo allo scandaloso egoismo del primo colonialismo e neocolonialismo attuale, in cui, invece di aprire scuole, istituti ed altro per far studiare e istruire i giovani africani, si è pensato invece al sistematico svuotamento di risorse del sottosuolo africano, ricco di petrolio, gas, animali da cacciare e souvenir vari (ossa, zanne, pelli...), o ro e diamanti, la cui vendita spesso va a finanziare qualche conflitto nel continente, ora ad esempio è in auge quello nella Repubblica Centrafricana. C'è poi il fermento religioso, maggiormente di matrice islamista, che sta irrompendo un po' ovunque nel continent

Gabon: il piccolo paese africano che crede nella Blue economy

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Si è appena concluso a  Sydney in Australia, il World Parks Congress, un forum globale sulle aree protette che si svolge ogni 10 anni. Il covegno ha attirato più di 6.000 delegati provenienti da 170 paesi, e si è parlato di oceani. Un decennio fa al World Parks Congress in Durban , South Africa gli obiettivi sono stati fissati per gli aumenti di quantità e qualità delle aree protette in tutto il mondo. Gli oceani sono il cuore blu del pianeta, ma la protezione marina è rimasta indietro. Gli oceani immagazzinano un vasto quantitativo di carbonio, tamponano il clima, guidano il tempo, e forniscono cibo per miliardi. Ma solo un terzo dei paesi del mondo hanno protetto più dell'uno per cento delle 200 miglia (322 chilometri) delle zone economiche esclusive intorno alle loro coste, mentre la porzione di mare off-limits per lo sfruttamento rimane irrisorio. "Tradizionalmente, le aree protette sono viste come l'ultima linea di difesa contro una impronta umana in esp

L'energia dei passi, una rivoluzione non troppo lontana

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Le riserve di combustibili fossili sono in declino, il solare e l'energia eolica sono imperfetti, e il mondo è alla ricerca di risposte. Ma c'è una possibile soluzione: il riciclaggio di energia da fonti secondarie. L'energia "raccolta", in cui le energie incidentali quali onde radio, calore e vibrazioni sono incanalate per sviluppare energia, non è un concetto nuovo, ma la tecnologia per sostenere l'idea sta migliorando. Così, come oggi la forza cinetica di un braccio oscillante è in grado di alimentare un orologio da polso, alcuni tecnici scommettono che in futuro i passi dei possono illuminare una città. Gran parte della promessa di raccolta di energia si trova nel settore manifatturiero, dove tanta energia viene persa in calore, suono e vibrazioni delle macchine. Se anche una piccola percentuale di questa può essere catturata e riutilizzata, le aziende potrebbero realizzare significativi risparmi sui costi, o per lo meno questa è la teoria.

Esproprio dei Masai: la notizia indigesta

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Ci sono notizie che proprio non posso digerire . E questa, in cui si dice che il governo della Tanzania ha ordinato lo sgombero di 40.000 Masai dalla loro casa ancestrale per farne una riserva di caccia per i ricchi emiri di Dubai, proprio non la sopporto. Già digerisco a fatica il fenomeno del land grab , l'accaparramento di terre da parte di multinazionali e governi stranieri per farne terreni che danno cibo, soprattutto per loro, o per farne biocarburanti, e che stanno riducendo il continente nero ad una fiera internazionale dove si "acquista" di tutto: minerali, pietre preziose, petrolio, zanne in avorio di elefanti, rinoceronti, pelli di tigre, animali rari e tanto altro campionario che ora mi sfugge, contraccambiando, invece di un onesto e sonante pagamento in denaro, con un paio di scarpe usate e un paio di pantaloni logori e puzzolenti.   Adesso, questa notizia mi spingerà a prendere una doppia, tripla dose di un digestivo che non esiste. Dovermi sorbire,