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La rete cellulare "5G", una nuova insidia per le api

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Diciamoci la verità! Questo nostro mondo sta correndo troppo velocemente e noi non riusciamo più a stargli dietro. Il XXI secolo, che per la precessione degli equinozi pare si sia addentrato con una foga inesauribile nella fantasmagorica era dell'Acquario, dove sosterà per 2160 anni, si sta rivelando più insidioso di quanto si potesse immaginare. Per gli studiosi della materia, il periodo di tempo equivalente alle cosiddette ere, corrisponde appunto a 2160 anni.  Dopo l'era dei Pesci, iniziata all'incirca con la nascita di Gesù, e ancor prima con l'era dell'Ariete, rappresentato da Marte (al tempo della nascita di Roma)... stiamo vivendo ora l'era dell'acquario, il cui significato lascia prevedere per l'umanità un lungo periodo di tempo all'insegna del progresso e della fratellanza tra i popoli... Ma, improvvisamente, per una situazione imprevedibile, o meglio mal gestita in passato dagli addetti, ci si ritrova con un riscaldamento globale

La resa dell'uomo alle forze della natura

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Clima, malattie e la fine di un impero è una rivisitazione ambiziosa e convincente di uno degli episodi più studiati del declino e della caduta nella storia umana. Si affronta questo argomento ne Il destino di Roma di Kyle Harper E a noi interessa poiché, probabilmente, quello a cui siamo soggetti da decine di anni sempre più caldi, con la conseguenziale siccità, o carestie, disordini sociali, confusione, panico... oltre alla colpevolezza di non aver saputo prevedere che il monossido di carbonio, prodotto ogni volta che un combustibile fossile viene bruciato, é un gas tossico ed ha un impatto indiretto sul riscaldamento atmosferico, aumentando le concentrazioni di gas serra... e quindi di calore. Quello che si vive ormai ogni estate. Tuttavia, il riscaldamento globale visto con gli occhi di uno storico, già indica molto su quello che è avvenuto nel corso dei secoli. A partire dal decadimento dell'impero romano... Il Destino di Roma costituisce la più completa resa dell&

Oggi alla fine del giorno...

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Vuole essere un saluto e non un addio. Me ne vado in vacanza per un po'.  Arrivederci!

Ieri giornata mondiale degli oceani contro la plastica...

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Ieri giornata mondiale degli oceani contro la plastica... Ne abbiamo parlato nel racconto "l'amuleto della libertà" sulla scritta in alto o a lato. A quanto da allora, circa 10 anni fa, sul problema della plastica negli Oceani non sono stati fatti grandi progressi. Be' eccovi il passaggio del racconto che vi propongo. Il resto della giornata si svolse in aula in un'interessante incontro con il ritrovato professor Echos. Non accadeva da mesi e molti dei giovani non avevano mai avuto modo d’incontrarlo. Il che fu per lui un'occasione da non perdere per intavolare subito con loro un argomento scottante.   « Come credo alcuni di voi già sappiano, di recente è stato scoperto qualcosa che può essere definito benissimo come il settimo continente della Terra.» esordì spostando lentamente lo sguardo sui presenti che si erano accomodati ai tavolini.  «Il settimo continente!? E dove si trova?» domandò eccitato Larry dalla terza fila.  «E' stato locali

L'amuleto della libertà 12 - FINE racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE Il taxi li lasciò alle nove alla stazione Laurentina da cui presero la metro viaggiando insieme fino alla fermata di Piramide dove, secondo quanto avevano concordato, le loro strade si divisero. Yakima proseguì con la metro sino a Termini mentre Donald s’incammino verso la sede della FAO che raggiunse in una decina di minuti. Doveva incontrarsi con un dirigente che si occupava della questione agricola in Mozambico e dato che Yakima gli aveva detto che sarebbe tornato al castello per suo conto, avrebbe potuto fare una visita ad un vecchio professore che non vedeva da tempo e che abitava proprio da quelle parti.  Nel mentre, per non rivelare a Donald quanto aveva in mente di fare, Yakima si era inventato una scusa plausibile dicendogli che sarebbe passato in un negozio nei pressi della stazione Termini per acquistare una lampada cinese. Ma non era affatto così! Se aveva deciso di rifilargli la bugia, era solo per tenerlo lontano dalla sua lucida follia.   Usc

Sudan: Darfur, una storia d'infinite violenze

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Dopo la cacciata di al-Bashir l'11 aprile, il trasferimento di potere è in bilico ma la rivoluzione del Sudan rimane solida.  Migliaia di manifestanti hanno continuato il loro sit-in presso il quartier generale militare nella capitale sudanese di Khartoum, infaticabili nella loro richiesta di un trasferimento alla leadership civile. Con la rimozione di al-Bashir, un consiglio militare transitorio, contenente i resti del suo regime genocida, ha guidato il paese. Per cinque settimane il consiglio è stato in trattative con gruppi di opposizione politica per aumentare il ruolo civile nella transizione, ma nonostante le promesse di nominare un primo ministro e un gabinetto civile, le due parti sembrano rischiare un impasse. Organizzati, diffusi e affamati di un vero cambiamento, i manifestanti sono risoluti nelle loro richieste di un passaggio totale al dominio civile e ai progressi tangibili verso la democrazia. Il Sudan è un vasto paese di circa 2,5 milioni di km2 che lo rend

L'amuleto della libertà 11 - racconto sul web

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PARTE PRECEDENTE Ora che aveva rintracciato in Mozambico il suo antico rivale, per il quale era riuscito a convincere Fu –Yu a fare di lui una sorta di agente segreto, Yakima non essendo per niente persuaso di avere torto, continuava a sospettare che dietro l’odiosa vicenda di Cornelliuson potesse esserci proprio colui che disprezzava più di ogni altra cosa al mondo. Dalle informazioni ricevute risultava, infatti, che alcuni appezzamenti terrieri nel villaggio del suo povero amico, erano sotto le mire di una società cinese, la cui intenzione era d’impiantare una industria di trasformazione agroalimentare. Sebbene la Mine Ki Woong la si conoscesse come una industria mineraria, probabilmente aveva puntato gli occhi anche altrove. In molti casi la voracità di terra genera una miriade di piccoli e grandi affari sporchi, presentati come mirabolanti investimenti societari per il futuro e gonfiati, all'uopo, di tutto l'orgoglio patriottico possibile.  Era davvero un peccato che a