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Trovata una foresta di corallo nero nel mare di Scilla

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Grazie un robot sottomarino sono state scoperte circa 30 mila colonie adagiate sui 50 e i 110 metri di profondità sui fondali rocciosi della mitica Scilla , dove cantavano le sirene tentatrici . A documentare la più vasta foresta di corallo nero è stato Rob , un robot sottomarino che analizza, osserva, filma e fotografa. Rob si è immerso nei fondali del Tirreno calabrese e ha ripreso molte specie di coralli. Si è immerso sino a 400 metri di profondità e ha osservato anche i pesci marini. Dice al TG uno Marco Taviani , geologo marino e paleobiologo dell'Istituto di Scienze Marine (Ismar) , che in passato ha trascorso due anni nella base americana in Antartide per un periodo di ricerche sugli strati profondi di quell' antico continente. " E' una scoperta molto importante che deve aggiungersi a scoperte simili fatte dalla Comunità scientifica italiana ma anche europea negli ultimi anni e che dimostra quanto il nostro territorio sommerso è ancora molto da studiare e i

Buco dell'ozono: scampato pericolo!

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Se 22 anni fa il mondo non si fosse accordato sulla riduzione dei clorofluorocarburi (Cfc), causa principale del buco dell'ozono, l'umanità si sarebbe trovata ad affrontare drammi apocalittici nel giro di qualche ventennio. I Cfc , potenti gas ad effetto serra (derivanti dall'uso dell'aria condizionata, degli spray, schiume d'imballaggio...) , avrebbero fatto aumentare la temperatura di oltre 4 gradi, tanto da far scomparire dall'atmosfera due terzi dell'ozono; le radiazioni ultraviolette (Uv) si sarebbero sestuplicate alle medie latitudini, determinando ustioni in cinque minuti e mutazioni del Dna aumentate del 650%. Ed è il team del Goddard Earth Observing System Chemistry-Climate Model (GEOS-CCM) , guidato dallo scienziato Paul Newman , il quale ha utilizzato un modello globale che include gli effetti atmosferici chimici, le variazioni di temperatura e dei venti, a fornire questi tremendi dati. L'analisi è stata pubblicata online sulla rivista Atmo

Terrore, soprusi e stregoneria in Gambia

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Secondo Amnesty International nella Repubblica del Gambia sono stati rapite circa 1000 persone, deportate poi in centri di detenzione governativi, dove sono state costrette a bere pozioni di allucinogeni. La punizione, sancita dal controverso presidente del piccolo paese africano che affaccia sull'Atlantico, ha già provocato due morti, mentre altri centinaia di persone, in preda al terrore, sono fuggite nel vicino Senegal. Le vittime dicono che le forze di polizia, ufficiali dell'esercito e membri della guardia personale del presidente Yahya Jammeh , conosciuti come "Green Boys ", sono stati accompagnati nelle ultime settimane da cacciatori di streghe di villaggio in villaggio. Le presunte streghe, molte delle quali anziane, sono state sequestrate per un massimo di cinque giorni, costrette a bere sostanze allucinogene sconosciute e costrette ad autoaccusarsi di stregoneria. Alcune sono state picchiate duramente. I cacciatori di streghe, sembra siano giunti dalla Gu

Pesci robot antinquinamento

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Dei pesci robot, in grado di rilevare l'inquinamento delle acque, sono stati rilasciati al largo delle acque spagnole. I pesci, lunghi circa 1,5 metri, somiglianti a delle carpe, provvisti di rilevatori, sono in grado di identificare le fonti d'inquinamento, quali combustibili delle navi o prodotti chimici rilasciati nel mare. Cinque di questi robot, il cui valore si aggira sui 21 mila euro cadauno, sono stati liberati nel Golfo di Biscaglia, a Gijon, nel nord della Spagna. L'operazione fa parte di un progetto pilota triennale messo a punto da BMT Group , una società di ingegneria e da ricercatori dell 'Essex University , nel sudest dell'Inghilterra. I pesci robot hanno una battera di durata di otto ore e non richiedono telecomando. La loro missione dovrebbe durare 18 mesi, dopodichè, in caso di successo, essi potrebbero essere utilizzati in tutto il mondo, per impedire la diffusione dell'inquinamento nelle acque marine. Fonte notizia e immagine: news.yahoo.com

La nostra... "era degli stupidi"

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Dopo " An inconvenient truth " il film che ha lanciato Al Gore verso il Premio Nobel, un altro film documentario che darà una scossa definitiva alla nostra opulenta civiltà. Londra è sott'acqua; New Orleans non verrà ricostruita per la terza volta; il ghiaccio artico si è sciolto e l'agricoltura scarseggia. Le conseguenze di tutto ciò sono grandi disordini alimentari a livello mondiale e in definitiva il crollo della civiltà. Questa è la premessa di una nuova pellicola indipendente britannica del film " The Age of stupid ", l'età degli stupidi, che uscirà nelle sale inglesi alla fine di questo mese. L'ambientazione è nel 2055. Il film ritrae un mondo post-apocalittico devastato dal peggiore impatto del cambiamento climatico, e guarda soprattutto al periodo critico tra il 2005 e il 2015, esaminando il motivo per cui non abbiamo salvato noi stessi quando ce n'era la possibilità... Nella sequenza di apertura, il narratore, interpretato dal ca

Notizie dal V Forum dell'acqua ad Istanbul

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Al V Forum mondiale dell'acqua che si sta tenendo al Golden Horn di Istanbul (un vecchio mattatoio convertito in un lussuoso albergo) , la Banca mondiale informa che l'attuale crisi economica rischia di ridurre drasticamente gli investimenti nelle strutture idriche, un settore già fortemente penalizzato, vitale per la crescita e la salute pubblica. La prima contrazione economica globale sin dalla seconda guerra mondiale, minaccia di offuscare la penuria di acqua dolce in molte regioni povere dove l'inadeguatezza sanitaria è la maggiore causa dell'aumento delle morti ed un freno allo sviluppo economico. Le Nazioni Unite informano che il costo complessivo per sostituire le infrastrutture di approvviggionamento idrico e le infrastrutture igienico-sanitarie nei Paesi industrializzati potrebbe arrivare a circa 200 miliardi di dollari all'anno. Jamal Saghir , direttore dell'energia, trasporti ed acque per la Banca mondiale , davanti a un ricco auditorium al For

Star Wars V/S le zanzare con il WMD ( arma di distruzione della zanzara)

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Un quarto di secolo fa, gli scienziati americani proposero il sistema missilistico di difesa "Star Wars " per battere i missili sovietici dai cieli con i raggi laser. Alcuni di quegli scienziati stanno ora puntando i loro laser ad un'altra minaccia che vola: la zanzara. In un laboratorio nel sobborgo di Seattle , ricercatori con lunghi camici bianchi stanno ora fermi a guardare una piccola scatola di vetro contenente gli insetti. Ogni pochi secondi un aggeggio ad una distanza di 100 metri ha sparato un fascio che raggiunge con un ronzio le zanzare ad una ad una, con un punto di luce rossa. Gli insetti hanno sopravvissuto a questo particolare test, che ha utilizzato un laser non letale. Ma se questi ricercatori hanno il loro modo, i missili di difesa strategici della Guerra fredda rinasceranno come WMD ( Weapon of Mosquito Destruction ) : Arma di distruzione della zanzara . "Noi saremo felici di destabilizzare l'equilibrio delle forze tra zanzara e uomo" so

Una torre alta 300 metri in Amazzonia per controllare l'inquinamento

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Giovedì scorso a San Paolo del Brasile il governo brasiliano e quello tedesco hanno stipulato un accordo per la costruzione di una torre alta 300 metri, che contribuirà a controllare i cambiamenti climatici nella regione della foresta pluviale dell'Amazzonia. La torre sarà alta quasi quanto la Torre Eiffel (324 metri). L'accordo, firmato dai ministro brasiliano per la Scienza e la Tecnologia Sergio Rezende e dal ministro tedesco per l'Education e la Ricerca Anette Schavan, prevede inoltre la costruzione di altre quattro piccole torri di 60 metri ciascuna. Secondo la parte tedesca, la costruzione delle torri e la loro manutenzione per i primi cinque anni costerà 8,4 milioni di euro (10,8 milioni di dollari), che saranno forniti da entrambi i paesi. Il progetto serve a coordinare gli sforzi da parte del National Institute of Amazon Research del Brasile, e il Max Planck Institute tedesco nella ricerca ambientale della regione. I ministri hanno inoltre firmato un accordo di c

Bambini soldato: una vita disperata

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Ieri sera sul piccolo schermo, precisamente su Italia Uno, è stato trasmesso il film " Blood diamond " (diamanti insanguinati) , che quando 2 anni fa uscì nelle sale cinematografiche fece scendere in campo persino Nelson Mandela , il carismatico leader africano, il quale si mostrò molto preoccupato della grande risonanza che ottenne il film in quanto temeva che fungesse da mezzo di destabilizzazione in quei paesi africani produttori di diamanti. La storia, avventurosa e crudele, mostra cosa si nasconde dietro il commercio dei diamanti, i quali, probabilmente, se non ci fossero le donne sarebbero considerati dei semplici sassolini... Ma al di la di queste preziose pietre, portatrici di spietate guerre in diversi paesi africani ed asiatici, il film pone in evidenza anche il dramma dei bambini soldato. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) , ogni anno quasi 10 milioni di bambini muoiono per cause prevenibili prima del loro quinto compleanno.

Le crisi nel mondo dimenticate dai mass media

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Dal Rapporto annuale sulle crisi dimenticate nel 2008 di " Medici senza frontiere " emerge che Somalia, Myanmar, Zimbabwe, Repubblica democratica del Congo, paesi nei quali migliaia di civili sono vittime di conflitti, fame e violazione dei diritti umani... "non fanno notizia" nei telegiornali italiani. Per questo la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico, impegnata in contesti di conflitto, catastrofi naturali ect... lancia la campagna " Adotta una crisi dimenticata " ( www.crisidimenticate.it ) per chiedere a quotidiani e periodici, trasmissioni radiofoniche e televisive, testate on-line di impegnarsi a parlare di una o più crisi dimenticate durante quest'anno, fino alla presentazione del rapporto 2010. A fianco alla "denuncia" della scarsa attenzione dei Tg alle crisi umanitarie nel pianeta, "Medici senza frontiere " ha stilato una classifica delle crisi dimenticate. Per prima, c'è la cata

Il ritorno delle api

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Eravamo rimasti al fatto che era proprio il mondo animale ad aver avvertito per primo i mutamenti climatici, tant'è che in Abruzzo, gli orsi, invece di starsene tranquillamente in letargo se ne andavano a passeggio per le riserve; le farfalle svolazzavano in cerca di fiori e già si facevano vedere le famigerate cavallette, mentre le api si svegliavano con mesi di anticipo uscendo dall'alveare a gennaio anzichè a primavera. Questo capitava nell'inverno del 2007... Già le api! Mancano una decina di giorni al punto gamma astrale, cioè all'equinozio di primavera, e dopo un inverno, questo che ancora ci accompagna, tornato ad essere rigido e molto piovoso (da almeno 200 anni non era piovuto così tanto), ecco ricomparire, nei tempi dettati dalla natura, le api in California. E meno male, perchè se andiamo a ricordare la famosa frase di Einstein che diceva: " Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita" ..

Povera Africa...

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Il Primo Ministro dello Zimbabwe, Morgan Tsvangirai ha reso noto che nel suo paese i casi di decessi causati dall'epidemia di colera sono stati di gran lunga superiori a quelli riportati. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, più di 80 mila persone sono state infettate dal focolaio di sei mesi fa, con quasi 4 000 morti. Tsvangirai ha convocato una riunione di emergenza degli uffici sanitari e dei donatori. Le morti causate dal colera in Africa in 15 anni si è diffusa nei paesi vicini, tra cui il Sud Africa. Il sistema sanitario dello Zimbabwe è crollato, e tutti gli ospedali sono in lotta per la penuria di farmaci, per gli elevati casi di HIV / AIDS e gli infermieri e i medici spesso scioperano per avere una migliore retribuzione. In Angola, invece, dal mese di novembre sono 82 i bambini morti a causa della rabbia nella capitale Luanda. Circa un quarto dei decessi sono avvenuti nel corso delle ultime due settimane. E ' la peggiore epidemia di rabbia che ha colp

Il polmone verde del pianeta è malato

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La siccità in Amazzonia sta mettendo in pericolo l'ecosistema della foresta pluviale ed il clima globale. Questo secondo un rapporto pubblicato da Science . Nell'analizzare l'impatto della grave siccità del 2005 in Amazzonia, un team di 68 ricercatori di 13 paesi hanno trovato la prova che le precipitazioni nelle foreste tropicali affamate di pioggia perdono enormi quantità enormi di carbonio a causa della ridotta crescita di piante ed alberi morenti. La siccità del 2005 - innescata da riscaldamento nel Nord Atlantico tropicale piuttosto che El Niño - ha determinato un flusso netto di 5 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio (CO2) in atmosfera - più delle emissioni annuali di Giappone e Europa insieme -- rispetto ai normali anni in cui l'Amazzonia ha fatto da filtro per 2 miliardi tonnellate di CO2. I risultati suggeriscono che di fronte al riscaldamento del clima, contare sulle foreste tropicali, come grande deposito di carbonio è una proposta pericolosa, che